https://www.cambiamolanostraitalia.org/

sabato 7 aprile 2018

Notizie dall’estero < su economia e pensioni dell’Italia > del dopo voto delle politiche italiane del 4 marzo 2018

Questo post è una “postilla” conclusiva alla discussione e al contesto per ciò che ha riguardato il dopo voto delle politiche italiane del 4 marzo 2018.
Sono notizie provenienti dall’estero sull’economia e sulle pensioni italiane!

La prima riguarda le pagelle semestrali da parte della UE (La pagella Ue all'Italia....), arrivate “puntuale” a soli tre giorni dopo il voto delle politiche italiane del 4 marzo scorso, ed il giudizio sull’economia italiana che è cresciuta, ma molto meno rispetto al resto dei paesi europei. Mentre chi sa perché prima del voto, sia all’interno che fuori dai nostri confini si parlava dei balzi avanti della nostra economia!!!
Erano “bugie” di condizionamento prima….. o stupidaggine dopo…?


Una cosa è certa. L’Italia è sì scresciuta perché era in “scia” alla crescita più evidente degli altri paesi europei, ma il <pilota italiano> purtroppo, non ha sfruttato tale scia per accelerare e fare il sorpasso nel momento giusto, accontentandosi invece di rimanere dietro…. trainato dai “bravi” che si trovavano e si trovano ancora davanti a noi......!
E se l’economia italiana non farà “davvero” dei passi avanti, rischia di innescare l’attivazione delle cosidette e “famose” clausole di salvaguardia, tra cui aumento dell’IVA, manovra correttiva, ecc… ecc… una “rogna” per il governo che ha da formarsi!

Ma come sempre… la domanda nasce spontanea…. Come mai queste valutazioni sono arrivate “solo” e subito dopo il voto del 4 marzo? E non è prima?
I sei mesi “cadevano” giusto a marzo…. ed allora mi domando…. anche la data del voto è stata “diligentemente” studiata?  

Questo il primo appunto, vediamone un altro che riguarda l’occupazione, notizia sempre dopo il voto del 4 marzo scorso.
Mentre nella UE nell’ultimo trimestre 2017 l’occupazione è aumenta dello 0,3%, invece in Italia ha avuto una battura di arresto del - 0,3% (Lʼoccupazione sale nellʼUe solo lʼItalia calo a fine 2017). Notizia sempre dopo e mai prima del voto!
A febbraio (Elezioni Politiche del 4 marzo 2018 – Gli “atteggiamenti” italiani) le notizie “stranamente” erano “economicamente” tutte positive ed ottimistiche!

Infine un'altra notizia e non di poco conto ed ancora una volta post voto, sempre dello scorso mese di marzo, è l’intervento del FMI (Fmi bacchetta l’Italia....), che mette in guardia l’Italia dal rivedere o abolire la legge Fornero sulle pensioni, invece addirittura chiede di rivedere le pensioni attuali che vengono “addirittura considerate alte”, le pensioni di reversibilità, le tredicesime ed eliminare la quattordicesima!!!
Mi verrebbe da dire.… vabbè lo dico…. Ho la sensazione che “qualcuno e più di qualcuno ” con questo <problema> delle pensioni italiane….. spera e sperano (in Italiana diciamo <tirano i pedi>) che “morissero” tutti i pensionati italiani, i più longevi, così in un “colpo solo” viene risolto la preoccupazione delle casse dell’INPS, del debito pubblico, di deficit ecc… poiché per queste “personalità” vengono prima i conti e poi la vita delle persone! 

Conclusione, ribadisco come più volte ho scritto nei miei post incluso questo, ci sono notizie che arrivano tempestivamente “prima” nel momento opportuno per condizionare le scelte di “qualcosa e di qualcuno”, che non è altro una DISINFORMAZIONE enfatizzata, per poi smentirsi “magicamente” dopo, quando però poi la verità viene comunque a galla!

