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sabato 31 ottobre 2020

REDDITO di CITTADINANZA (3^ parte) – False notizie e propaganda negativa

A conclusione di questa serie di post sul reddito di cittadinanza (REDDITO di CITTADINANZA (1^ parte) – Pregiudizio degli oppositori ed ipocrisia dei critici e dei media e REDDITO di CITTADINANZA (2^ parte) – Lacune “solo diritti e poco doveri“), in questo post voglio riportare e dire la mia su quanto sentito ad inizio del mese giovedì 1 ottobre nella trasmissione serale su LA7 di Corrado Formigli dove si è parlato anche del reddito di cittadinanza. Durante la trasmissione su questo argomento solo il giornalista Antonio Padellaro ha fatto un ragionamento giusto e sensato sul reddito di cittadinanza, criticandolo ma spiegando anche i motivi perché non ha funzionato, sia per l’impostazione che a causa della pandemia in atto del nuovo coronavirus. Carlo Calenda, invece come al solito, che dice sempre le stesse cose pregiudiziose contro il Movimento, che ormai è diventato  inutile pure ascoltarlo, ma non se ne può far a meno… almeno per sentire le sue stupidaggini a cui non crede nemmeno lui, ha attaccato il reddito di cittadinanza come ha fatto sempre fin dall’inizio. Ma quello che ha dato più fastidio è stato l’intervento in studio di una imprenditrice di un servizio pulizia, che a causa dell’emergenza sanitaria in atto gli serviva del personale, ma alle persone cui aveva chiesto hanno rifiutato perché sapendo che dovevano guadagnare 730 euro/mese per 30 ore /settimana, per loro era più conveniente continuare a percepire il reddito di cittadinanza. A queste persone che hanno rifiutato il lavoro proposta dalla imprenditrice se la chiamata è avvenuta tramite il centro per l’impiego bisognerebbe subito ridurre o togliere il reddito di cittadinanza (se fosse stato impostato come ho scritto io nel post precedente REDDITO di CITTADINANZA (2^ parte) – Lacune “solo diritti e poco doveri“), però bisogna vedere anche se l’imprenditrice ha detto tutta la verità per due motivi:

1) Dice di aver chiesto alle persone. Come? In strada? Non si è rivolta all’ufficio di collocamento di zona a cui bisogna fare riferimento perché è l’ente incaricato di indirizzare al lavoro i percettori di reddito di cittadinanza?

2) Lo sa l’imprenditrice che poteva chiedere Lei al centro per l’impiego del personale disoccupato che percepisce il reddito di cittadinanza, in questo modo i soldi del sussidio li avrebbe percepiti l’azienda con cui poi avrebbe pagato la persona assunta che usufruiva dell’aiuto?

A voi le chiacchiere…

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

giovedì 29 ottobre 2020

REDDITO di CITTADINANZA (2^ parte) – Lacune “solo diritti e poco doveri“

Al post precedente (REDDITO di CITTADINANZA (1^ parte) – Pregiudizio degli oppositori ed ipocrisia dei critici e dei media) abbiamo visto il motivo perché è ancora presto parlare di fallimento del reddito di cittadinanza, che come detto sempre nel precedente post è solo un pretesto per attaccare la politica del Movimento 5 Stelle.

Non voglio essere un difensore del reddito di cittadinanza però così come si è approntato frettolosamente presenta senza dubbio più lacune rispetto agli obiettivi finali previsti di creare occupazione.

Tanto è vero che proprio due anni fa avevo già scritto del reddito di cittadinanza nel post Governo M5S-Lega e Def 2018 “riforma delle pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza”evidenziando molti punti deboli, che con un po’ più di coraggio si sarebbe potuto rendere più serio e veritiero! Sintetizzo qui di seguito quanto scritto nel post di due anni fa citato sopra in riferimento al reddito di cittadinanza.

