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venerdì 4 maggio 2012

L'Italia che Gioca – Casinò e Roulette

Come vi avevo preannunciato in questo post parliamo dei casinò online ed in particolare del gioco della roulette per un esperienza vissuta in prima persona.
Il gioco della roulette mi ha sempre affascinato, così l’anno scorso decisi di provare la roulette online, quando uscì la legge che consentì di giocare sui casinò online anche in Italia. Quindi l’estate del 2011 ho provato prima la roulette di Vegas Club di Lottomatica, e poi nei mesi successivi dello stesso anno quella della Sisal. Nel giocare alla roulette, ho applicato la tecnica che forse alcuni di voi già conoscono per averla letta su internet, che consiste nel puntare sullo stesso colore fin quando non esce, raddoppiando di volta in volta la puntata di gioco (che quindi aumenta in maniera esponenziale), perché secondo gli “esperti” di questa tecnica lo stesso colore non ha possibilità di uscire per più di 10 volte consecutivo per un difetto dell’algoritmo dei software delle roulette online.
Ma lasciamo stare…….. perché non potrò dimenticare che sia sulla roulette della Sisal che su quella di Vegas Club di Lottomatica, è uscito lo stesso colore, l’opposto  a quello che ho puntato, per ben 14 volte sulla roulette della Sisal e 13 volte sulla roulette di Vegas Club di Lottomatica, ed in entrambi i casi soltanto quando mi erano rimasti pochi soldi, meno di 10 euro, quindi non potevo più raddoppiare la puntata o aumentarla del 50% rispetto a quella ennesima perdente precedente, il colore che continuamente avevo puntato secondo la tecnica indicata, è uscito ma è stato inutile perché ho recuperato quasi nulla rispetto a quanto avevo perso aumentando e/o raddoppiando continuamente la posta ad ogni giocata. Per fortuna io non ho utilizzato del tutto la tecnica del raddoppio, ma il raddoppio io lo facevo ogni due puntate identiche oppure aumentavo la puntata successiva del 50% invece del doppio. Perché penso che nel gioco online gestito da un software non può esserci del tutto casualità. Ovviamente prima o poi il colore che si punta esce, ma solo quando saranno rimasti pochi euro che non faranno recuperare nemmeno il 10% delle giocate fatte precedenti se si è utilizzata la tecnica del raddoppio.
Nonostante le due “fregature” che ho avuto alle roulette dei casinò della Sisal e di Lottomatica, quest’anno ho riprovato di nuovo lo scorso mese di marzo giocando ad un'altra roulette quella del casinò di William Hill, anch’esso autorizzato  dall’AAMS ad operare online sul territorio italiano, depositando 100 euro e rifiutando il bonus di benvenuto. L’ho fatto ricadendo di nuovo nell’errore di applicare un’altra tecnica nuova usata su internet che consisteva nel far girare la roulette a vuoto tante volte, senza puntare nulla, finché non usciva per tre volte di seguito lo stesso colore, dopo di che iniziare a puntare con i soldi sul colore opposto a quello che è uscito, raddoppiando di volta in volta la giocata, perché di nuovo secondo gli “esperti” di questa tecnica, è impossibile che possa uscire per dieci volte di fila lo stesso colore incluso lo zero, per un difetto nel RNG (Random Numbers Generator) il generatore dei numeri casuali della roulette di William Hill. Stavolta la tecnica mi sembrava un po’ più “logica” rispetto a quella precedente, però non avevo fatto i conti con il software che gestiva la “casualità” di uscita dei numeri. All’inizio, come sempre, sembrava funzionare, ed in circa mezz’ora sono arrivato dai 100 euro iniziali di deposito a poco meno dei 140 euro. Ma poi non contento, quì l’errore, ho continuato ed è successo quello che mi è capitato alle roulette dei casinò della Sisal e di Vegas Club di Lottomatica, cioè in meno di 5 minuti ho perso tutto come se il software che gestiva il RNG, il generatore dei numeri casuali, sapeva già il colore su cui stavo puntando e sulla somma della mia puntata. Il mio errore è stato stavolta di aver applicato quasi del tutto il metodo del raddoppio dopo che si era verificato l’evento dell’uscita di seguito di tre volte dello stesso colore. Così sono partito da un 1 euro dal quarto giro, puntando sul colore opposto rispetto  quello che era uscito nei tre giri a vuoto precedenti secondo quest’altra tecnica. Sono poi arrivato a puntare 32 euro al nono giro di ruota, perdendo ancora, perché continuava ad uscire il colore perdente per nove volte consecutive (inclusi i primi tre giri a vuoto senza puntare). Ero arrivato quindi al fatidico decimo giro di ruota, a questo punto avrei dovuto raddoppiare a 64 euro, invece ho ripetuto la puntata di 32 euro, per limitare i danni ed eventualmente recuperare parte dei soldi persi precedentemente. Secondo gli “esperti” di quest’altra tecnica a questo punto non potevo altro che vincere, invece è uscito lo zero quindi una nuova perdita. Ho continuato, così ché all’undicesimo giro di ruota non potendo puntare 64 euro, perché mi erano rimasti meno di 40 euro, ho fatto una terza puntata di 32 euro come le due perdenti precedenti, perdendo l’ennesima volta perché anche all’undicesimo giro è ritornato ad uscire il colore perdente uscito nei nove giri precedenti prima dello zero. Il colore su cui avevo puntato è uscito al dodicesimo giro di ruota, ma ovviamente ho vinto poco perché ho puntato i pochi euro che mi erano rimasti, come se il software che gestiva la roulette era a conoscenza della mia puntata e del denaro ancora a disposizione (chi sa se ”forse” avrei avuto a disposizione almeno altri 32 euro probabilmente avrei perso di nuovo anche al dodicesimo giro di ruota?). Alla fine ho continuato a giocare, ormai deluso dalla poca <trasparenza e casualità> finché ho perso tutto in pochi minuti ma non mi importava, perché se avevo dei dubbi ho avuto poi la certezza della non correttezza, trasparenza e direi anche “legalità” del metodo di gioco del software che gestiva <casualmente> l’uscita dei numeri alla roulette di William Hill.
Con questo posto voglio mettere in guardia chi vuole tentare la fortuna sui casinò online ed in particolare il gioco alla roulette, di non farsi prendere troppo la mano e di non seguire al 100% le tecniche riportate su internet, nella speranza che la mia esperienza serva da lezione.
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Roberto