La settimana scorsa gli Uffici di presidenza di Camera e
Senato hanno approvato la delibera che mette fine al vitalizio ai deputati e senatori condannati in via definitiva per
pene di reclusione superiori ai due anni per i reati di mafia, terrorismo, e
per i delitti contro la pubblica amministrazione dal peculato alla concussione,
escludendo l’abuso di ufficio.
Ma che cos’è il vitalizio?
Il vitalizio è un assegno mensile tra i 2000 e gli 8000
euro che viene concesso ad un politico che abbia compiuto i 65 anni di età e
che abbia raggiunto dieci anni di attività parlamentare continuativa.
Quindi il vitalizio non è altro che uno stipendio mensile aggiuntivo
a vita, è che stipendio (a volte è quasi pari al reddito annuo di un pensionato),
cumulabile con altri vitalizi per attività politiche regionali ed europee che si va ad aggiungere alla pensione, ed in più gode anche del
privilegio dell’istituto della reversibilità.
Quindi il vitalizio
è un bel privilegio, che non è stato
abolito con la delibera adottata la settimana scorsa, ed alla fine è risultato un
provvedimento a metà, poiché colpisce solo i politici condannati
definitivamente, e solo una parte di questi politici, mentre molti altri
politici condannati potranno farla franca e continuare a percepire mensilmente dai
2000 agli oltre 5000 euro al mese a vita di vitalizio, se hanno avuto condanne
a pene inferiore ai due anni.
Quindi se un politico è stato condannato a 23 mesi ( 1
anno e 11 mesi) percepirà ancora il vitalizio, mentre se è stato condannato a
25 mesi (2 anni e 1 mese) non percepirà più il vitalizio.
Il vitalizio bisognava toglierlo a tutti i parlamentari
nel momento della condanna definitiva in quanto colpevoli, perché alla fine per
1-2 mesi di differenza di condanna, qualche parlamentare percepirà il vitalizio
e qualcun altro no... ingiustizia su ingiustizia!
Inoltre c’è sempre la scappatoia….. della riabilitazione
che permette il ripristino del vitalizio ai parlamentari condannati a più di
due anni, che con la delibera approvata la scorsa settimana non viene esclusa,
come non viene nemmeno abolita la reversibilità del vitalizio stesso.
E per finire, il privilegio del vitalizio il fatto stesso che
esiste, articolato in questo modo, bisognerebbe abolirlo del tutto, è
una vergogna ed uno schiaffo nei confronti del cittadino qualunque, a cui si da
“una” pensione dopo oltre 40 anni di lavoro ed a quasi 70 anni di età (se
continua così), e che pensione… sempre più misera!
Che esempio che sono questi politici….
Perché anche quando sembrano che stanno per fare qualcosa
di buono, alla fine risulta che fanno una “cosa” a metà.... una
cosa o la si fa come si deve o non la si fa affatto!
Dite la vostra!
Cambiamo
la Nostra Italia
Roberto Di Stefano
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