https://www.cambiamolanostraitalia.org/

sabato 22 aprile 2017

Introduzione 13° mensilità del canone fisso da parte degli Operatori di Telefonia Fissa e servizi ADSL, Fibra, ecc…

Rieccoci qua di nuovo a trattare le cose che non vanno e non funzionano in Italia, o meglio che non si vogliono affrontare e risolvere da parte del “solito” governo italiano “indirettamente complice” delle “furbate altrui” perché anch’esso trae vantaggi.
Di cosa si tratta?
Dell’ennesima “furbizia”…!
Infatti, a partire da questo mese di aprile, tutti gli operatori più blasonati di telefonia e dei servizi internet ADSL, Fibra, ecc… hanno applicato anche alla tariffa fissa, come già avvenuto con la tariffa mobile nell’estate 2015 (Introduzione della tredicesima mensilità tariffa mobile!) a cui il governo ha fatto “volontariamente” orecchie da mercante, nonostante petizioni e raccolta di firme, il canone non più mensile ma ogni 4 settimane cioè a 28 giorni, introducendo di fatto anche la 13° mensilità di abbonamento, cioè un ulteriore mensilità che milioni di italiani si troveranno a pagare di più ogni anno, che per un solo mese costituiranno invece introiti di milioni e milioni di euro in più all’anno per queste compagnie che offrono telefonia fissa e servizi dati ADSL, Fibra, ecc…!
Tutto questo viene giustificato da parte di queste compagnie come causa per far fronte all’evoluzione delle condizioni di mercato e per continuare a garantire un servizio competitivo e completo!
Screenshot TIM   

Screenshot FASTWEB   

 Screenshot VODAFONE  

Screenshot WIND INFOSTRADA  

Se il servizio fosse davvero al top o molto vicino a quello promesso e da contratto, ben venga pagare un mese in più all’anno!
Invece?
L’Italia è uno dei paesi europei dove la velocità di connessione internet, attualmente, è tra le più basse, siamo davanti solo a Grecia e Cipro, e poi dietro tutti gli altri paesi europei da est a ovest e da nord a sud (Classifica Velocità Internet in Europa 2016).
Alla luce di ciò, dov’è il costo in più sostenuto dagli operatori italiani di telefonia fissa e servizio internet per dare un servizio competitivo?
Bene o male tutti abbiamo un contratto di telefono fisso e servizio internet. Come tutti sappiamo se il nostro contratto è ad esempio un ADSL 7 Mega, la velocità di connessione dovrebbe essere 7 Mega, invece non è nemmeno vagamente vicina a questa velocità nominale!
Vero, che ci viene garantita la velocità di connessione minima prevista per legge, che su 7 Mega deve essere non inferiore a 2 Mega, cioè?
Una velocità intorno al 30% a quella “promessa” prevista da contratto?
Ed è questo il servizio competitivo che si vuole offrire?
Il più delle volte costa di più l’ADSL che supera di poco una connessione di 2 Mega che quella che arriva a 10-20 mega per la Super ADSL o 30 Mega e più per la Fibra!
Non si dovrebbe pagare la stessa tariffa di 29 o 39 euro per un ADSL (esempio quella 7 Mega) quando la velocità di connessione effettiva che riceve il cliente, bene che vada arriva al massimo intorno al 50% rispetto a quella prevista dall’offerta, è una vera ingiustizia ed iniquità.
Soprattutto nei piccoli centri italiani non raggiunti da una connessione veloce degna di questo nome, dove i cittadini sono costretti comunque a pagare la stessa tariffa rispetto a chi si trova nei grandi centri e città italiane dove bene o male la connessione è migliore, anche se comunque lontana da quella promessa salvo casi davvero rari!
E’ qui lo Stato potrebbe fare qualcosa, imponendo un minimo garantito di velocità di connessione non inferiore al 70% di quella nominale offerta riportata nel contratto, o contrariamente, nel caso tale velocità di connessione non può essere garantita, e gli operatori di questi servizi lo sanno, far pagare al cliente una tariffa in proporzione al servizio concesso! 
Ma come al solito, il Governo italiano sorvola su queste “cose”, <sono sciocchezzuole> che però incidano sia sui costi che sui servizi dei cittadini! 
In questo modo si vuole risolvere il problema del Digital divide (Digital divide da Wikipedia)?
Poi ci lamentiamo che siamo gli ultimi!!! 
                                                                                                    