Premessa, che prima cosa da fare era investire e riformare i centri per l’impiego in modo da renderli funzionali prima del via del reddito di cittadinanza, al fine di evitare di rischiare di bruciare qualche decina di miliardi di euro inutilmente senza creare prima le condizioni di una ripartenza dell’occupazione. Inoltre, i 780 euro mensili per i percettori del reddito di cittadinanza, anche se si potranno spendere solo per determinate cose, sono comunque tanti considerando che ci sono milioni di italiani che hanno lavorato anche per più di 40 anni, come braccianti agricoli, che adesso prendono molto meno di pensione! E se poi proprio si vogliono dare 780 euro/mese per il reddito di cittadinanza, suggerirei di farlo in maniera che tale cospicuo costo che pesa sullo Stato, diminuisca nel tempo e non diventi un incentivo a “non far niente”. Magari introducendo già al primo rifiuto di una offerta di lavoro per i percettori di tale reddito, una riduzione del sussidio del 30-50% a seconda dei casi (per esempio chi è effettivamente malato o ricoverato nel periodo in cui viene proposto l’offerta di lavoro, ridurre il sussidio al 30%, per altri motivi non di salute ridurre il sussidio al 50%). Successivamente applicare lo stesso meccanismo al secondo rifiuto dell’offerta di lavoro, ed infine come già previsto, togliere a chi sarà dato il reddito di cittadinanza al terzo rifiuto di lavoro.

Solo in questo modo "serio" si sarebbe testato davvero la volontà delle persone a cercare lavoro e non solo un sussidio per tirare a campare, ed il reddito di cittadinanza avrebbe avuto un senso. Nel frattempo si sarebbero programmate le modalità per come fare i controlli sia sulle richieste di sussidio che dopo, coinvolgendo in primis i Comuni dove il disoccupato percepisce il reddito di cittadinanza. Soprattutto i piccoli Comuni dove si sa che chi ha chiesto e percepisce il reddito di cittadinanza ha o non ha davvero i requisiti per averlo, oppure se lo sta percependo indebitamente. Inoltre nell'attesa della funzionalità dei centri per l’impiego e dei navigator, si sarebbero e dovevano, ma si può ancora, occupare i percettori del reddito di cittadinanza per scopi sociali ed altre attività locali al servizio della comunità, per esempio nel caso di pulizia delle strade cittadine in seguito a nubifragi o nevicate, o ad altri servizi simili, e ridurre il sussidio se non addirittura sospenderlo e toglierlo definitivamente per chi rifiutasse o trovasse scusanti a non essere impiegato in questi lavori di utilità collettività.

E solo dopo qualche anno si sarebbero potuto dare un giudizio o no dell’utilità del reddito di cittadinanza e non a priori come sbraitano tutti esperti e non!

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

martedì 27 ottobre 2020

REDDITO di CITTADINANZA (1^ parte) – Pregiudizio degli oppositori ed ipocrisia dei critici e dei media

Come ho anticipato al post precedente (Perché il Movimento 5 Stelle è un odiato nemico antipolitico che deve essere eliminato?) in questo post ed i prossimi due successivi affronterò il tema sulle croce e delizie del reddito di cittadinanza.

Ma andiamo per ordine.

Come sappiamo l’adozione del reddito di cittadinanza è stato uno dei punti cardine degli obiettivi del Movimento 5 Stelle, che sono riusciti alla fine a portare in porto, anche se con più lacune rispetto a qualche punto positivo dello stesso.

Il reddito di cittadinanza è stato approvato definitivamente nel marzo 2019, ed i primi sussidi sono stati già stati elargiti il mese successivo ad aprile (per le richieste di marzo 2019) e verso fine maggio (per le richieste di aprile 2019), così a seguire.

Nell’estate sempre del 2019 c’è stato il concorso per i navigator, figure di riferimento che dovevano aiutare i percettori del reddito nel loro cammino alla ricerca di un lavoro. Mentre tra fine settembre ed il mese di ottobre sempre 2019 ci sono state le prime assunzioni dei navigator.

Quindi negli ultimi mesi del 2019 si è in una fase preliminare di rodaggio del reddito di cittadinanza e della figura dei navigator. Purtroppo qualche mese dopo, ai primi del 2020, storia recente, è arrivata l’epidemia provocata dal nuovo coronavirus. Il governo italiano è stato costretto a proclamare lo stato di emergenza il 31 gennaio 2020. Ma nemmeno poche settimane dopo l’Italia è il primo paese del mondo occidentale ad essere colpito duramente dal covid-19, per poi espandersi i mesi successivi agli altri stati europei e poi oltre oceano fino a diventare una pandemia mondiale, che ad oggi è tutt'altra che risolta, con conseguente blocco quasi totale della maggior parte delle attività industriale e commerciali, sia interne che tra agli Stati, con cadute negative su importazioni ed esportazioni.

Le critiche sul reddito di cittadinanza sono iniziate subito ancora prima di essere adottato, solo perché era una misura voluta dal Movimento 5 Stelle. Dopo qualche settimane, nemmeno dopo qualche mese, gli anti- reddito di cittadinanza gridavano al fallimento dello stesso per non aver creato nessun posto di lavoro. Stessi discorsi ed attacchi continui al reddito di cittadinanza, che però era, è e sarà come scusante per un attacco al M5S, parlano del continuo disastro di questa misura, dimenticandosi però, perché “questi esperti soggetti parlanti” sono troppo giusti e competenti, che dall'inizio dell’anno il mondo è in guerra contro la pandemia scatenata dal covid-19 (COVID-19 “Il mondo in guerra contro il nuovo coronavirus”), che ha fatto crollare le borse finanziarie ed economiche mondiali e la caduta del PIL dei paesi più ricchi con conseguente aumento della disoccupazione e diminuzione dell’occupazione.   

Allora, come si poteva pensare di creare lavoro quest’anno per poter inserire i percettori di reddito di cittadinanza? Se, anzi durante questi mesi di pandemia, molti occupati dipendenti e liberi imprenditori addirittura hanno perso il loro lavoro causa la chiusura di molte attività che non sono riuscite più a riaprire!

Quindi sono solo degli ipocriti questi critici ed oppositori “pregiudiziali” che dicono che il reddito di cittadinanza non è servito a nulla, visto che erano solo pochi mesi che era stato attuato? E’ come pretendere di far nascere un bimbo entro sei mesi, con tutti i rischi delle possibili cause e conseguenze quando occorrono nove mesi, per poi dare la colpa al dottore?

CONTINUA con REDDITO di CITTADINANZA (2^ parte) – Lacune “solo diritti e poco doveri“

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

lunedì 12 ottobre 2020

Perché il Movimento 5 Stelle è un odiato nemico antipolitico che deve essere eliminato?

Da alcune motivazioni visti al post precedente (Perché il Movimento 5 Stelle non vince quasi mai alle elezioni amministrative?) risulta che il M5S è un nemico “odiato” oltre che dagli altri partiti politici, anche dai media e da altri poteri, che viene continuamente abbandonato dagli elettori che in massa si stanno facendo soggiogare, da questi “soggetti” che hanno solo l’interesse a“soffocare” il M5S considerato un movimento populista antipolitico, allo scopo di ripristinare la politica di un tempo!

Questo odio nei confronti del Movimento è solo perchè i pentastellati antepongono l’interesse di tutti gli italiani rispetto all'interesse di pochi o della sola politica, anche se tutto questo comporta farsi nemici in ogni campo!

Ma nonostante tutto i grillini continuano a portare avanti le loro battaglie al costo di perdere consensi, e sono gli unici coerenti anche nelle sconfitte, come hanno fatto ammettendo la disfatta alle ultime elezioni amministrative del 20 e 21 settembre scorso (Vincitori e vinti alle elezioni amministrative e al referendum del 20 e 21 settembre 2020). Mentre non si può dire la stessa cosa degli altri partiti politici, che quando perdono nelle elezioni riescono sempre a “girare” le parole diversamente per non mostrare la sconfitta distogliendo l’attenzione guardando in casa ai problemi altrui.

Nonostante le continue sconfitte che il M5S ha subito nelle varie elezioni amministrative, a livello nazionale bisogna ammettere che molte delle cose promesse dal Movimento 5s sono state fatte. In primis come ridursi lo stipendio da parlamentari, la riforma delle pensioni con quota 100 insieme alla Lega, a seguire il reddito di cittadinanza anche se sbagliato nei tempi e nei modi (Governo M5S-Lega e Def 2018 “riforma delle pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza”) di cui al prossimo post ci sarà un ulteriore approfondiremo, ed ancora altre cose fatte la legge anti-corruzione, il taglio dei vitalizi che comunque sta per essere ripristinato grazie ad  una Commissione del Senato di cui non fa parte nessun “pentastellato” che lo scorso mese di giugno ha annullato il provvedimento del taglio dei vitalizi considerati dei diritti acquisiti, continuando sulle cose fatte dal M5S c'è il compimento dellla promessa della riduzione dei parlamentari con la vittoria del SI al referendum dello scorso 20 e 21 settembre (Referendum confermativo del 20 e 21 settembre 2020 sul taglio del numero dei parlamentari – La vittoria del SI), senza dimenticare inoltre il taglio delle pensioni d’oro, abolizione della prescrizione, ecc…, tutte cose che hanno promesso alle elezioni politiche ed hanno fatto, anche a loro discapito come il taglio del numero dei parlamentari, visto che comunque il Movimento ha la flotta maggiore di rappresentanti in Parlamento!

Quindi secondo alcuni, anzi molti “soggetti”, i “grillini” sono antipolitici pur avendo il maggiore numero di politici in Parlamento? A me suona strano!

Avete mai visto e sentito qualche politico “tradizionale” in passato di promettere e fare qualcosa contro i propri privilegi? Come ridursi lo stipendio, tagliare i vitalizi, ridurre il numero dei parlamentari?

Logico che “questi” non facevano antipolitica che andava contro di loro “mica erano scemi”, ma hanno sempre fatto politica per “se stessi” e per alcuni “soggetti” e non per il popolo, lasciando ai cittadini solo le briciole e le prese in giro, tanti poi i soldi che servivano sapevano dove prenderli…!!!

I pentastellati sono antipolitici populisti, che nei limiti in cui si trovano ad operare, hanno già promesso e fatto diverse cose, stanno già facendo e faranno altre cose di giustizia sociale che riguardano tutti, mentre gli altri sono politici antipopulisti che hanno fatto e che vorrebbero continuare a fare cose che riguardano pochi e sempre gli stessi!

Ecco perché… Il Movimento 5 Stelle è un odiato nemico antipolitico che deve essere eliminato!


Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

mercoledì 7 ottobre 2020

Perché il Movimento 5 Stelle non vince quasi mai alle elezioni amministrative?

In questo post affrontiamo i probabili motivi del perché il Movimento 5 Stelle non vince quasi mai alle elezioni amministrative, eccezion fatta per l’ultimo ballottaggio ai Comuni dello scorso 4 e 5 ottobre dove sia da solo che insieme al centrosinistra ha ottenuto dei buoni risultati.  

Vediamo quali potrebbero essere le possibili cause del fallimento dei pentastellati alle lezioni amministrative svolte sia in passato sia alle ultime recenti elezioni locali.

1. Il Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrative presentandosi sempre da soli parte già in forte svantaggio. Perché gli altri partiti di centro destra e centro sinistra, nonostante le frizioni interne tra di loro, trovano sempre un accordo e si presentano in coalizione, ai quali poi si aggiungono una marea di liste civiche, a volte decine, tutte “parentate” tra di loro, quindi il voto è già canalizzato.

2. Quindi come detto al punto (1) il M5S parte già sfavorito poiché si ritrova solo contro tutti, ma poi ci mette anche del suo, perché non riesce quasi mai a trovare candidati di una certa “esperienza e risonanza”, ed ai vip, le anime vere dei grillini, forse manca il coraggio di scendere in campo direttamente nelle amministrazioni locali. Facciamo un esempio, ed è solo un esempio ovviamente perché in questo caso non sarebbe stato possibile. Chi sa come sarebbe andata a finire se i pentastellati avrebbero candidato alle regionali della Campania proprio Luigi Di Maio, Vincenzo De Luca avrebbe vinto lo stesso?

3. A livello locale gli elettori votano candidati “radicati” da tempo nella politica che direttamente ed indirettamente conoscono e quindi possono rivolgersi per chiedere favori ed aiuti. Quelli del Movimento 5s, si sa, sono nuovi e “sconosciuti” e non fanno favori a nessuno, perché trattano tutti egualmente. Questo spiega il perché nella cabina elettorale, la scelta che si deve fare per una votazione amministrativa locale che riguarderà direttamente la collettività e governabilità del proprio comune su un candidato che bene o male si conosce la si sente diversamente, ed una elezione politica nazionale che riguarderà invece la collettività e governabilità dell’intera nazione su un candidato bene o male che non si conosce, ma che rappresenterà la propria provincia o regione, quindi è meno sentita, è completamente diversa. Questo spiega il perché il M5S alle elezioni politiche nazionali va forte mentre a quelle amministrative locali va male perché non ha una storia "politica" alle spalle.

Ma vediamo altre motivazioni.

4. Poi ci sono quegli elettori senza fissa dimora (Elezioni Europee 2019 - Gli errori del Movimento 5 Stelle ed i “nomadi elettori”) che sono milioni, facilmente suggestionabili, che votano ogni volta in maniera diversa, muovendosi così come un onda da una sponda all’altra a chi offre di più o anche solo per cambiare!

5. Poi troviamo i sondaggi falsi e ingannevoli (Sondaggi “falsi e ingannevoli”?) il cui scopo principale è condizionare e non sondare le scelte degli italiani, e stranamente sono sempre contro il Movimento fin dal principio della scesa in campo dei pentastellati.

6. Ai sondaggi falsi e ingannevoli che condizionano le scelte degli elettori, bisogna aggiungere la disinformazione dei media (audio-visivi, carta stampata e news digitali) che sono quasi sempre di parte, è di sicuro contro i “grillini”, ed a cui si aggiungono dei nuovi, come il mese scorso quando è arrivato il giornale di Carlo De Benedetti di nome “Domani” forse era meglio come nome <Ieri>, che come molti altri nel passato è dalla parte di chi ha il potere e soldi perché competente ed onnipotente rispetto al popolo incompetente e sofferente!

Continua con: Perché il Movimento 5 Stelle è un odiato nemico antipolitico che deve essere eliminato?


Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

  

mercoledì 30 settembre 2020

Vincitori e vinti alle elezioni amministrative e al referendum del 20 e 21 settembre 2020

Oltre al Referendum, lo scorso 20 e 21 settembre, si sono svolte anche le elezioni amministrative in alcune Regioni ed in diversi Comuni italiani. Da queste elezioni “quasi” tutte le parti politiche esultano della vittoria, quando in effetti c’è stato un sostanziale pareggio tra i partiti del centro destra e quelli del centro sinistra.

Ma vediamo vincitori e vinti di quest’ultima tornata elettorale.

La destra di Matteo Salvini che aveva annunciato e previsto, da sondaggi come al solito taroccati e di parte (Sondaggi “falsi e ingannevoli”?)  e dai media, che avrebbe fatto l'en plein (cioè un cappotto 7 a 0), "gongola" ma in realtà ha solo conquistato una Regione in più le Marche.  

La sinistra di Nicola Zingaretti “esulta” di aver ottenuto un gran risultato, ma ha solo evitato la sconfitta, grazie soprattutto ad alcuni governatori regionali. E’ già il PD avanza pretese nel governo…. Mi ricorda la Lega l’anno scorso dopo le elezioni europee, e sappiamo come andò a finire.

L’altra sinistra Italia Viva di Matteo Renzi “gioisce” per aver ottenuto quasi il niente!

L’unico diciamo a poter esultare di aver “vinto” perché è cresciuto nei consensi è il partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che però lei come gli altri non deve confondere le elezioni amministrative locali con le elezioni politiche nazionali che sono tutt’altra cosa, come si dice…. Tutta un'altra partita!

Gli “unici” ad ammettere di aver perso, ed ancora una volta sono gli “unici” coerenti, sono quelli del Movimento 5 Stelle, che come si sa alle elezioni amministrative locali vanno sempre male al di là di qualche eccezione (vedi Roma e Torino) e non è poco.

Vedremo al prossimo post perché alle amministrative il M5S non riesce mai ad eguagliare e nemmeno lontanamente ad avvicinarsi ai risultati che invece ottiene alle elezioni politiche nazionali.

Il Movimento, però, può solo rallegrarsi per la gran vittoria ottenuta nel referendum sul taglio del numero dei parlamentari (Referendum confermativo del 20 e 21 settembre 2020 sul taglio del numero dei parlamentari – La vittoria del SI) che era uno dei punti cardine del loro programma, mentre a tutti gli altri partiti politici questa vittoria del SI fa un po’ rabbia ed hanno sperato fino alla fine, ma inutilmente, in un risultato diverso. 

Terminando questo post, non dobbiamo confondere le elezioni amministrative “locali” con le elezioni politiche “nazionali” che sono tutt’altra cosa. Che quindi questo voto non legittima e non delegittima un bel niente come più di qualcuno sostiene (In risposta a Paolo Liguori su un Governo delegittimato dopo il voto del 20-21 settembre 2020), perché ha coinvolto solo una piccola parte degli elettori italiani, poiché ha riguardato alcune amministrazioni locali, dove le votazioni sono più sentite dalle persone che le vivono, mentre quelle nazionali hanno risvolti diversi nei tempi e nei modi perché più su larga scala.

Ecco i motivi sul perché il M5S alle elezioni amministrative va quasi sempre male: "Perché il Movimento 5 Stelle non vince quasi mai alle elezioni amministrative?"

Alla prossima allora!

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

sabato 26 settembre 2020

In risposta a Paolo Liguori su un Governo delegittimato dopo il voto del 20-21 settembre 2020

Questo post vuole essere una risposta al giornalista Paolo Liguori che ha affermato in una sua analisi che l’esito del voto delle votazioni del 20-21 settembre 2020 delegittima Parlamento, M5s e anche il voto del popolo.

Quindi se dopo ogni voto amministrativo “locale”, che ormai ci sono annualmente, non vincono i partiti che sono al governo, in questo caso partiti di centro e sinistra, secondo il noto giornalaio ops… scusate giornalista Paolo Liguori (Elezioni, l'analisi di Paolo Liguori: "Esito delegittima Parlamento, M5s e anche il voto del popolo"), il governo è delegittimato quindi bisogna andare alle urne per un voto politico nazionale?

Diciamo allora che andiamo subito alle urne per un voto politico “nazionale”, è supponiamo che vincono i partiti di destra. Qualche mese dopo ci sono altre elezioni amministrative “locali”, è supponiamo che stavolta vincono i partiti di centro e di sinistra. Perché come si sa gli italiani sono dei nomadi elettori (Elezioni Europee 2019 - Gli errori del Movimento 5 Stelle ed i “nomadi elettori”) che hanno il vizio di cambiare spesso idea votando ogni volta partiti diversi indipendentemente dalle proprie convinzioni politiche, ma facendosi condizionare facilmente "dall'oratore" di turno e dai sondaggi persuasivi (Sondaggi “falsi e ingannevoli”?). Allora che facciamo mio caro e famoso giornalaio ops… scusate giornalista, andiamo di nuovo alle urne per nuove elezioni politiche “nazionali”?

Cioè secondo molti giornalai… ops scusate giornalisti vip, come Paolo Liguori ed il nuovo appena arrivato Carlo De Benedetti con il suo giornale il “Domani”, è molti altri che si conoscono, il voto amministrativo “locale” di una parte di popolazione delegittima un governo eletto a maggioranza con votazione politica “nazionale” ma da tutti gli elettori italiani che hanno votato?

La domanda nasce spontanea… Che senso ha il mio voto alle politiche “nazionali” se dopo qualche mese in una votazione amministrativa “locale” quale una Regione o un Comune non miei, vincono partiti che non sono al governo, che ho votato o non votato non importa perché sono stati votati comunque dalla maggioranza degli elettori italiani in una votazione POLITICA NAZIONALE, ma secondo questi giornalai, perché sono dei giornalai, il governo nazionale viene delegittimato da una votazione amministrativa?

Un'altra domanda nasce spontanea… Allora perché non valere anche il contrario?

Quando ci sono le votazione politiche “nazionali” non vengono delegittimate anche le amministrazioni locali nel caso vincano partiti o movimenti non della stessa corrente politica rispetto a quelli che governano queste amministrazioni? In questo caso sarebbe più ovvio, la legittimazione o meno per ragioni di gerarchia. Quindi quando alle elezioni politiche nazionale del marzo 2018 vinse con quasi il 35% dei consensi il Movimento 5 Stelle (Perchè M5S è l’UNICO VINCITORE delle Elezioni Politiche italiane del 4 marzo 2018), dovevano cadere perché delegittimate anche le amministrazioni governative locali Regioni e Comuni non amministrate dai “grillini”?

Ah poi…  ricordo al giornalaio Piero Liguori ed altri della stessa linea che il referendum per la riduzione del numero dei parlamentari l’ha voluto fortemente il Movimento 5 Stelle, gli altri si sono accodati per non perdere la faccia, ma che hanno sperato nella vittoria del NO,  invece ha visto l’affermazione del SI con quasi il 70% delle preferenze dell’oltre 50% degli elettori “nazionali” non solo di qualche Regione o qualche Comune, che sono andati alle urne (Referendum confermativo del 20 e 21 settembre 2020 sul taglio del numero dei parlamentari – La vittoria del SI non è una vittoria populista ma una vittoria democratica), allora si dovrebbe pensare che la maggioranza degli italiani hanno legittimato il Movimento e questo governo e non delegittimato, mio caro giornalaio Liguori & Co!

Al prossimo post parleremo di vincitori e vinti delle votazioni del 20-21 settembre 2020.

Ultimo aggiornamento 28 settembre 2020

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano