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martedì 23 aprile 2013

Ecco finalmente abbiamo il nostro Presidente della Repubblica Italiana

Dopo tanto autolesionismo del centro sinistra, con la testardaggine di volere ha tutti i costi un Presidente della Repubblica solo da loro indicato la settimana scorsa, che ha causato l’incredibile flop e disastro del PD, con tutto ciò che ne è derivato, per poi cercare di salvare ciò che rimaneva da salvare, così in accordo con il PDL e la Lista Civica finalmente sono giunti ad un compromesso rieleggendo come Presidente della Repubblica, per la prima volta nella storia del nostro pese il Presidente uscente, Giorgio Napolitano. Realmente ancora non sappiamo se è una “grande intesa” davvero e finalmente per fare le cose necessarie è subito per il paese Italia, oppure, speriamo di no, l’ennesimo inciucio, è questo si vedrà subito dalla nomina del Presidente del Consiglio ed i Ministri del Governo.
Una cosa è comunque da ammirare, la decisione di Giorgio Napolitano di accettare, se si pensa che lui stesso nei giorni scorsi, ma anche nelle settimane e nei mesi scorsi aveva sempre ribadito di no ad una sua possibile rielezione di nuovo a Presidente della Repubblica. Ha di certo dimostrato un grande senso di appartenenza allo Stato, aveva finito il suo mandato e poteva uscire di scena senza prendersi la responsabilità della situazione attuale, invece con grande coraggio è salito di nuovo sulla barca Italia che sembra affondare per traccheggiarla e cercarla di portarla in salvo.
Io stesso in un posto precedente  I giorni passano... ed i politici dormono... credevo che con la nomina dei 10 saggi, il Presidente della Repubblica volesse prendere tempo fino ad arrivare alla fine del mandato, invece ha dimostrato, accettando la rinomina a presiedere di nuovo il Quirinale un grande “coraggio” mettendoci la faccia lui prima di tutti, e speriamo che faranno altrettanto gli esponenti dei maggiori partiti politici.
Un'altra cosa da dire, che se si è davvero giunti al momento di una “Grande Intesa” tra le maggiori coalizioni politiche, lo si deve anche alla scesa in campo ed al  comportamento del Movimento a 5 Stelle, che pur non volendo partecipare a questa intesa nel bene del paese, è stato però il suo atteggiamento a portare ha tutto questo, mettendo fine, almeno sembra, alla “guerra” tra PD e PDL, sempre e ribadisco, speriamo di no, che questa intesa alla fine non si rileva appunto l’ennesimo “inciucio”.
Finalmente come la Chiesa il mese scorso ha avuto il suo “papa” Francesco, l’Italia il mese dopo ha avuto il suo “papà” Giorgio Napolitano, che spero bacchetterà come si deve questi politici, per portare equità, giustizia e trasparenza nella nostra martoriata società italiana.

PS: x PD + PDL
E' l'ultima occasione che avete, non utilizzatela per "salvarvi" ancora una volta, ma
utilizzatela  per fare davvero le cose "giuste", non ci saranno più altre occasioni per voi

Dite la vostra!

Per Cambiare la Nostra Italia

Roberto 

mercoledì 17 aprile 2013

Ecco le cose che non funzionano in Italia - Pensioni

Facciamo un punto su quale siano le cose che non vanno in Italia, sappiamo che sono molte, e se non si vogliono risolvere allora non risolveremo mai nulla. Una delle tante cose che non funzioano in Italia sono le pensioni, nodo cruciale per ogni legislatura che si è succeduta, di destra o di sinistra, o di centro. Infatti negli ultimi 20 anni non c’è stato governo che non abbia messo mani alla riforma delle pensioni. Qui non voglio parlare di queste riforme, anche perché non è mia competenza, ma voglio solo dire la mia, perché ogni volta che si fa una riforma sulle pensioni, come l’ultima fatta del governo tecnico di Monti, ha riguardato solo quella sui lavoratori italiani, mentre non si è fatta nessuna riforma sulle pensioni che percepiscono i politici? Come mai? E’ di questo che voglio parlarvi.
Come tutti sapete, è come avete potuto leggere sui giornali e su internet, o ascoltato in TV, nelle ultime elezioni politiche di febbraio scorso, ci sono stati personaggi politici illustri “bocciati” nel voto ma “promossi” nel portafoglio. Il più illustre di questi certamente è Gianfranco Fini, ex presidente della Camera, che sarà pure stato bocciato, ma che avrà una liquidazione di 260.000 euro ed una pensione di 6.200 euro netti al mese. Altro nome di spicco è Franco Marini che avrà una liquidazione di 188.000 euro ed una pensione di 5.300 euro netti al mese, ed in più per lui si parla pure della sua possibile elezione a Presidente della Repubblica nelle elezioni di domani quale successore di Giorgio Napolitano, <usciti dalla finestra lì si da la possibilità di rientrare dalla porta>. Infine, non per ultimo perchè ce ne sono altri, non si può non dimenticare l’ex PM Antonio Di Pietro, anche se la sua vita politica non è stata troppo lunga, che percepirà comunque 60.000 euro di liquidazione ed una pensione di 4.300 euro netti al mese.
Ma il “pensionato d’oro” è Giuliano Amato che già percepisce una pensione di oltre 31.000 euro al mese, di cui 22.000 euro di pensione Inpdap e 9.000 euro di vitalizio parlamentare che lo stesso Giuliano Amato sostiene di devolvere tutto in beneficenza, mentre afferma che la sua pensione mensile netta è poco più di 11.000 euro, comunque sempre tanti sono lo stesso. Inoltre come Franco Marini anche Giuliano Amato è pure uno dei possibili canditati a Presidente della Repubblica sempre nelle elezioni di domani giovedì 18 aprile 2013, quando si dice <piove sempre sul bagnato>.  
Perché scrivo queste cose? Perché se si pensa le pensioni che percepiscono i “comuni mortali”, i nostri genitori e nonni rispetto chi sta al “vertice della piramide” è davvero ridicolo!
Ci sono parecchi anziani che percepiscono poco più di 500 euro al mese, e facendo i conti, a fine anno questi anziani percepiscono quanto o poco più della pensione che l’ex onorevole Gianfranco Fini percepisce in un mese. Non voglio fare i conti poi con la pensione mensile che percepisce Giuliano Amato che equivale al valore di un reddito e mezzo che prende in un intero anno un lavoratore dipendente medio.
Si vero, questi politici saranno in gamba, avranno fatto sacrifici, saranno stressati. Però è pure vero che un contadino, un bracciante agricolo, o qualsiasi altro lavoratore della terra, che è andato nei campi per quarant’anni già in giovane età, alzandosi alle 4.00-5.00 di ogni mattina, con il caldo ed il freddo, con il bel tempo ed il brutto tempo, per lavorare i campi, e ritornare la sera tardi giusto il tempo per mangiare e per andare a dormire, per poi di nuovo alzarsi di nuovo la mattina per riprendere la routine quotidiana, non è giusto che deve andare in pensione a 65 anni ed oltre se ha già maturato i suoi 40 anni di contributi, di una vita di sacrificio fisico ma nello stesso tempo mentale, ed in più con la beffa di prendere una pensione mensile al limite della sopravvivenza.
Ho fatto l’esempio di un lavoratore agricolo, ma lo stesso si può dire di un muratore, costretto a salire su impalcature ad altezze da capogiro, rischiando la vita per uno stipendio non all’altezza del lavoro che fanno, e successivamente per percepire una pensione che non gratifica il lavoro svolto. Stesso discorso si può dire per i metalmeccanici, ed altri operai ed operatori che svolgono lavori usuranti ed allo stesso tempo stressanti fisicamente e mentalmente.
Ed i politici hanno fatto queste riforme negli anni passati con la scusa che la vita media delle persone si era allungata. Ma quale vita media? Loro forse, se a 70, 80 e 90 anni sono ancora lì ad arricchirsi alle nostre spalle, come potranno mai usurarsi? Con il lavoro che fanno? 
Guardate invece molti contadini, muratori ed operai che fanno lavori duri davvero, che sulla carta d’identità risultano giovani, ma poi realmente dall’aspetto fisico che presentano sono molto molto più vecchi causa il logorio del lavoro che svolgono. Queste persone lì mandiamo in pensione a oltre 65 anni? Ma come fanno allo stesso tempo a “zappare” la terra e sorreggere il bastone per rimanere in piedi? Ma stiamo scherzando?  
E’ se pur fosse vero che si sia allungata la vita media, ma per lavorare? O per godersi un po’ di tranquillità e relax, senza più affanni, dopo tanti anni di lavoro?
Mica abbiamo tutti la fortuna di essere politici, di vivere 100 anni e guadagnare 15-20-30 mila euro al mese di stipendio, e poi oltre 5 mila euro al mese di pensione!

Una mia considerazione finale per chiudere il discorso sul sistema pensionistico, a me sembra che sia a base “piramidale” come il network marketing, però se viene a mancare la base, come sta succedendo, prima o poi crolla la "piramide".

Dite la vostra!

Per Cambiare la Nostra Italia

Roberto 

giovedì 11 aprile 2013

Fiscal Compact ”Una politica di austerity che arricchisce i ricchi ed impoverisce i poveri”

Il Fiscal Compact o Patto di bilancio europeo, detto anche Patto Fiscale o Trattato di Stabilità, attuato è voluto dall’Unione Europea, contiene una serie di regole che prevedono, per i paesi contraenti, secondo i parametri di Maastricht, l'inserimento in Costituzione dell'obbligo di perseguire il pareggio di bilancio, l'obbligo per tutti i paesi di non superare la soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% (e superiore all'1% per i paesi con debito pubblico inferiore al 60% del Pil), oltre a imporre una significativa riduzione del debito al ritmo di un ventesimo (5%) all'anno, fino al rapporto del 60% sul Pil nell'arco di un ventennio (definizione da Wikipedia).  

Ma nonostante la colpa della crisi europea sia dovuta all’avidità dei mercati finanziari e non hai cittadini europei, con il Fiscal Compact imposto dalla Commissione Europea in questo modo, ed in particolar modo dalla Germania di Angela Merkel, si consente appunto ai “grandi manovratori” finanziari di speculare contro i debiti pubblici, facendo imporre tassi d’interesse esorbitanti ai paesi che si dicono in difficoltà quali la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, la Spagna, l’Italia e la Francia in primis, “manovrando lo spread”, in modo tale da condizionare le politiche economiche di questi paesi, cioè dettare indirettamente provvedimenti da adottare.

Alla fine i provvedimenti adottati, seguendo il principio del Patto di bilancio, hanno ulteriormente peggiorato la già critica situazione economica, con blocco di quasi tutti i pagamenti della pubblica amministrazione verso le aziende creditrici, con conseguente difficolta per quest’ultime a poter continuare la loro attività, causa anche dalla difficoltà e dall'impossibilità a ricevere prestiti dalle banche, impegnati nei loro "affari" per l’acquisto dei titoli di stato, prodotti derivati ed in altre operazioni finanziarie poco chiare, costringendò così molte di queste aziende a chiudere. 

Inoltre sempre causa del Patto Fiscale, si è avuta una riduzione notevole del trasferimento di denaro alle regione, provincie e comuni, con conseguente decadenza di diversi servizi pubblici.
Esempio, basta vedere come sono ridotte molte strade comunali, provinciali e statali che non hanno più manutenzione, strade piene di buche, avvallamenti ed interruzioni, e gli enti che con la scusa della mancanza di soldi per effetto del patto fiscale, non provvedono alla loro sistemazione, alla faccia della “sicurezza stradale” se poi qualche macchina soprattutto di sera e con la pioggia finisce in qualche buca e va fuori strada o ancora peggio può provocare un incidente più grave che può coinvolgere altre auto o persone a piedi. Il paradosso è, che poi capita che ti fanno anche le multe se non funziona un faro o non allacci la cintura di in"sicurezza".
Ma la sicurezza stradale dipende sia dal comportamento dell’automobilista durante la guida e sia dalle condizioni delle strade,  quindi preoccupandosi solo degli automobilisti ma non del manto stradale, le multe vengono fatte per la sicurezza delle casse dello Stato e dei comuni.
E’ chi paga? Ovviamente sempre noi!
Si vede che il detto di una famosa parabola <si riesce a vedere il fuscello nell'occhio del prossimo e non ci si accorge che si ha un trave nel proprio occhio> non è servito a nulla.

Ulteriori danni del Patto di Stabilità si è avuto anche nel pubblico impiego, dove dipendenti pubblici che il più delle volte lavorano in condizioni ridicole, che oltre aver visto ridotto i loro redditi, per la mancanza di risorse, capita a volte, sempre a causa  della mancanza di denaro, che manca anche il necessario per le attività ordinarie che devono svolgere, come la carta per la stampa, i toner, cartucce, ed altre piccole cose di cancellerie che costano anche poco, ma non solo..... il colmo che spesso anche le condizioni igieniche vengono meno, infatti spesso capita che manca addirittura anche la carta igienica nei bagni, sapone e tovagliolini di carte per asciugarsi le mani, ecc….
Ma per fortuna ci sono dipendenti pubblici che pur di lavorare provvedono a comprarsi da se almeno il necessario per la propria attività.

Possiamo quindi riassumere e dare un nuovo significato al Fiscal Compact, che difatti non è altro che una politica di austerity che colpisce la spesa pubblica e le condizioni sociali di un paese, in poche parole arricchisce ulteriormente i ricchi ed impoverisce ulteriormente i poveri.

Speriamo bene almeno nell’ultimo provvedimento, finalmente, adottato dal governo attuale ed uscente di Monti nei giorni scorsi, ma che si poteva e doveva fare nei mesi precedenti, con cui si provvede allo sblocco dei primi 20 miliardi di euro quest’anno e gli altri 20 miliardi di euro nel 2014, per il pagamento dei debiti dello Stato nei confronti delle imprese, che non sia arrivato troppo tardi nel limitare i danni ormai già fatti nei mesi ed anni precedenti.

Dite la vostra!

Per Cambiare la Nostra Italia

Roberto 

lunedì 8 aprile 2013

I giorni passano... ed i politici dormono...

Dopo una breve pausa dove sono ritornato a parlare ed a confermare la "non" regolarità dei casinò online, dopo l'ennesima "fregatura" (Aggiornamento altre “fregatura” Casinò Online – Gioco di Affari Tuoi), riprendo in questo mese di aprile con questo nuovo post a riparlare di politica ed ha che punto siamo con il nuovo governo o meglio non governo.

Sono passati ormai più di 40 giorni dalle Elezioni Politiche del 24 febbraio scorso, e come sapete tutti e com'era prevedibile,  tutt'oggi non c’è ancora nessun governo dopo il tentativo di Bersani di trovare un accordo con il movimento a 5 stelle, ma niente di fatto.

Così il nostro Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non trovando via di uscita allo stallo attuale della politica, ha deciso di nominare 10 saggi che dovrebbero sondare i punti comuni che possono avvicinare le varie fazioni politiche e le riforme e provvedimenti urgenti da fare subito, ma che forse realmente serve solo a prendere tempo ed a rinviare il problema ad altri.

Intanto quindi il governo che rimane in carica è ancora quello tecnico di Monti.

Può darsi che con il governo Monti l'immagine e la credibilità dell’Italia sia migliorata, ma io credo che per gli altri paesi esteri della credibilità della nostra Italia non gli può fregar di meno, l'importante che il nostro paese applichi le disposizioni che gli vengono imposte dall'unione europea, affinché paghi il suo debito, che contrariamente ai sacrifici chiesti ai cittadini italiani ha continuato ad aumentare per tutto il 2012, peggiorando di fatto la già difficile situazione economica.

Ancora una volta, come succede spesso nella vita, si è dato più importanza all’esteticità ed all’apparenza esterna più che alla sostanza ed al contenuto per cercare di porre freno alla decadenza economica del paese.

Infatti, appunto con il governo attualmente ancora in carica, può darsi che l’immagine dell’Italia agli occhi degli altri paesi europei ed internazionali sia migliorata, con diminuzione dello spread, però non si sa  a che è servito se poi la recessione economica italiana è continuata a peggiorare, con caduta dei consumi anche quelli di prima necessità, perdita potere di acquisto dei redditi, chiusura di migliaia di aziende piccole e medie nell’ultimo anno, con conseguentemente aumento della disoccupazione, infatti dalle ultime stime risulta che c'è stato Oltre 1 milione di licenziati nel 2012.

Tutto questo per fare cosa? Rispettare il Fiscal Compact? Il cosiddetto Patto di Stabilità Europeo?

Ma che cos’è il Fiscal Compact?

Ecco cos'è il Fiscal Compact



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Per Cambiare la Nostra Italia

Roberto