PS: Come mai però il lavoro si considera mensile e non a 28 giorni? 
Per correttezza questi operatori sia di telefonia fissa che mobile dovrebbero pagare d’ora in poi “almeno” i loro dipendenti ogni 28 giorni e non ogni mese!!!

A presto 
   
Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

sabato 18 marzo 2017

BNL (Banca Nazionale del Lavoro) e MutuiOnline “Offerta OK”

Finalmente dopo tanti articoli dove ho discusso argomenti e fatti che sono risultati solo delle grosse fregature, truffe, imbrogli o prese in giro, in questo post invece tratterò di un episodio che mi ha sorpreso per il felice esito finale di una mia richiesta, dove ho avuto dimostrazione ed effettiva applicazione delle condizioni preventivate.

Questo plauso voglio farlo a MutuiOnline, il servizio web che permette di avere una simulazione per la scelta di un mutuo o surroga migliore offerta dai vari istituti di credito, e alla banca BNL Paribas, di cui più volte l’ho criticata per il trattamento che mi ha fatto o per le condizioni di tenuta conto che ha cambiato a sfavore dei correntisti.

Proprio per quanto riguarda la Banca Nazionale del Lavoro, presso cui ho il conto bancario, come ricordato sopra, in passato non ne ho parlato bene a causa del comportamento della stessa non troppo corretto e poco trasparente che ha avuto nei confronti del sottoscritto. Infatti nel 2010, stipulai un mutuo casa a tasso fisso con la BNL Paribas, ma il giorno della stipula dell’atto mi ritrovai l’infelice sorpresa di un tasso d’interesse che mi fu applicato diverso da quello preventivato ed alquanto discutibile per come era maturato.

In questi link seguenti rimando ai miei post precedenti per quanto riguarda il mio mutuo casa ed i post corellati: Mutuo Casa - Mutui Casa Crisi, Banche, Tassi e Mutui - Sempre più giù il tasso della BCE - La Crisi a che punto è……Tassi e Mutui

L’anno dopo la stipula del mutuo con la BNL Paribas surrogai tale mutuo all’exINPDAP (oggi solo INPS), per le condizioni molto favorevoli rispetto a quelli che offriva la stessa BNL e gli altri istituti di credito privati.
Sono rimasto nell’Istituto di Previdenza Pubblica fino alla scorsa settimana, quando proprio mercoledì scorso 8 marzo ho fatto surroga a tasso fisso e ritorno, fino a questo momento felicemente, di nuovo alla Banca Nazionale del Lavoro.
Ho deciso di fare tale surroga sfruttando le condizioni favorevoli del mercato, visto che attualmente l’INPS adotta dei tassi che sono più alti rispetto agli istituti di credito privati, mentre da diversi mesi i tassi di riferimento EURIBOR (per il tasso variabile) e soprattutto quello che interessava a me l’EURIRS (per il tasso fisso) sono stati e continuano ad essere bassi, ma che ultimamente stanno di nuovo risalendo.
Però solo verso la fine dell’anno scorso le banche hanno effettivamente dato un beneficio di tali condizioni vantaggiose agli utenti che chiedevano mutui e surroghe, mentre per i diversi mesi precedenti (gli ultimi 2-3 anni), nonostante i bassi tassi di EURIBOR e soprattutto EURIRS (Crisi, Banche, Tassi e Mutui - La BCE abbassa i tassi al 0,25% - Sempre più giù il tasso della BCE - Storia del Tasso Principale Applicato dalla BCE - La Crisi a che punto è……Tassi e Mutui) i tassi d’interesse TAN e TAEG per i mutui o le surroghe non si sono allineati con i tassi di riferimento europei citati, perché le banche hanno aumentato il loro spread di ricavo annullando di fatto in tutto o in parte il vantaggio basso rappresentato dall’EURIBOR e soprattutto dall’EURIRS. 
Ma solo in quest’ultimo periodo c’è stata una inversione di tendenza con le banche che hanno effettivamente proposto mutui e surroghe vantaggiose riducendo anche il loro spread di guadagno.
Così ho maturato la decisione di provare a fare una surroga, sinceramente non nutrendo molta speranza.
Ho pensato però di farlo tramite internet verso l’inizio di gennaio, esattamente il giorno 7, utilizzando il servizio online proposto dal sito MutuiOnline, e quando ho visto l’offerta migliore che era proposta dalla BNL Paribas (immagine sottostante) ho provveduto a compilare tutti i campi e a procedere per verificare la fattibilità della surroga.