Alla prossima    

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano  

mercoledì 4 aprile 2018

E’ un governo Lega-M5S? Dopo il voto del 4 marzo 2018?

Dopo aver discusso delle situazioni, del prima e del dopo voto del 4 marzo 2018 (links alla fine di questo post),  e se si facesse un governo Lega e M5S?
Che conseguenze porterebbe?
Per quanto tempo reggerebbe?   


Per fare questo la Lega di Salvini dovrebbe scrollarsi di dosso almeno l’alleato della sua coalizione più ostile al movimento pentastellato, FI di Silvio Belusconi, che i “grillini” ormai non riescono più a “digerire” per l’aspra campagna elettorale che c’è stata tra queste due forze politiche!
Mentre tra la Lega e il M5S, già c’è stato un principio di “buon” accordo, come abbiamo visto con le votazioni per eleggere i presidenti di Camera e Senato, oltre ad avere anche qualche punto in comune, come quello di rivedere la legge Fornero sulle pensioni, i rapporti con l’Europa, la difesa dei più deboli. Però le differenze tra queste due forze politiche alla fine permangono.
Un primo ostacolo sarebbe la scelta del “premier”, visto che sia Salvini e sia Di Maio rivendicano il proprio diritto ad essere a capo dell’esecutivo.
Poi, quali punti di quale programma realizzare, oltre a quelli citati prima che sono in comune?

Da un lato la Lega di Salvini vorrebbe attuare Flat Tax (Elezioni Politiche del 4 marzo 2018 - “Le offerte del centrodestra di Berlusconi-Salvini-Meloni”), cioè una tassa con un’aliquota unica da definire intorno al 20% (si parla anche del 15%), limitata al reddito individuale, che dovrebbe garantire una maggiore semplicità e funzionalità del fisco, e soprattutto uno stimolo alla crescita economica. Misura da molti definita a favore dei più ricchi. Tutto dipenderebbe se ci sarebbero o no delle detrazioni ed in che misura, altrimenti è ovvio che chi ha redditi alti avrebbe maggiori vantaggi, perché pagherebbe alla fine le stesse tasse di chi ha redditi bassi.

Dall’altro lato troviamo il reddito di cittadinanza che vorrebbe realizzare il Movimento 5 Stelle (Elezioni Politiche del 4 marzo 2018 - “Le offerte del Movimento 5 Stelle”). Che a detta di molti sarebbe un disincentivo a non lavorare… coloro che pensano questa cosa non avrebbero tutti i torti…. visto i troppi italiani che fanno i furbi…. <che pur di non andare in guerra farebbero carte false>! Quindi attenti a questo reddito di cittadinanza, che se è vero che prevedrebbe 780 euro al mese, sarebbe anche un offesa per chi ha lavorato per 40 anni ed oggi prende meno di 700 euro al mese di pensione! E’ giusto che ci sia un sostegno economico per chi è “davvero” in difficoltà, ma bisogna misurarne anche la portata!

Entrambe queste misure, di Lega e M5S, richiedono una copertura economica non di poco conto. Fin quando non ci sarà una ripresa economica seria, che potrebbe esserci chi sa… con la flat tax della Lega e che potrebbe chi sa… così finanziare il reddito di cittadinanza del M5S!!!

Ma il problema è solo “uno” creare lavoro, ridurre le tasse in maniera proporzionate, eliminare le tasse doppie e quelle vecchie di cent’anni, eliminare enti e altri baracconi politici istituiti si sa il perché…. così riparte l’economia, senza ricorrere a flat tax e reddito di cittadinanza, ma dando dignità con il lavoro alle persone prima di tutto, che devono sentirsi fiere di guadagnare e non parassitari nel ricevere “periodicamente” qualcosa che qualcun altro sta pagando per loro!
Mentre un aiuto economico andrebbe dato alle persone che sono “veramente” in difficoltà, verificandole singolarmente ogni singolo caso, perché se si darebbe un reddito di cittadinanza “generalizzato”, una volta concesso, sarebbe poi difficile togliere a chi gli è stato dato.

Comunque, se ci saranno o no convergenze tra Lega e M5S, ma anche con altre forze politiche, si vedrà nei prossimi giorni di questo mese di aprile, quando il Parlamento sarà chiamato a pronunciarsi sull’approvazione del DEF il documento di economia e finanza.
Questo sarà davvero un banco di prova tra tutte le forze politiche.

Nel frattempo come la mettiamo con l’Europa? Soprattutto se ci fosse un accordo per un possibile esecutivo Lega-M5S? Che erano e sono le forze politiche italiane viste più ostile per l’Europa? Figuriamoci alleate e unite nel governo?

Tutto questo con il Fiscal Compact (Fiscal Compact ”Una politica di austerity che arricchisce i ricchi ed impoverisce i poveri”) e il pareggio di bilancio che incombe, previsto dalle norme europee, non sarà facile districarsi, e che potrebbe nuocere in maniera pesante le forze politiche che daranno e se daranno vita ad un governo!

A proposito di Europa, ecco il post conclusivo, che tratta delle notizie pervenute da fuori confine del prima e del dopo elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018: 
Notizie dall’estero <su economia e pensioni dell’Italia> del dopo voto delle politiche italiane del 4 marzo 2018  

Argomenti correlati:
Lo “stallo e il caos” creato dallalegge elettorale del rosatellum del post-voto del 4 marzo 2018 e le possibileevoluzioni” – Al M5S l’incarico per il nuovo governo?

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

sabato 31 marzo 2018

Lo “stallo e il caos” creato dalla legge elettorale del rosatellum del post-voto del 4 marzo 2018 e le possibile evoluzioni – Al M5S l’incarico per il nuovo governo?

Continuando quando iniziato nel post precedente (Lo “stallo e il caos” creato dalla legge elettorale del rosatellum....), dopo aver esaminato la possibilità di avere prima un governo di centrodestra a trazione leghista, ma traballante……. Se invece poi il capo dello Stato, nel caso Matteo Salvini non riesce a dar vita ad un esecutivo, dia l’incarico a Luigi Di Maio del M5S?
Cosa succederebbe?
Per come la vedo io, sarebbe qualcosa di difficile da far funzionare, solo perché il movimento pentastellato pur avendo un cospicuo “esercito” di deputati e senatori, non sarebbero sufficienti a dar vita ad un governo da “soli” per realizzare il programma promesso agli elettori, poiché occorrerebbe comunque l’apporto di qualche altra forza politica per raggiungere una maggioranza.
Ma di chi ti puoi fidare?


Oltre alla Lega in questo modo si “brucerebbe” anche il Movimento 5 Stelle, proprio quello che vogliono “i nemici del movimento”!
Perché, mentre all’inizio farebbero “finta” di appoggiare un governo a guida M5S “per il solo senso di dovere nazionale” da parte di altre forze politiche, successivamente nei momenti decisivi remerebbero contro ogni cosa….. boicottandolo e facendo cadere la colpa di ogni fallimento sul movimento pentastellato.
E mentre l’amministrazione capitolina della Raggi, nonostante i boicottaggi, che continuano ancora oggi, le male dicerie, i persistenti attacchi e denigrazioni di ogni genere e da ogni direzione, riesce ancora ad andare avanti, per un governo nazionale pentastellatto che sarebbe in balia di altre forze politiche, non potendo contare su una “sua” maggioranza assoluta, sarebbe difficile resistere, con il rischio di fallire e di non rialzarsi più, proprio quello che vogliono i “suoi tanti nemici” per affossarlo definitivamente e toglierlo dalla circolazione! 

A dimostrazione di ciò, infatti, solo un paio di giorni dopo la vittoria del centrodestra alle elezioni politiche del 4 marzo, ma soprattutto con l’eclatante affermazione del Movimento 5 Stelle con il quasi 33% delle preferenze, è iniziato subito la denigrazione nei confronti dei “grillini”, perché qualche idiota, ha messo in circolazione in rete un modello per richiedere il reddito di cittadinanza, che notiziari e giornali senza nessuna esitazione, hanno subito enfatizzato tale fake news spacciandola per vero, con file di persone ai Comuni ed ai centri per l’impiego, quando invece era tutto falso ovviamente….. visto che non c’era ed ancora non c’è nessun governo, dimostra già da subito cosa andrà incontro il Movimento 5 Stelle, e le trappole che lo attendono!

Ma qualcuno ha già messo pure le mani avanti…. Perchè se andrà male la colpa sarà del Movimento 5 Stelle. Ed ancora una volta questa cosa è venuta dal partito democratico, esattamente dal nuovo reggente del PD Maurizio Martina, ormai ex Ministro delle Politiche Agricole, che nella puntata dello scorso 13 marzo su Rai Uno a Porta a Porta condotta da Bruno Vespa, ha travisato quanto detto da Luigi Di Maio del M5S.
Il leader del movimento pentastellato in una intervista ha detto semplicemente che se non si riuscirà a fare il governo e si va a nuove elezioni, il M5S non può altro che crescere.
Mentre Martina ha detto che sarebbe una sconfitta per il M5S il partito che ha vinto di augurarsi ad andare a nuove elezioni.
Prima cosa il Movimento 5 Stelle è si il primo partito d’Italia, però non ha vinto le elezioni ma le ha vinto la coalizione del centrodestra formata da più partiti.
Comunque nemmeno questa coalizione ha i numeri per governare, per colpa proprio della legge elettorale del rosatellum voluta dal PD che adesso guarda bene nel “lavarsi le mani”!
Quindi è logico, che se né il centrodestra e né il M5S non riescono ad avere i numeri per dar vita a un governo, nel momento in cui il PD ha deciso di fatto di stare all’opposizione senza voler appoggiare nessun esecutivo, ma è meglio così, io non mi fiderei se fossi nei panni di Salvini o Di Maio, perché come sempre…. Fidarsi è bene non fidarsi è meglio, l’unica soluzione sarebbe il ritorno alle urne.

BUONA PASQUA 


Argomenti correlati:
  

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

venerdì 30 marzo 2018

Lo “stallo e il caos” creato dalla legge elettorale del rosatellum del post-voto del 4 marzo 2018 e le possibile evoluzioni

Continuando l’analisi del dopo voto delle elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018, dopo aver esaminato cause ed effetti nel post precedente (Analisi del voto 4 marzo 2018 “cause ed effetti”) vediamo la situazione che si è venuta a creare e le possibili evoluzioni future.
Una buona notizia, è che nonostante lo “stallo” della situazione post-voto, sono stati eletti nel frattempo, anche abbastanza celermente e sorprendentemente nei tempi previsti con “larghe convergenze”, Maria Elisabetta Alberti Casellati (di FI) per il centrodestra a Presidente del Senato della Repubblica e Roberto Fico (del M5S) a Presidente della Camera dei Deputati.
Fin qui ha retto, un inizio di accordo soddisfacente tra il Movimento 5 Stelle con il centrodestra o meglio con il partito trainante, la Lega di Matteo Salvini, però il “bello” deve ancora venire!
Ci sarà mai un proseguo con un accordo di governo?
Chi dovrà governare, con il “caos” prevedibile creato dalla legge elettorale del rosatellum?

Toccherà alla Lega di Salvini ed ai suoi alleati, e con chi altro?


Come abbiamo visto nei precedenti post (i link alla fine di questo post), ha vinto le elezioni politiche del 4 marzo la coalizione del centrodestra con il 37% dei voti, però il partito più votato in maniera molto significativa ed evidente è stato il Movimento 5 Stelle con oltre il 32% delle preferenze, che per poco addirittura non ha doppiato i voti degli altri partiti più votati cioè il PD con quasi il 19% e la Lega con quasi 18%.
Dall’esito del voto del 4 marzo, toccherebbe alla coalizione Salvini-Berlusconi-Meloni, il primo tentativo di formare un governo, come del resto rivendica il leader della Lega ed ormai del centrodestra Matteo Salvini.
Quindi “la palla” passa alla Lega, ed è meglio così per il M5S, per come la vedo io, anche se Luigi Di Maio del M5S insiste per avere lui l’incarico a formare il governo come partito più votato dagli italiani..
Ma per governare è necessario l’apporto di deputati e senatori di qualche altra forza politica. Ed è proprio qui il bello… “ci si può fidare”? Visto l’aspro che esiste tra queste forze politiche, PD, Lega, FI e M5S? Oltre ad avere programmi notevolmente diversi? 
Se il centrodestra riesce a fare un governo, trovando una maggioranza, “sopravvivrà” fino a quando? Con una coalizione di partenza tra Lega e Forza Italia nata già traballante e dopo il voto è uscita ancora più barcollante….?
Con FI di Berlusconi sconfitto come partito alle elezioni, in continuo calo rispetto ai sondaggi, dove invece il cavaliere Silvio prima delle votazioni dava i numeri….. per condizionare l’elettorato…. parlava di un facile successo e di una sicura maggioranza della coalizione del centrodestra, con una super Forza Italia!!! Mentre il voto ha detto tutt’altra cosa?
In questo modo un probabile governo di Matteo Salvini, rischia di <bruciarsi> già in partenza, con lo spettro di nuove elezioni all’orizzonte, dove il Movimento 5 Stelle si troverebbe la strada spianata, dopo gli ennesimi deludenti governi di centrosinistra e centrodestra, e con la probabilità davvero di arrivare da soli a quell’impossibile 40% per avere una maggioranza su cui contare senza inciuci e senza accozzaglie…… a causa del rosatellum una legge elettorale <fatta con i piedi>!
Solo allora sarebbe il banco di prova del M5S, che potrebbe, o sancire la definitiva consacrazione del movimento pentastellato oppure la loro dissoluzione!
Ma se il M5S facesse un accordo adesso con il centrodestra di Salvini, oppure con il “diffidente” PD di Renzi, cosa sucederebbe???


Argomenti correlati:
Analisi del voto del 4 marzo 2018 “cause ed effetti”                                              

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

mercoledì 21 marzo 2018

Analisi del voto 4 marzo 2018 “cause ed effetti”

Dopo aver analizzato i numeri del voto del 4 marzo scorso (Il tsunami M5S.... Perchè M5S è l’UNICO VINCITORE....), in questo post vedremo il contesto complessivo delle cause e gli effetti che hanno determinato vincitori e vinti.
Prima, di discutere di questo, voglio fare un ultimo appunto riguardo i numeri sul voto delle politiche del 4 marzo, giusto per dare anche un merito alle vittorie del PD di Renzi e di FI di Berlusconi, avvenuto in maniera più marcata solo nelle circoscrizioni all’estero (link e screenshot sotto): 



SENATO - elettori all'estero

dove è più difficile verificare la regolarità e le modalità corrette delle votazioni, come ha dimostrato la trasmissione di Canale 5 Striscia la Notizia in una delle puntate della settimana scorsa, denunciando una serie di irregolarità per non dire “brogli”.
Infine per chiudere questo discorso, sul diritto di voto dei cittadini italiani residenti all’estero, sinceramente non la vedo una cosa tanto giusta, anche se questo diritto esiste in tutti i paesi del mondo. Questo perché, gli elettori italiani all’estero sono più di un milione, e pesano di più di diverse regioni italiane, anche messe insieme, che non arrivano ad un milioni di elettori. Sono d’accordo sul voto degli italiani che vivono all’estero, se anch’essi pagano le tasse allo Stato italiano, altrimenti appunto non è giusto che possono con il loro voto determinare la vittoria di uno o di quest’altro partito, che poi darà vita al governo che amministrerà gli italiani in Italia. Se poi il cittadino italiano residente all’estero decidesse di recarsi in Italia per votare, allora la situazione è un po’ più diversa, perché tale cittadino dimostrerebbe di tenere davvero al voto. Perché, come ho scritto in precedenza, sono possibili brogli elettorali con il voto di corrispondenza all’estero, come dimostrato dalla trasmissione Striscia la Notizia, che alla fine appunto potrebbe risultare "falsamente" determinante, ma per fortuna non è stato nel caso di queste elezioni politiche italiane 2018.

Assodato che il partito unico vincitore in maniera abbastanza “marcata” con oltre il 32% di preferenze, ma non sufficiente a governare è il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio (Perchè M5S è l’UNICO VINCITORE....), il vincitore effettivo, o meglio i vincitori, sono i partiti uniti nella coalizione del centrodestra, in primis la Lega di Matteo Salvini, che ormai ha surclassato in maniera decisiva Forza Italia di Silvio Berlusconi, poi troviamo Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, ed altri partiti minori, che tutti insieme hanno raggiunto il 37% delle preferenze degli elettori.
Invece è andato malissimo il centrosinistra capitanato dal PD di Matteo Renzi, che non è riuscito ad andare oltre il 23% come coalizione ed appena il 19% come partito. 
Da wikipedia link riassuntivo: Elezioni politiche italiane del 2018  

Vediamo perché queste sconfitte e queste vittorie.

Il risultato, secondo il mio modesto parere, è scaturito dall’errore fatto sia dal centrosinistra che dal centrodestra, di poter ancora manipolare il popolo come nel passato….
Non è più il popolo di un tempo, almeno spero, che crede ad ogni cosa che gli viene raccontata….
Al giorno d’oggi le notizie non sono solo più unidirezionali (TV, radio e giornali) dove l’utente è il punto finale ricettivo di una informazione. Ma oggi le notizie sono bi e pluridirezionali, grazie all’avvento della rete e con il fatto che ormai siamo sempre connessi, ad internet, ai blog, social network, chat, ecc… tutto facilitato ulteriormente dalle App dei dispositivi mobili, dove le informazioni viaggiano continuamente tra utenti, <convertendo> un cittadino da soggetto passivo a soggetto attivo, in una discussione di un contesto sociale globale.
Un altro motivo, che secondo me, ha determinato un drastico calo delle preferenze verso il PD di Renzi e FI di Berlusconi, è stato il fatto che mentre i pentastellati, hanno girato si per l’Italia, ma andando nelle piazze e nelle strade tra la gente per parlare al popolo, Renzi e Berlusconi invece si sono limitati a parlare dei loro programmi, in locali come se la “loro parola” fosse diretta solo ad alcune categorie di persone e non alla massa! Cioè questi “vecchi” partiti” non si sono comportati da “vecchi” partiti facendo comizi come un tempo, ma quasi come se fossero discorsi a “numero chiuso”! 
Praticamente nei paesi, non si sono visti molti comizi per non dire nessuno, quindi la gente si è sentita anche “bistrattata” e non considerata, ma “scontata” sulla loro scelta!
Inoltre, altra cosa che si è notata, sono stai i manifesti elettorali, pochissimi rispetto al passato e rispetto agli spazi messi a disposizione!
Forse in quest’ultimo caso è per colpa della legge elettorale del Rosatellum… che non ha permesso molte scelte di preferenze sui candidati!

Altro errore è stato attaccare continuamente il Movimento 5 Stelle, etichettandolo come movimento populista, composto da incompetenti, disoccupati, ecc…. (Elezioni.......2018 “Tutti contro Uno” e Elezioni......2018 – Populismo ed altri “aspetti” italiani e non), sortendo invece l’effetto opposto!
Quelli del M5S, nella legislatura che ormai è giunta a termine, hanno almeno dimostrato di aver mantenuto quanto promesso, restituendo parte dei compensi percepiti come deputati e senatori, tranne per alcuni davvero pochi, che hanno fatto i furbi, per questo estromessi dal movimento. E’ questo è stato un pregio del M5S agli occhi della gente, viste come persone non egoiste se hanno rinunciato ad una parte dei loro guadagni mettendole a disposizione della collettività. Quindi lanciando un messaggio al popolo italiano, di non avere interessi personali, tranne che per colpa di una o poche pecore nere che in un gruppo ci sono sempre, ma di avere interessi collettivi, quello che i “vecchi” partiti hanno sempre annunciato ma mai attuato!
Inoltre i pentastellati non sono stati votati da oltre 10 milioni di italiani per il solo reddito di cittadinanza, perché se davvero fosse così…..  vuol dire che le precedenti classe politiche hanno davvero ridotto sul lastrico l’Italia!

Gli effetti del voto?
Gli effetti, è che nonostante ci sia un partito con un ampio consenso, il Movimento 5 Stelle, non c’è e probabilmente non ci sarà un governo “libero”, questo a causa di una “pessima” legge elettorale “il Rosatellum”, che come in molti avevano preventivato, forse gli stessi ideatori… ci speravano, non permette oggi a nessuno di governare sia al M5S che al centrodestra!
Come dire <Muoia Sansone con tutti i Filistei! >!

Dopo questi numeri ed il contesto dell’esito del voto politico del 4 marzo 2018, continuiamo con Lo “stallo e il caos” creato dalla legge elettorale del rosatellum del post-voto del 4 marzo 2018 e le possibile evoluzioni

Roberto Di Stefano  

sabato 17 marzo 2018

Perchè M5S è l’UNICO VINCITORE delle Elezioni Politiche italiane del 4 marzo 2018

Questo doveva essere il post dove avrei voluto analizzare “il voto del 4 marzo 2018 in un contesto complessivo e le possibili evoluzioni future, ma che farò nel post successivo, perchè invece guardando ancora i numeri del voto a 360°, mi sono accorto di quanto è stata schiacciante la VITTORIA del Movimento 5 Stelle, che gli altri partiti, i media ed altre fonti di informazioni italiane e non, hanno “ridotto” questa affermazione al voto del M5S quasi solo al sud Italia.
Invece come ho già riportato nel post precedente (Il tsunami M5S si è abbattuto sulle Elezioni Politiche italiane del 4 marzo 2018) le percentuali che il movimento ha ottenuto da sud, passando per il centro ed arrivando al nord Italia sono davvero impressionanti! Ancor più nelle due nostre grande isole dell’Italia, Sicilia e Sardegna.  

Prima di vedere questi numeri, vediamo come è cresciuto il Movimento 5 Stelle dalla sua prima partecipazione al voto politico nazionale del 2013 a quello del 2018, nonostante, le denigrazioni, gli attacchi continui e falsi, alla Roma “disastrosa di Virginia Raggi”, e l’etichettatura di populismo ed incompetenza riferita al M5S!

Nell’ Elezioni Politiche del febbraio del 2013, le percentuali di voto del Movimento 5 Stelle sono state del 23,80% al Senato e 25,56% alla Camera (Elezioni Politiche del 2013 - Senato della Repubblica e Elezioni Politiche del 2013 - Camera dei Deputati).
Mentre nell’Elezioni Politiche del marzo del 2018, le percentuali di voto del Movimento 5 Stelle sono state del 32,21% al Senato e 32,66% alla Camera (Elezioni Politiche del 2018 - Senato della Repubblica e Elezioni Politiche del 2018 - Camera dei Deputati).
Come si può notare, è evidente che il M5S è notevolmente cresciuto, con percentuali altissime, con incrementi del 9% in più al Senato e 7% in più alla Camera.
Ma queste percentuali non dicono tutto, vediamo i numeri effettivi e veritieri del Movimento a 5 Stelle.
Come ho già riportato sopra, in queste elezioni politiche di marzo 2018, il M5S ha ottenuto il 32,21% al  Senato della Repubblica per un totale voti di quasi 10 milioni, ed il 32,66% alla Camera dei Deputati per un totale voti di quasi 11 milioni.
Assodato che alla Camera dei Deputati il Movimento 5 Stelle ha ottenuto un risultato migliore di poco rispetto al Senato della Repubblica, analizzerò proprio il voto del Senato per dimostrare ancor di più la vittoria schiacciante del Movimento dei “grillini”!
Ed ecco i numeri, che ognuno può verificare dai links sopra riportati, che sono quelli ufficiali del sito del Governo italiano.
Il centrodestra ha ottenuto come coalizione poco più di 11 milioni di voti, il centrosinistra sempre come coalizione quasi 6 milioni di voti, mentre il Movimento 5 Stelle ha ottenuto da “solo” quasi 10 milioni di voti. Come scritto in precedenza dati riferiti al Senato della Repubblica.
Ora considerando numeri riferiti singolarmente a ciascun partito, risulta che su 20 Regioni d’Italia, il M5S è stato il partito più votato in ben 14 Regioni, mentre nelle rimanenti 6 Regioni d’Italia è risultato il secondo partito.    

  
Praticamente è stato il I° partito nelle seguenti Regioni: Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna; e II° partito nelle Regioni Valle D’Aosta, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana.  
La domanda nasce spontanea……..
Ma come sono ripartiti i voti ottenuti dal Movimento 5 Stelle, tra l’Italia del nord, centro e sud?
Come ho scritto in precedenza in questo post, i voti ottenuti dal M5S riferiti al Senato sono stati quasi 10 milioni, che da un conteggio grossolano risultano così distribuiti:   

totali voto al nord: circa 3.355.000
totali voti al centro: circa 1.800.000
totali voti al sud (escluse le due isole maggiori): circa 3.035.000
totali voti nelle isole maggiori: circa 1.340.000

Come si può vedere dai dati sopra, dove ha preso più voti il Movimento 5 Stelle, addirittura è stato nel nord dell’Italia, ma il voto che ha ottenuto il M5S al nord, in percentuale risulta inferiore rispetto al centro ed al sud dell'Italia solo perché la base elettorale è molto differente, visto che il nord Italia ha più abitanti quindi più elettori rispetto al centro ed al sud dell'Italia, che di conseguenza determina ovviamente un'assegnazione di numeri di seggi notevolmente diversi tra le varie regioni dell'Italia.
Eppure, i media, e chi è “invidioso” della vittoria dei cinque stelle, ci raccontano tutta un'altra storia….. che <l’Italia è spaccata in due> il sud al M5S e il nord alla Lega o meglio al centrodestra….!
Vi risulta così a tutti voi? Dai dati che ciascuno di noi può verificare tranquillamente, senza dare per oro colato tutto quello che vogliono farci credere?
Ci è stato raccontato che al sud il Movimento 5 Stelle è stato votato perché “i meridionali” vogliono il reddito di cittadinanza?
A questo punto nasce un “dubbio……atroce”!
Se al sud d’Italia i tre milioni che hanno votato il M5S vogliono il reddito di cittadinanza…….
Al nord d’Italia gli oltre tre milioni che hanno invece votato il movimento pentastellato, sono anch’essi poveri che non hanno voglia di lavorare?   

A ciuscun di VOI le conclusioni, da trarre con la “propria” testa e non con la testa degli “altri”!



Argomenti correlati:

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano