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domenica 17 febbraio 2019

BetClic e le condizioni di prelievo imposte dall’AAMS a favore delle lobby delle scommesse e dello Stato!

Piccolo post di quanto di strano mi è successo oggi sul sito di scommesse online BetClic.
Poiché era un bel po’ di tempo che non facevo scommesse sulle partite di calcio su BetClic, oggi avevo deciso di prelevare qualcosa, ma nel mio profilo era riportato l’indicazione che potevo prelevare solo 5,86 euro su 48,86 euro disponibile.                                                          
Di seguito lo screenshot del mio conto BetClic dove riporta un bonus zero ed un deposito di 48,86 euro di cui solo 5,86 euro riscuotibili.     


Premessa che sono miei soldi depositati senza aver accettato nessun bonus, perché sò della fregatura del bonus che non si può prelevare, ed è giusto così, perché lo si deve giocare decine o centinaia di volte per poi poter prelevare, praticamente quando poi si sono finiti sia i propri soldi depositati che il bonus stesso.
Per questo io non accetto mai nessun bonus, però non mi sarei mai aspettato che addirittura non potessi prelevare nemmeno i miei soldi!
Subito ho contattato l’assistenza di BetClic via chat, dove prontamente mi hanno risposto, spiegandomi che ogni deposito deve essere giocato almeno una volta per essere prelevato!
Già questa cosa a me è sembrata subito una caz….! Sono soldi propri che si possono depositare e prelevare quanto si vuole!
Sempre l’assistenza di BetClic mi ha scritto che per poter prelevare devo quindi effettuare 43 euro di giocata, cioè di tutti i miei soldi che non posso ritirare, non per colpa loro… quanto mai…. ma perché è una decisione dell’AAMS… e non ti pareva?                                                             
Di seguito lo screenshot della mia chat con l'assistenza di BetClic    


Non vado nemmeno a controllare perché mi romp… le scatole ed è solo perdita di tempo!
Ma vi sembra normale?
Cioè questi istituti statali invece di essere a difesa dell'utente e del consumatore si preoccupano ogni volta di salvaguardare il potere di queste lobby e le entrate dello Stato?
Ed in TV si vedono ancora le pubblicità delle lobby di scommesse?
Ma non era stato vietato?
Oh Stato dove sei?
Ormai tutte le norme sono a favore dei più forti!

Alla prossima!


Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

domenica 10 febbraio 2019

Sanremo 2019 – Festival della canzone italiana o sfida politica? Quando il televoto degli utenti non serve a nulla!

Ieri 9 febbraio si è conclusa la 69 edizione del Festival di Sanremo, dove a sorpresa ha vinto il cantante italo-egiziano Mahmood con la canzone dal titolo “Soldi”, davanti ad Ultimo con la canzone “I tuoi particolari” ed ai ragazzi di Il Volo con la canzone “Musica che resta”.

Io ho seguito solo la prima puntata del festival per sentire tutte le canzoni, e non mi sarei mai immaginato o meglio non avrei mai scommesso un euro sulla possibilità che vincesse la canzone “Soldi” di Mahmood, visto che in passato ci sono state canzone rap anche molto più belle e con contenuti forti ma subito scartati dai possibili vincitori.
Come mai stavolta non è successo? Il contenuto ha vinto sul vero fine del festival della canzone italiana? E’ il festival della canzone italiana o una sfida politica?
Non è una critica alla canzone o al cantante, che sono il primo che difende, ma alle giurie degli esperti che hanno completamente ribaltato la classifica finale come riportano molti media se così è stato!
E’ indegno e vergognoso far vincere una canzone per il suo contenuto sfruttando l’immagine del cantante italianissimo Mahmood, al solo scopo di fare un dispetto a “qualcuno” ed alla sua politica nei confronti dei migranti!
Non è questo il modo di combatterla, critica riferita sempre alle giurie di qualità del Festival di Sanremo, che salvo qualche componente, non sono nemmeno esperti in materia!  
In questo modo si può creare l’effetto opposto, come si può leggere sui social ormai scatenati su questo festival di Sanremo 2019.

Ma andiamo alla classifica finale del Festival di Sanremo 2019
Cioè il televoto che ha un peso totale del 50% sul voto finale, dove hanno votato qualche migliaia di persone se non molto di più, ha assegnato queste percentuali di voto "Ultimo  46,5%, Il Volo 39,4% e Mahmood 14,1%", ma poi le due giurie di esperti con questi voti “Il Volo 11,6%, Ultimo  24,7%, e Mahmood con ben il 63,7%", hanno completamente ribaltato il risultato finale con " Mahmood 38,9%, Ultimo 35,6% e Il Volo 25,5%".

Come succede per il voto politico, dove capita spesso che il voto del popolo non conta nulla, si vede da come ormai l’Italia è attaccata ed isolata dalla comunità europea ed internazionale per il solo fatto che i cittadini italiani hanno votato a maggioranza M5S e Lega.
Analogia si può fare con il televoto di questo Festival di Sanremo 2019, dove migliaia di persone appassionati della canzone italiana, che poi sono gli utenti finali a cui è rivolto questo “prodotto commerciale”, nonostante hanno con il loro televoto pagato 51 centesimi di euro per ogni SMS, mentre al contrario i componenti delle due giurie del festival credo abbiano intascato dei soldi, hanno determinato una classifica ben definita, il risultato è stato poi completamente stravolto <che strana coincidenza> dalle giurie di “qualità” (o giure politiche?)!
Ma vi sembra una cosa normale?
E’ vero che la matematica non è un opinione……
Ma come dire “ tu popolo scegli” però io che detengo le redini o il giudizio finale “decido”!

Speriamo che in questo modo le giurie di Sanremo non abbiano fatto più un male che un bene al vincitore Mahmood con la sua canzone “Soldi”, perché non deve essere quello il campo per sfruttare questi contesti per far prevalere o contrastare un idea politica contro le politiche sull’immigrazione messo in campo dal governo italiano!

E poi… se proprio si vuole essere dei “paladini della giustizia”, bisogna difendere, e non solo a parole, tutte quelle persone indifese, deboli e povere, indipendentemente se sono immigrati o italiani, bianchi o neri, europei e non, cioè di qualsiasi razza, senza mai indugiare se si può fare o non si può fare, se ci sono i soldi o non ci sono i soldi, se c’è lo chiede l’Europa o non c’è lo chiede, se sarà accettato o non sarà accettato dagli “esperti” economisti delle istituzioni europee ed internazionali oppure dai mercati, vedremo davvero quali sono le “loro” vere intenzioni… se sono buone o non, o come sempre alla fine poi prevalgono gli interessi propri, cioè il proprio tornaconto!

Per finire, ora Mahmood con la sua canzone “Soldi” ci rappresenterà Eurovision Song Contest 2019, e ci sono buone probabilità che vinca…!!!
Io spero che vinca perché la canzone possa piacere e non per altri motivi…. (nella speranza che non si verifichi quanto è successo a questo Sanremo 2019)!

Sia ben inteso che questo post  non è contro Mahmood, a cui auguro un forte in bocca al lupo ed una grande carriera, perché si vede che è un ragazzo appassionato, che ha talento e crede in quello che fa, ma è una critica nei confronti di coloro che determinano chi è bravo o non è bravo a prescindere dal tema della competizione ma per altri motivi!

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

lunedì 28 gennaio 2019

Fine del bazooka QE (Quantitative Easing) della BCE

Il primo post di questo nuovo anno non poteva non riguardare il QE Quantitative Easing della Banca Centrale Europea, che terminerà alla fine di questo mese di gennaio, con cui la BCE metterà fine soprattutto alle azioni di acquisto dei titoli di stato e di inondare le banche con denaro a basso costo, perché si è pensato che con quest’azione si sarebbe stimolata sia la crescita che un aumento dell’inflazione, ma così non è stato.
Il QE è stato lanciato effettivamente la prima volta nel marzo 2015 e sarebbe dovuto proseguire fino a settembre 2016 con una spesa di 60 miliardi di euro al mese.
Ma a dicembre 2015, la BCE ha deciso di prolungare il quantitative easing fino al marzo 2017 sempre con una spesa mensile di 60 miliardi di euro, ma da aprile 2016 è stato ulteriormente rafforzato questo bazooka della BCE da 60 a 80 miliardi di euro al mese sempre fino a marzo 2017, per poi proseguire al ritmo di 60 miliardi di euro/mese fino alla fine del 2017.
Ad ottobre del 2017 si è deciso di prolungare il quantitative easing anche per tutto il 2018 con termine ultimo fissato però con la fine di gennaio 2019, con una spesa di acquisti ridotta alla metà fino a settembre 2018, cioè 30 miliardi di euro/mese, e da ottobre 2018 alla conclusione definitiva del QE a 15 miliardi di euro al mese.  
Questi sono i dati economici riferiti al quantitative easing della banca centrale europea, adottato in questi anni e che non è servito, purtroppo, a stimolare non più di tanto la crescita, l’occupazione o un aumento dell’inflazione, tutto questo perché i consumi non sono ripartiti rispetto alle previsioni.
Uno dei pochi vantaggi dato dall’utilizzo del QE è di aver mantenuto basso il costo del denaro, che insieme al basso tasso praticato dalla BCE, hanno fatto calare di parecchio il costo di un mutuo sia a tasso variabile che a tasso fisso. Ma un vero boom nel chiedere un mutuo nemmeno c’è stato, perché ovviamente se non si ha lavoro, non si ha denaro o gli stipendi sono miseri e bloccati da anni, comunque la gente ci pensa mille volte prima di farsi un mutuo anche se è appetibile com’è ancora attualmente.
Probabilmente tutti questi miliardi elargiti in questi anni alle banche, che dovevano soltanto transitare per poi passare ad imprese e famiglie, non hanno quindi giovato più di tanto. Sarebbe stato meglio che questa pioggia di denaro fosse stata distribuita direttamente alle imprese per favorire una crescita ed uno sviluppo vero, con un aumento dell’occupazione, degli stipendi, con conseguente aumento dei consumi e della circolazione del denaro e quindi dell’inflazione. 
Fin quando famiglie e imprese non avranno le liquidità necessarie, da una parte per far ripartire i consumi e dall’altra per aumentare gli investimenti per la crescita e l’occupazione, queste misura, come il quantitative easing, serviranno poco a nulla ed arricchiranno solo determinate categorie che già stanno bene economicamente, mentre chi non se la passa bene continuerà a penare!

E poi… cosa succederà a l’Italia con la fine del QE? Sarà un male o un bene? O sarà una scusa per nuovi attacchi speculativi al Bel Paese?

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Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

lunedì 24 dicembre 2018

Manovra Economica del Governo M5S-Lega “L’Ambiguità e l’ipocrisia della UE o degli oppositori interni italiani?”

Ultimo post di fine anno, che non poteva non riguardare la manovra economica, la finanziaria per il 2019 del governo M5S-Lega, voluta a tutti i costi e difesa a denti stretti, nonostante l’ambiguità e l’ipocrisia gli oppositori dentro e fuori ai confini Italiani.

Perché, stranamente, fino a qualche anno fa si criticavano quei governi in “bilico” per la loro incertezza politica perché avevano una maggioranza “molto risica”, ma adesso che c’è un governo forte e stabile con una forte maggioranza che ha tutti i numeri per portare a termine l’intera legislatura e con un consenso intorno al 60%, si può  <in un certo senso> capire l’atteggiamento “invidioso” degli oppositori italiani ma non si capisce perché anche lo Spread arrivato oltre 300 punti “agisca pregiudizialmente”!

Di cosa ci sarebbe stato dentro in questa finanziaria lo abbiamo già visto nel post (Governo M5S-Lega e Def 2018 “riforma delle pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza”), e nemmeno io mi trovo molto d’accordo, non proprio sulle misure ma sui modi e tempi di attuazione.
Ed indipendentemente se si è d’accordi o non, bisogna ammettere la coerenza che il governo gialloverde sta mettendo in campo per realizzare quanto promesso agli elettori italiani.

Questa manovra economica è stata in un certo senso la resa dei conti tra il governo M5S-Lega e la Commissione Europea, che si era subito espressa negativamente già dal principio, e che dopo un lungo ping-pong con il governo italiano, solo la scorsa settimana fa, Junker & Co. hanno dato il via libera “con riserva” alla manovra, dopo che il governo italiano ha ridotto la previsione sul rapporto deficit/pil di questa finanziaria dallo 2,4 al 2,04%, senza però scardinare i punti salienti, cioè il reddito di cittadinanza e la riforma della legge Fornero sulle pensioni con l’introduzione della quota 100 che da la possibilità di andare in pensione 5 anni prima rispetto alla riforma avuta con il governo Monti, anche se probabilmente con penalità economica, ma almeno con la libertà di scelta e non di costrizione che prevede ancora la legge Fornero! 

La Commissione Europea si è guardata bene… nel non criticare più di tanto il reddito di cittadinanza voluto dal Movimento 5 Stelle, anche in seguito agli ultimi sviluppi di quanto è successo in Francia con la protesta dei “gilet gialli”!
Se Junker ed i suo entourage avessero mostrato una continua ostilità contro questa misura, sarebbero apparsi ancora più negativamente di quanto ormai da tempo già lo sono, non solo agli occhi del popolo italiano ma anche nei confronti di altri popoli europei, dove ci sono cittadini in enorme difficoltà economica, e poi con le elezione europee del 2019 ormai alle porte……!

Ma chi è stato più ambiguo tra UE ed oppositori italiani nei confronti del governo gialloverde?

Se da un lato la Commissione Europea “furbamente” da l’impressione di essersi “ravveduta”, dall’altro lato invece, gli oppositori politici italiani al governo M5S-Lega sembrano più agguerriti che mai…. Parlando di disastro e rovina… con i risparmi degli italiani a rischio!
Risparmio degli italiani ormai già martoriati negli anni passati per sopperire alla lunga crisi economica, e dal passaggio degli interessi “positivi” che c’erano prima dell’avvento dell’euro (ormai è solo uno svanito ricordo degli ottimi interessi che c’erano prima degli anni 2000 sui Buono Postali) al passaggio obbligatorio del conto corrente che ha interessi negativi dove oggi si prende meno di quanto si depositi!

Dall’opposizione italiana una pioggia di critiche…… da qui si vede ipocrisia ed ambiguità…. Quando i partiti di opposizione hanno visto che c’era un dialogo tra governo italiano e la UE, perché sembrava che il nostro governo cedesse alla commissione europea, hanno gridato al tradimento nei confronti degli elettori italiani, invece adesso che la manovra è passata in “toto” al vaglio della commissione europea, gli stessi oppositori italiani gridano al disastro ed alla rovina!

Per chiudere quest’ultimo post del 2018, sono rimasto deluso anche di un componente di spicco di Forza Italia Antonio Tajani nonché presidente del Parlamento Europeo alla trasmissione porta a porta di Bruno Vespa di alcuni giorni fa, dove ha detto che il governo italiano si è “abbassato le braghe” per aver ceduto e fatto scrivere la manovra a Bruxelles invece che a Roma!
A me sembra, e credo non solo a me, che è successo il contrario… ma a detta di uno che è presidente di una istituzione europea e che punzecchia un’altra istituzione europea è alquanto “strano”, perché sperava in una procedura di infrazione contro l’Italia?

Come sempre ci sono italiani che tifano contro l’Italia... ed è questo il peggior male italiano!

Non si può essere più ipocriti di così! 


BUON NATALE e FELICE 2019

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

venerdì 30 novembre 2018

Conferma aumenti di TIM e BNL

In questo breve post, è solo a titolo di informazione e di conferma di quanto ho scritto nei mesi precedenti, circa gli aumenti annunciati da TIM (TIM - Aumento costi spedizione fattura cartacea da 2 a euro 2,50....) e dalla BNL (Continuo rincaro dei conti correnti bancari – Ulteriore batosta dalla BNL dal 1 ottobre 2018).

Infatti, perentoriamente, la banca BNL ha aumentato il costo fisso del canone mensile a euro 5,30/mese a partire dall’ottobre scorso, come aveva comunicato in estate (Continuo rincaro dei conti correnti bancari – Ulteriore batosta dalla BNL dal 1 ottobre 2018).

Immagine della conferma dell’aumento del canone mensile della banca BNL Paribas                
      
E’ come ho scritto in diversi post di questi aumenti del canone mensile della BNL, che fino a circa 2-3 anni fa addirittura non esisteva affatto tale canone, perché il Conte Revolution non lo prevedeva e scattava e valeva solamente nel mese in cui si faceva un operazione allo sportello.
Si sa che noi utenti e cittadini siamo solo dei numeri a cui non dar conto…ma far pagare il conto...!

Di seguito i links dei post su questi aumenti della banca BNL.
Aumento continuo dei costi bancari ancora una volta della BNL                                         

Come da titolo, anche la TIM ha aumentato dei costi come aveva preannunciato nelle fatture precedenti (TIM - Aumento costi spedizione fattura cartacea da 2 a euro 2,50....), in particolare il costo della spedizione della fattura cartacea da 2 euro a 2,50 euro, giustificandolo come un modo per persuadere le persone a scegliere la fattura digitale per salvaguardare l’ambiente… a patto che si attivi la domiciliazione bancaria…. Io direi <al ricatto di attivare la domiciliazione bancaria>!

Immagine della conferma dell’aumento del costo della spedizione della fattura cartacea da parte di TIM

“Se la salvezza dell’ambiente dipendesse da TIM si che siamo in buone mani e possiamo dormire tranquilli”.


Ai prossimi post…. si riparte dalla politica!

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

lunedì 15 ottobre 2018

Governo M5S-Lega e Def 2018 “riforma delle pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza”

Ed eccoci qua, dopo la pausa estiva, a ritornare a parlare di politica e di come sti sta muovendo il nuovo governo gialloverde del Movimento 5 Stelle e Lega, che sono soli, a parte il popolo che per il momento sembra essere dalla loro parte, contro tutto e tutti (i partiti all’opposizione, sindacati, diversi enti e istituzioni italiane, giornali, tv, commissione europea, BCE, agenzie di rating, mercati finanziari, il famoso "spread", ecc… ecc…). 
   
    
Iniziamo con un passo alla volta, prima con una critica a questo governo M5S-Lega, che dopo averci messo diversi giorni a concordare la formazione di un governo sulla base di un programma dove inserire i punti di contatto tra il programma del Movimento 5 Stelle e quello della Lega, non si può alla fine presentarsi con un Def 2018 (il documento di economia e finanza) con inserito da subito in toto quanto previsto proprio interamente dai programmi del M5S e Lega, altrimenti è normale poi ritrovarsi contro tutto e tutti!
O forse è proprio questo che si vuole?
Si può affermare che l’unico punto in comune tra i due programmi di M5S e Lega era ed è quella di mettere mani alla legge sulle pensioni per superare la riforma Fornero, adottando invece il metodo della quota 100 per andare in pensione!
Sulla riforma Fornero è giusto che si metta mani, non si può andare in pensione quasi alla soglia dei 70 anni! Perchè qualche anno per godersi la pensione deve pur esserci ed è sacrosanto per chi ha fatto 40 anni e più di lavoro, in quanto bisogna ricordare a tutti i politici ma anche alla Fornero stesso, che ci sono <LAVORI e lavori> (Ecco le cose che non funzionano in Italia - Pensioni), questo indipendentemente se la vita si è allungata o no, nessuno di noi ha un contratto con il Padreterno per “campare 100 anni”!  
Considerando però che già da solo l'abolizione della legge Fornero sulle pensioni, richiederebbe una copertura finanziaria intorno ai 7 miliardi di euro, come previsto degli esperti, quindi non è il caso di inserire allo stesso tempo, nel Def 2018 anche gli altri provvedimenti in deficit, quali il reddito di cittadinanza e la flat tax, pensando di risolvere il tutto racimolando entrate con la "pace fiscale" che io reputo poco educativa o meglio troppo diseducativa! 
Perché se già si modifica la legge Fornero sulle pensioni da parte di questo governo, sarebbe già una grande cosa, che potrebbe avere conseguenze positive su nuove assunzioni ed aumento dell’occupazione sia nel settore privato che pubblico con i posti di lavoro lasciati liberi, ed allo stesso tempo ridurrebbe anche il numero dei poveri in circolazione, che magari poi verrebbero aiutati successivamente con il Def del prossimo anno, con l’introduzione del reddito di cittadinanza ed una più vasta operazione della flat tax.
Quindi in questo Def sarebbe utile modificare da subito la riforma Fornero sulle pensioni, introdurre una prima flat tax con una aliquota “ragionevole” che abbassi le tasse soprattutto sulle imprese per favorire nuove assunzioni in concomitanza con i posti lasciati liberi con la nuova riforma sulle pensioni.
Ed il reddito di cittadinanza?
Considerando che il reddito di cittadinanza richiederebbe molti più miliardi di euro rispetto alla riforma delle pensioni ed alla flat tax, sarebbe utile attuarlo successivamente nel Def 2019, mentre magari inserire nel Def 2018 solo la riforma dei centri per l’impiego, che richiederebbe solo quest’ultima già 1-2 miliardi di euro, affinché tali centri potranno trovarsi in futuro pronti a funzionare come si deve quando si darà via al reddito di cittadinanza.
Perché così come si vuole attuare il reddito di cittadinanza, si rischierebbero di bruciare qualche decina di miliardi di euro inutilmente se non si creano prima le condizioni di una ripartenza dell’occupazione. Ed inoltre, sempre per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, 780 euro mensili, anche se si potranno spendere solo per determinate cose, sono comunque molti considerando che ci sono milioni di italiani che hanno lavorato anche per più di 40 anni, come braccianti agricoli, che adesso prendono molto meno di pensione! E se poi proprio si vogliono dare 780 euro/mese per il reddito di cittadinanza, suggerirei di farlo in maniera che tale cospicuo costo diminuisca nel tempo e non diventi un incentivo a “non far niente”. Magari introducendo già al primo rifiuto di una offerta di lavoro per chi percepirà tale reddito, una riduzione del sussidio del 30-50% a seconda dei casi (per esempio chi è effettivamente malato o ricoverato nel periodo in cui viene proposto l’offerta di lavoro, ridurre il sussidio al 30%, per altri motivi non di salute ridurre il sussidio al 50%). Successivamente applicare lo stesso meccanismo al secondo rifiuto dell’offerta di lavoro, ed infine come già previsto, togliere a chi sarà dato il reddito di cittadinanza al terzo rifiuto di lavoro.
Solo in questo modo "serio" e sempre dopo la riforma dei centri dell’impiego per migliorare e rendere efficiente la formazione e l'organizzazione del lavoro, il reddito di cittadinanza avrebbe un senso, perché le risorse economiche necessarie diminuirebbero nel tempo, nel frattempo si programmerebbero come fare i controlli sulle richieste di sussidio, in modo tale che dopo qualche anno si potrà giudicare o no l’utilità del reddito di cittadinanza e non a priori come fanno tutti esperti e non!
Quindi inserire tutti questi provvedimenti insieme, riforma pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza in questo Def 2018, cioè tutto in deficit è sbagliato, perchè non si può avere tutto e subito, e non deve essere una questione di capriccio di cedere o non cedere a tutti quelli che sono contrari che ho menzionati all'inizio, ma essere ragionevoli sulle cose giuste da programmare ed attuare. La logica vuole che il tutto sia fatto, al fine di essere coerenti e rispettare quanto promesso nella campagna elettorale per le politiche del marzo scorso, ma in maniera graduale e nell’arco dell’intera legislatura con i Def degli anni successivi.
In questo modo si metterebbero davvero alla prova i partiti dell’opposizione e tutte le istituzioni italiane ed europee, enti ed istituti finanziari, tv e mezzi di comunicazione, ecc…, che possono essere contrari a tutto a priori, ma non se si decidesse di fare le cose un pò alla volta cioè "step-by-step", così si che si "testerebbero" le vere intenzioni "dei contrari" se stanno dalla parte del popolo o dalle parte del dio denaro!
Perché o si è <populisti> a favore del popolo, oppure <antipopulisti> contro il popolo!
Quindi è giusto che ci sia il “Cambiamento” ma non lo “stravolgimento”! 

Alla prossima perché non finisce qui!

Cambiamo la Nostra Italia

Roberto Di Stefano  

giovedì 11 ottobre 2018

Perentorio e puntuale “RINCARO” delle bollette energetiche di luce e gas dal 1 ottobre cioè all’inizio di ogni autunno

Ed eccomi di nuovo a ritornare sull'argomento del rincaro delle bollette energetiche di luce e gas, che ho già affrontato diverse volte, che ormai da anni avviene in maniera metodica, perentoria e puntuale all'inizio di ogni mese di ottobre cioè ad ogni autunno!
Sarà il caso o pura coincidenza???

Alcune volte questi aumenti possono essere giustificati dall'aumento delle materie prime gas e petrolio, ed è giusto che sia così, invece diverse volte questi aumenti avvengono comunque anche quando le materie prime del gas e petrolio hanno subito dei forti deprezzamenti come è avvenuto nel passato Bollette energetiche (gas e elettricità)... (1^parte)  e  Bollette energetiche (gas e elettricità)... (2^parte).   
Poi come sempre il costo dell’elettricità e specialmente del gas a volte cala <ma di poco> solo ad aprile, guarda caso a fine inverno…. altra coincidenza anomala…. (La presa in giro della diminuzione delle bollette energetiche luce e gas da aprile 2016) per poi come ho già scritto in precedenza aumentare in autunno!

Ma ritorniamo ad oggi e degli aumenti che sono già scattati dal 1 ottobre, e che sono nell’ordine del +7,6% il rincaro dell’elettricità e del +6,1% il rincaro del metano (Bollette luce e gas: l’Arera frena il salasso, ma gli aumenti corrono), quando già solo qualche mese fa a luglio c’era già stato un altro consistente rialzo <saldi di fuori stagione> del +6,5 della luce e del +8,2% del gas (Bollette, perché da oggi scattano maxi-aumenti di luce e gas), cioè nel giro di 3-4 mesi il gas e luce sono aumentati del 14%!

Quest’ultimo rincaro di luce e gas viene giustificato dall'aumento delle materie prime, dalle chiusure dei reattori nucleari in Francia, ecc… ecc…
Dalle immagini sottostanti (screenshots del sito Investing) si nota un aumento subito dalle materie prime. Ma mentre per il petrolio greggio ed il petrolio brent si può notare un certo aumento delle quotazioni soprattutto nell'ultimo anno
screenshot riferita al prezzo del Petrolio Greggio del 1 ottobre 2018

screenshot riferita al prezzo del Petrolio Brent del 1 ottobre 2018
 

per il gas naturale l’aumento è esiguo per non dire che il prezzo è quasi stazionario da quasi due anni. Infatti l’ultimo picco del costo della materia prima gas naturale risale al 1 dicembre 2016 dove ha toccato quota 3,724 USD/MMbtu, mentre attualmente oscilla intorno a 3,200 USD/MMbtu da quasi due anni.
screenshot riferita al prezzo del Gas naturale del 1 ottobre 2018
 

Quindi mentre una giustificazione per l’aumento dell’elettricità è accettabile, fino ad un certo punto e non del 14% in quattro mesi, quella per il gas è proprio “anomala”!
Per “s-fortuna” siamo passati al mercato libero… sbandierato come risparmio per gli utenti e si vede….. E dal prossimo anno con la fine del mercato tutelato, si rischiano davvero salassi peggiori!

Dite la Vostra e alla prossima, dove riprenderò a trattare di nuovo della politica e della situazione economica che di questi tempi da molti spunti su cui discutere! 

Cambiamo la Nostra Italia 

Roberto Di Stefano