Screenshot offerta migliore del 07/01/2017
Dopo aver terminato la procedura del preventivo della surroga, mi sono state recapitate delle email della conferma della richiesta effettuata sul sito MutuiOnline.
Piacevolmente, poi il primo giorno utile lavorativo sono stato contattato telefonicamente da una consulente di MutuiOnline che mi ha consigliato e spiegato la procedura da seguire per prendere un appuntamento con la filiale di zona della Banca di cui avevo scelto l’offerta migliore (la BNL) a cui loro stesso avevano trasmesso la comunicazione della mia richiesta online, supportandomi anche nei giorni e nelle settimane seguenti per vedere come il tutto procedeva, fino all’atto finale della stipula avvenuta l’8 marzo della settimana scorsa.
Stavolta sono stato positivamente sorpreso e colpito dalla professionalità e cordialità dei funzionari della Banca BNL già dal primo appuntamento avvenuto la settima dopo la richiesta online del 7 gennaio e fino al giorno della firma dell’atto di surroga, il tutto avvenuto in tempi rapidi in meno di 60 giorni dall’effettivo inizio dell’iter amministrativo della mia richiesta presso la BNL, e soprattutto applicandomi il tasso favorevole come preventivato online.

Immagine del tasso effettivo applicatomi dalla BNL per la mia surroga (come da preventivo online tramite MutuiOnline, vedere l’immagine sopra precedente)

Quindi ringrazio la BNL Paribas e il servizio web MutuiOnline che si è dimostrato davvero celero, utile ed efficace, facendomi ricredere che non si può fare di tutta l’erba un fascio, e che a volte, per fortuna, si trova qualcosa che funziona e come ogni cosa dipende dalle persone che svolgono egregiamente e disinteressatamente il proprio dovere a cui vanno i miei ringraziamenti.

Cambiamo la Nostra Italia
Roberto Di Stefano  

venerdì 3 marzo 2017

L’eutanasia di Dj Fabo speriamo che svegli le coscienze di chi legifera!

L’Articolo 32 della Costituzione Italiana recita così:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale
diritto dell’individuo e interesse della collettivita`,
e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno puo` essere obbligato a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di
legge. La legge non puo` in nessun caso violare i
limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Quanto c’è di vero in questo articolo? Tutto e niente, vista la passività e l’intransigenza del governo attuale e dei governi passati italiani nell’affrontare quei casi del tutto eccezionali di salute, come il caso dell’amico Fabiano Antoniani, alias Dj Fabo che ci ha lasciato a soli 39 anni per aver volontariamente scelto di non soffrire più per se stesso, ormai da quasi tre anni immobilizzato perché cieco e paraplegico in seguito ad un grave incidente in auto nel 2014, e di non voler far soffrire più le persone care che gli stavano vicino.
Sapendo del disagio e problemi che la sua condizione fisica comportava nei confronti di chi gli stava intorno e non lo lasciava mai solo, Dj Fabo ha deciso di spegnere il bottone off della sua vita con l’eutanasia, il suicidio assistito.
Ma per fare questa la cosa vergognosa è dovuto andare in Svizzera, supportando un ulteriore lungo viaggio di 5 ore che nelle sue condizioni sarà stato un agonia, questo perché in Italia non esiste ancora nessuna legge che riguarda l’eutanasia ed il testamento biologico, nonostante siano state anche depositate proposte di legge a riguardo.

Dj Fabo, prima del fatidico 27 febbraio scorso, del suo ultimo giorno su questa terra per passare a miglior vita, pienamente cosciente e lucido mentalmente ha fatto un accurato appello al Presidente della Repubblica italiana di poter morire senza soffrire, che ha toccato il cuore di tutti noi italiani (L’appello per l’eutanasia di dj Fabo).

Solo Fabiano poteva conoscere il suo dolore fisico e mentale, per prendere una decisione del genere, non lo si può accusare di nessuna colpa. Il Vaticano e i politici condannano questo gesto perché non accettano l’eutanasia. Qualche politico di spicco ha parlato di “suicidio di stato”!
I cattolici del Vaticano o i politici che si esprimono in questo modo, dovevano trovarsi loro nella condizione fisica in cui si trovava Dj Fabio e penso che il loro pensiero sarebbe stato completamente diverso.
In risposta al politico che ha parlato di “suicidio di stato” perché non si parla anche di “omicidio di stato”?
Quante volte le persone che sono malate ed hanno bisogno di cure per vivere ma non avendo le condizioni economiche per farlo e lo Stato non le aiuta, così finiscono per morire perché non possono curarsi?
Quante volte sentiamo di notizie in ospedali di persone che muoiono nei corridoi perché non curati o per lunghe attese?
Quante volte le persone che vorrebbero vivere, si suicidano a causa dello “strozzinaggio” dello Stato che per recuperare quattro soldi porta le persone all'esasperazione fino al suicidio?
In questi casi l’Articolo 32 della Costituzione non esiste?
Perché non aiutiamo le persone che vogliono vivere?
Invece si vuole a tutti i costi far vivere persone in gravi condizioni fisiche che vogliono morire spontaneamente in pace senza soffrire?
Persone che sono in condizioni simili a quelle che aveva l’amico Fabiano, che non vogliono più vivere "nella gabbia delle loro condizioni fisiche" perché ormai senza speranze e per non essere un peso per le persone che amano che gli stanno accanto, possono liberamente e serenamente scegliere il loro futuro?

Si fanno tante leggi strani, quali la legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso, che va contro la stessa "Natura", persone che alla fine possono anche crescere dei figli proveniente da loro matrimoni "naturali" precedenti. Ma com’è possibile che un figlio o una figlia abbiano due papà o due mamme? Questo comportamento non danneggia proprio i figli?
Non ho nulla contro queste persone, è una loro scelta che rispetto, sono affari loro se vogliono condividere le loro vite e le loro intimità con una persona dello stesso sesso, ma che lo Stato in cui vivo legalizzi tutto questo non l'ho accetto! Uno Stato che poi invece si ostina ad utilizza la "morale" nei confronti dell'eutanasia o testamento biologico verso quelle persone che terribilmente soffrono e consapevolmente vogliono mettere fine alla loro agonia ma non possono perchè la "legge" a tutti i costi vuol mantenerli in vita!
Ma in quale paese viviamo? O meglio da chi siamo governati?

Quant'è vero che

Ciao DJ e grazie della tua lezione di vita.

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano  

domenica 12 febbraio 2017

Disservizio del servizio Certitel Catasto Web dal sito delle Poste Italiane per la richiesta online delle Visure Catastali

In questo post tratterò del servizio o meglio disservizio davvero rovinoso e del tutto inutile offerto dal servizio Certitel Catasto Web del sito delle Poste Italiane per la richiesta online delle visure catastali.
Come mio solito fare, tramite degli screenshots riporterò di seguito il calvario di una mia visura catastale richiesta online oltre tre settimane fa il 18 gennaio scorso ed ad oggi ancora in alto mare!!!
Nell’immagine di seguito la mia richiesta di visura catastale del 18-01-2017 con n. 272576 dal sito online Certitel Catasto Web del sito delle Poste Italiane

Il costo del servizio per ricevere la visura catastale in formato digitale direttamente online sulla propria bacheca nella pagina personale del sito delle Poste è di 6 euro come riportato dalla sezione Certitel Catasto Web di Poste italiane, pagamento tramite conto banco posta, oppure carte di credito Visa e Mastercard, o ancora PostePay quella che ho utilizzato io

Nei successivi sottostanti due screenshots il costo del pagamento del servizio Certitel Catasto Web tramite postepay, e la conferma positiva della richiesta n. 272576


In quest’altra immagine è riportato il tempo di evasione previsto del servizio, positivo o negativo che sia, entro comunque 7 giorni, del tutto non rispettato

Invece sono passate più di tre settimane, e non ho ricevuto nessuna comunicazione positiva o negativa che sia, e nemmeno la restituzione dei 6 euro pagati che risultano ancora pendenti e non disponibili nel mio conto della postepay

Si può controllare lo stato della richiesta sempre dal dis-servizio Certitel Catasto Web del sito delle Poste Italiane come riportato nello screenshot sottostante 

Se io vado in questa sezione praticamente mi dice che non ho richieste in corso nonostante oggi è 12 febbraio 2017 

e non ho nemmeno richieste evase sempre ad oggi 12 febbraio 2017 (però i 6 euro attualmente Poste italiane se li è presi)

Per cercare di risolvere il problema ed avere spiegazioni in merito, ho contatto un paio di volte il servizio assistenza delle Poste italiane sia tramite interfaccia web dalla sezione “SCRIVICI” e poi anche tramite email al servizio clienti (screenshots sottostante)

Ma da nessuno dei due servizi ho avuto risposta nonostante i messaggi sono stati ricevuti

Allora ho provato a contattare l’assistenza delle Poste tramite il numero verde 803160 (che stranamente è gratuito da telefono fisso e a pagamento da telefono mobile), con lunghe attese ed il passaggio della “palla” tra i vari operatori che dopo un po’ fanno cadere la linea, è questo mi è successo più volte.
Ormai la visura richiesta non mi serve più, ed avevo fatto la richiesta online proprio perché mi serviva con una certa urgenza entro fine gennaio.
Nei prossimi giorni proverò di nuovo a contattare per l’ennesima volta il numero verde 803160 del servizio cliente, ma non nutro molta speranza, servizio pessimo ed inutile.
Ma comunque entro questo fine settimana faranno 30 giorni dalla richiesta ed il pagamento, e dei miei 6 euro saprò se verranno indebitamente trattenuti dalle Poste oppure mi verranno resi disponibile come ovvio che sia!   

Un servizio, che si è dimostrato un VERO DISSERVIZIO questo Certitel Catasto Web del sito delle Poste Italiane e che non utilizzerò mai più e che sconsiglio a chiunque.

Alla Prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano  

domenica 29 gennaio 2017

Conferma Aumenti Costi Bancari dal 2016

Con questo post mi rifaccio a quanto già scritto nel post Aumenti Costi Bancari 2016...... degli aumenti dei costi dei conti correnti, la cui ricaduta dei sacrifici ricade indirettamente sui correntisti per salvare le banche in crisi perche mal amministrate.
Non c’è l’ho con le banche ma con lo Stato o meglio con le regole dello Stato che quando non sono chiare… portano a brutte sorprese sempre nei confronti dei cittadini e quando lo Stato adotta atti che alla fine vanno a colpire “sempre l’ultima ruota del carro” gli italiani “normali”!

In questo post con due screenshots voglio confermare questi aumenti applicati dallo scorso anno. Si piccoli aumenti, 1 euro o 2 euro al mese, che moltiplicati per 12 mesi sono 12 o 24 euro/anno, che moltiplicati almeno per 12 milioni di correntisti  italiani sono 144 o 288 milioni di euro/anno. Cifre davvero significative, ma che sono molto di più, perché ci sono banche che hanno aumentato ancora di più tali costi.

Ma ecco i due screenshtos, il primo del conto BNL Revolution a cui è stato aggiunto un costo fisso di 2 euro/mese e l’altro del conto Banco Posta Click anch’esso che da novembre dello scorso anno ha anche un costo fisso di 1 euro/mese.

Screenshot sui nuovi costi del conto BNL


Screenshot sui nuovi costi del conto Banco Posta Click

Quando lo Stato deciderà di fare regole ed atti giusti sarà “credibile” ma se continua così è ovvio che la gente si disaffezionerà sempre di più nei confronti della politica e dei politici stessi!

Alla prossima  

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano  

sabato 31 dicembre 2016

Analisi politica dell’anno 2016 – La caduta degli dei e del liberismo?

Chiudiamo quest’anno politico con una serie di sorprese che hanno sovvertito anche i pronostici delle maggiori società di sondaggi, sia per quanto riguarda la vittoria del 23 giugno 2016 della Brexit dei cittadini del Regno Unito favorevoli a lasciare l’Unione Europea (BREXIT – Il Vento del cambiamento……) che è stato il primo duro colpo proprio all’Unione, poi la vittoria alle presidenziali americane del 8 novembre 2016 di Donald Trump sulla rivale Hilary Clinton data per favorita a succedere ad Barack Obama, secondo duro colpo all’Europa, e per finire la vittoria del NO al referendum sulla riforma costituzionale italiana del 4 dicembre scorso che ha bocciato in un certo senso la politica del governo Renzi (Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 – “Analisi di un voto”) attestando il terzo duro colpo alla politica dell’Unione Europea! 
Sarà voto di protesta, populismo, o qualsivoglia scelta del “libero” cittadino, ma di fatto ormai la gente occidentale si ritrova sempre più povera, ceti medi che scompaiono, la forbice tra i ricchi e i poveri che si allarga, lavoratori con sempre meno garanzie e sottopagati, il denaro che si va “travasando” sempre di più sul braccio “ricco” della bilancia mentre sul braccio “povero” scarseggia sempre di più…. ha portato a questo inizio di rivolta pacifica tramite il “voto” dei cittadini occidentali dall’Europa agli U.S.A.!  
  
Ma analizziamo quello che ci riguarda da vicino, l’Italia nel contesto europeo!
Probabilmente molto degli italiani che hanno votato NO al referendum costituzionale, hanno mandato anche in segnale all’Europa, più esattamente contro la politica liberista dell’Unione, che poi è la linea liberista della Germania, prevista anche della Costituzione europea, costituzione mai adottata per la bocciatura dei NO ai referendum di Francia e Paesi Bassi e sostituita dal Trattato di Lisbona (Costituzione europea link wikipedia). 
  
Il liberismo, cha ha scalzato il socialismo e che doveva portare ricchezza invece ha portato più povertà, meno diritti e grande diseguaglianza!
Così ché il “liberismo” dello Stato è diventato il peggior male per la società perché è un liberismo imposto!
Un liberismo a conduzione tedesca ed europea che vieta l’indebitamento dello Stato, ed addirittura con il Fiscal Compact (Fiscal Compact ”Una politica di austerity...") è stato imposto il pareggio di bilancio in Costituzione, non tramite una norma costituzionale ma bensì tramite un regolamento, come se lo Stato fosse una impresa o società per azioni che deve “sottostare” a delle regole esterne e deve perseguire un profitto!  
  
Liberismo che non ha fatto bene nemmeno in altri campi, basta vedere il liberismo sulla concorrenza per le utenze domestiche (EURO – Costi di utenza e tariffe varie) che ci costano di più adesso che ci sono tanti operatori rispetto a prima degli anni 2000 quando era di monopolio dello Stato o di poche società parastatali!   
  
Purtroppo in questo modo seguendo questa linea europea e con l’introduzione dell’euro e della politica di Austerity dell’Unione (Fiscal Compact ”Una politica di austerity..."), in Italia si è distrutto il “welfare” e non solo…., ma anche la tutela del lavoro prevista dall’art. 35 della Costituzione, ed ancora il “risparmio” tutelato dall’art. 47 della Costituzione. Proprio quest’ultima voce “il risparmio” molto invidiata da molti paesi europei della bravura degli italiani all’avvedutezza e nel contempo della poca propensione all’indebitamento privato, ma ormai devastato dalle regole del liberismo e di una politica che non salvaguarda più gli interessi e i diritti della collettività! 
  
Articoli costituzionali ormai direttamente ed indirettamente “by-passati” con l’applicazione delle norme europee, che hanno fatto si che l’indebitamento dello Stato si addossasse a divenire un indebitamento privato del cittadino, facendo ricadere su quest’ultimo i “debiti” di una politica socialista che ha cercato di garantire “una certa uguaglianza” ed una giusta coesione sociale! 
    
Ma dopo le “primavere arabe……” degli anni addietro avvenute con le armi, in quest’anno sono iniziate le “stagioni europee ed occidentali” che continueranno con nuove sorprese il prossimo 2017, con l’arma più potente “il VOTO” del popolo sovrano, per le imminenti votazioni che si terranno in Francia, in Germania ed Olanda, e probabilmente e giustamente come logica dovrebbero esserci anche in Italia, con nuovi possibili “scombussolamenti” politici. 
  
Concludo riportando la frase del post conclusivo prima del voto del 4 dicembre 2016 “ - votare SI o votare NO? (Conclusioni) di un grande scrittore, filosofo e saggista, Albert Camus, rivolto a <tutti per il bene di tutti>:

"Perché un pensiero cambi il mondo, bisogna prima che cambi la vita di colui che l'esprime. Che cambi in esempio".

BUON 2017

Cambiamo La Nostra Italia

Roberto Di Stefano  

sabato 10 dicembre 2016

Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 – “Analisi di un voto”

E’ successo ciò che si temeva, dopo la Brexit, poi la vittoria di Trump in U.S.A., adesso alla conclusione di questo 2016 la bocciatura di Renzi e del suo governo sulla riforma costituzionale.
Purtroppo chi troppo vuole nulla stringe…. così si potrebbe dire di Matteo Renzi dopo la sonante sconfitta al Referendum di appena una settimana fa, che ha portato al voto oltre il 65% del corpo elettorale, ma che ha visto alla fine dello spoglio dei voti una schiacciante vittoria del <NO> con oltre il 59% dei voti a favore contro i voti del <Si> poco meno del 41%.
Un merito però può essere riconosciuto a Renzi, che è riuscito con questo referendum a riportare così tanta gente al voto, se si considera l’affluenza dell'ultimo referendum dell’aprile scorso e delle elezioni degli anni precedenti.
Però la domanda nasce spontanea….
Chi sa quanti elettori che si sono recati alle urne, realmente si sono informati o hanno letto di persona tutte le modifiche che erano previste dal DDL Boschi sulla riforma costituzionale?
Visto che il quesito referendario di certo non era esaustivo e al quanto fuorviante, esempio parlava di riduzione dei parlamentari mentre prevedeva solo la riduzione dei senatori invece il numero deputati non venivano toccati.
Poiché penso che la maggioranza delle persone che è andata a votare, non si è informata o letto le modifiche che effettivamente erano previste da questa riforma costituzionale, la conclusione è, che se ha vinto il <NO> vuol dire che sono stati più persuasivi i partiti ed i sostenitori appunto del <NO>!

Renzi & Co. se davvero avessero fatto una riforma come si deve…., esempio una riduzione del 50% dei parlamentari (quindi sia dei senatori ma anche dei deputati che sono il doppio dei senatori), questo si che avrebbe portato alla vittoria il <SI>, nonostante in questa riforma erano previste la modifica anche di altri articoli al quanto discutibili quali quelli che prevedevano le nuove competenze tra Stato e Regioni.

E’ come vedere il lato di un bicchiere se è mezzo pieno oppure mezzo vuoto……
Le “cose” o le si cambia come si deve…. o non le si cambia affatto…!

Ora però bisogna ripartire…. dopo la decisione del Presidente del Consiglio di dare le dimissioni cedendo alle voci dei vittoriosi del <NO> del referendum del 4 dicembre scorso!
Forse Renzi, poteva chiedere un ultima volta la fiducia alle Camere, per trovare un punto di accordo comune, quale la riforma della legge elettorale, per poi andare il prossimo anno alle elezioni politiche!

Invece NO, inoltre bisognerà attendere anche i “tempi lunghi....” della Consulta che si pronuncerà sulla legittimità della legge elettorale dell’Italicum, che avverrà il 24 gennaio prossimo!

Questo denota, che la riforma della Costituzione non doveva e non dovrebbe in futuro riguardare solo il Senato o il CNEL, ma anche altri organi, come appunto la Corte Costituzionale, che doveva già mesi fa pronunciarsi sulla legittimità dell’Italicum cioè sulla nuova riforma elettorale di Matteo Renzi, invece bisogna ancora attendere…!

Ecco perché la riforma costituzionale deve essere solo rinviata, così anche la riduzione del 50% dei deputati e senatori, l’organizzazione degli altri organi dello Stato, quali Corte Costituzionale, Magistratura, CNEL, ed altri Enti, le competenze dello Stato e delle Regioni, ecc…

Ma adesso non  si deve perdere tempo….
Risolvere subito la crisi di governo aperta, con la formazione di un nuovo governo per fare le “cose” correnti dello Stato e per portare gli italiani quanto prima al voto (Consulta permettendo...)!
Tutto questo, affinché un governo legittimato dal popolo sovrano, “metta mano prima” ai problemi “veri e reali” del paese Italia, per combattere davvero la disoccupazione come si deve incentivando un lavoro stabile ed economicamente dignitoso, rafforzare i salari per un  <SI> davvero che porti ad un aumento dei consumi ed una lotta contro la deflazione, la riduzione delle tasse dirette ed indirette, per salvaguardare davvero il potere di acquisto degli italiani. Ed ancora non preoccuparsi di controllare “solo” economicamente e finanziariamente i cittadini, ma rivolgere questi controlli altrove….. quali agli operatori scorretti di fornitura di utenze e servizi al cittadino, che forniscono un bene o un servizio come elettricità, gas, telefonia fissa e mobile, connessione internet, ecc… che a volte fanno pagare più del dovuto e del consumato, tramite voci di costo non sempre chiare e trasparenti, che anche se di pochi euro alla volta (per milioni di persone sono milioni di euro….) è una cosa davvero ingiusta legalmente e moralmente!
Stesso discorso da fare nei confronti degli istituti bancari, tutelare i risparmiatori e non come si fa “sempre” i banchisti…! Se si pensa che ormai è stato “distrutto” il risparmio, basti pensare che gli interessi sono diventati negativi….. cioè  ai giorni di oggi si prende meno di quanto si è depositato…!

Affrontati i veri problemi del paese, dopo si può pensare alla riforma dello Stato italiano.

Quindi il mio auspicio, è che i politici italiani spero non fanno come hanno fatto sempre, di perdere tempo su riforme che anche se necessarie in questo momento non sono la priorità ma la priorità è la crisi economica e sociale che sembra non finire mai….!
Il lumicino alla fine del tunnel che si intravede da anni…. sembra mai portarci fuori da questo tunnel….
Usciamo prima dal tunnel…. e poi pensiamo alla riforma dello Stato! 

Concludo questo post riportando la frase del post precedente 4 dicembre 2016 “ - votare SI o votare NO? (Conclusioni) del regista italiano Ermanno Olmi:   
C'è un articolo che non è stato scritto alle origini della nostra Costituzione: non per dimenticanza, ma perché era già radicato in ciascuno dei padri costituenti. Costoro avevano l'onestà come primo comandamento. E con quel puntiglio hanno scritto tutti gli altri articoli.
Oggi è sceso il buio della indifferenza e della rinuncia alla propria dignità. Solo pochi sentono il dovere di tenere acceso il lumicino di una coscienza civile. 

Alla prossima
                                                                                                                                                                                 
Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano