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mercoledì 16 aprile 2014

EURO: se i conti non tornano di chi sono le colpe? - “NOI” con poche entrate e molte uscite

“Nostre” colpe.
I conti non tornano non solo per colpa degli “Altri" ma anche per colpa di “Noi” stessi, che psicologicamente ci siamo fatti condizionare dal reale valore dell’Euro. Abbiamo perso la testa sentire in TV, alla radio o sui media del web, parlare troppo spesso di milioni di Euro come niente fosse, guadagnati, vinti o spesi come noccioline, perché tutto questo non rispecchia la realtà per il 99% della popolazione. Ci siamo fatti “abbindolare” sia dal guadagno facile sia nello spendere con troppa disinvoltura di più di quello che potevamo, tutto a vantaggio di coloro che hanno pubblicizzato questo <tipo di vita irreale>. 
Infatti le nostre uscite sono aumentate sia come numero di voci che come valore di ogni voce, mentre la nostra entrata “unica”, vedremo più sotto il perché, lo stipendio è rimasto più o meno lo stesso dalla Lira all’Euro. Perché prima, 15-20 anni fa, avevamo come costi fissi acqua, luce, gas, telefono ed i costi per l’automobile, che erano e rimangono delle spese “essenziali”, che comunque, come abbiamo potuto vedere in un post precedente (Costi di utenza e tariffe varie), sono notevolmente rincarate con l’Euro, non solo perché le tariffe sono aumentate ma anche perché nel caso dell’energia elettrica oggi ne consumiamo molto di più a causa dei dispositivi che giornalmente abbiamo collegati alla rete elettrica quali TV, decoder, radio, computer, modem, router, stampanti, cellulari in ricarica, condizionatori, ecc….
A queste spese “necessarie” negli ultimi anni si sono aggiunti altri costi fissi di un certo rilievo quali i servizi ADSL, la Pay TV satellitare e terrestre, servizi di telefonia e internet mobile, che hanno aumentato anche un maggior consumo di energia elettrica come citato precedentemente. Poi troviamo altre spese varie per la partecipazione ai giochi di “illusioni” di possibili vincite che sono ormai una infinità, visto che ci “tartassano” continuamente attraverso ogni media online ed offline, come gratta e vinci che si trovano in tutti i negozi, lotterie quali lotto, 10 e lotto, win for life, superenalotto, vinci tutto superenalotto, superenalotto europeo, scommesse varie su eventi sportivi e non, casinò online, ecc…....    
[L’Italia che Gioca (1), SuperenalottoL’Italia che Gioca (2)Casinò e Roulette] incrementando così le nostre uscite. Tutto questo a vantaggio di chi sta dall’altra parte. Infatti se la persone continuano a spendere in questo modo, per esempio sui servizi di Pay TV per chi sta a casa, o acquistare settimanalmente biglietti per eventi sportivi e non, di un certo rilievo, per chi ha uno stipendio intorno ai 1000 euro al mese, sono spese in uscita notevoli perché tutti sappiamo quanto costano in Euro questi servizi ed eventi rispetto a quando c’era la Lira. Prendiamo come esempio i calciatori, solo i veri fuoriclasse di una volta guadagnavano 1, 2, 5 miliardi di Lire, che a quei tempi, 20-25 anni fa, sembravano cifre astronomiche. Oggi ci sono “finti” campioni che guadagnano minimo da qualche milione di Euro, fino ad arrivare a 10, 15, 20 milioni di Euro (quasi 40 miliardi di Lire). Chi paga tutto questo? Ovvio lo spettatore, sia direttamente con l’acquisto dei servizi a pagamento o dei cari biglietti di eventi sportivi e non, sia indirettamente poi con l’acquisto dei prodotti commercializzati dagli sponsor di questi eventi o società sportive. Questo perché chi è appassionato non vuole rinunciare alle sue “passioni”, che è la leva  che viene sfruttata da chi è dall’altra parte e ci ricava enormi guadagni! Ma è colpa nostra se spendiamo in questo modo in maniera non oculata.
Così abbiamo continuato senza pensarci i primi anni del 2000 con l’entrata in circolazione dell’Euro, perché all’inizio, non ne risentivamo di queste spese, ma adesso invece tali costi “SI” che si sentono. Questo perché c’erano, adesso stanno finendo anche questi,  i nostri risparmi in Lire di un tempo o i risparmi dei nostri genitori e nonni, che hanno fatto da “tappa buchi” dei debiti che man mano si sono creati a causa del consumo veloce dei nostri euri guadagnati. Infatti fino a 15-20 anni fa, qualche anno prima dell’unione monetaria, il risparmio era il punto forte degli italiani, ed era “l’altra” fonte di entrata importante di una famiglia, oltre allo stipendio citato sopra. Oggi invece anche questa fonte “è finita”. 
Vi ricordate quando rendevano i BPF (Buoni Postali Fruttiferi) delle Poste Italiane quando c’era la Lira fino a 20 anni fa? Per non parlare di 30-40 anni fa? Per i Buoni Postali Fruttiferi Ordinari, l’interesse iniziale partiva da minimo del 5% lordo annuo fino ad arrivare al 12% lordo annuo dal 15-20 anno. Mentre i Buoni Postali Fruttiferi Vincolati, addirittura raddoppiavano dopo 3-6 anni e triplicavano dopo i 9 anni. Oggi invece com’è la situazione? Praticamente “cancellata”. Giusto per citarne, oggi i Buoni Postali Fruttiferi Ordinari partono da un interesso lordo annuo dello 0,25% fino a raggiungere un massimo del 3-4% al 10-20 anno, praticamente delle briciole. Non parliamo poi delle banche, che mentre gli interessi sui prestiti e mutui sono alti, gli interessi che loro danno ai risparmiatori sui conti correnti sono ridicoli. 
Proprio qualche giorno fa, ho visto sul mio estratto conto gli interessi che ho percepito dalla mia banca sul deposito del mio conto corrente, circa 10 mila euro, indovinate che interesse ho ricevuto? 0,17 euro ogni trimestre, pazzesco…. praticamente se ci fosse un deposito fisso su un conto corrente l’anno successivo il deposito si troverà diminuito perché è di più il “DARE” fisso in uscita (tenuta conto ed imposta di bollo dello stato) rispetto all’ “AVERE” in entrata considerando solo gli interessi anche se si ha un deposito di 10 mila euro. Non mi sembra giusto.

Ora chiudo questa serie di post che hanno riguardato l’EURO con una postilla: 
con la lira quando veniva al mondo un bimbo nasceva già con un debito sulle spalle di 33 milioni di lire ricordate? Adesso invece nasce con un debito di 33 mila Euro! Povero “bimbo”!!!

Ci sarà mai un rimedio a tutto questo danno? 
Speriamo di SI, perché a tutto c’è un rimedio….tranne alla morte!

Buona Pasqua a tutti

A presto ai prossimi post

Per Cambiare la Nostra Italia

Roberto Di Stefano

lunedì 14 aprile 2014

EURO: se i conti non tornano di chi sono le colpe? - “Gli ALTRI”

Dopo aver elencato nei post precedenti il disagio economico che ne è conseguito con il passaggio dalla Lira all'Euro, ed i motivi perché i conti economici nelle tasche degli italiani e non solo…… non tornano più, vediamo adesso in questo primo di due post, di chi possono essere le colpe.
A prescindere che la maggior parte delle colpe sono da attribuirsi sia al Governo italiano che alla stessa Unione Europea, è da precisare che però le colpe sono anche di tutti noi cittadini. 
Questo post si incentrerà sulle colpe degli Altri, in quello successivo sulle “Nostre” colpe.
Colpe degli “Altri”.
  1. Su tutti, la prima colpa è dello Stato italiano che durante gli aumenti dei prezzi (EURO - Prezzi) e costi dei servizi vari (EURO - Costi di utenza e tariffe varie), con l’entrata in circolazione della moneta unica europea, è stato “volontariamente” assente o meglio “latitante” visto che il ritorno economico provenienti dalle tasse, quale la stessa l’IVA, conseguentemente ai rincari si è raddoppiato. Infatti nel caso dell’IVA anche se il valore è rimasto lo stesso nei primi anni iniziali del 2000 (ma poi è stata innalzata negli anni successivi fino all'ultimo aumento dell'aliquota negli ultimi mesi del 2013), considerando che  il costo di un prodotto nella maggior parte dei casi con l'Euro si è raddoppiato, come abbiamo potuto constatare, conseguentemente quindi anche l’IVA si è raddoppiata.
  2. I produttori, che mentre prima vendevano in Lire poi con l’Euro hanno aumentato quasi duplicato i loro fatturati, ma hanno continuato a pagare gli stipendi ai propri dipendenti come se ancora fossero in Lire  o comunque aumentatoli di poco. Quindi gli stipendi non adeguandosi al continuo aumento del costo della vita che si è avuto con l’Euro, ha comportato oggi una ricaduta sugli stessi produttori che adesso riescono a piazzare con difficoltà sul mercato i prodotti che producono a causa della domanda che è enormemente calata, perché le persone spendono meno costrette dalla mancanza di liquidità.
  3. Poi troviamo i commercianti che all'inizio dovevano esporre i prezzi sia in Lire che in Euro sui prodotti in vendita, quindi non potevano fare troppo i furbi. La “fregatura” però si è avuta dopo il periodo di transizione quando sono rimasti solo i prezzi in Euro, da lì è iniziata la vera escalation dei rincari. Però come abbiamo visto al punto precedente relativo ai produttori, tutto questo oggi si è ritorto anche sugli stessi commercianti che adesso vendono meno, visto che ormai le persone sono state “spennate” per bene negli anni passati.
  4. Le Banche ed istituti di credito incluse le Poste italiane, che con l’Euro danno l’elemosina come interesse sul risparmio e depositi. Prima, in Lire, invece il risparmio era una fonte di guadagno (lo vedremo nel prossimo post) ad integrare le entrate famigliari che permettevano di affrontare altre spese sia utili che futili. Al contrario invece gli interessi che le banche e gli istituti di credito pretendono nel concedere prestiti e mutui sono notevolmente più alti rispetto appunto agli interessi che danno al risparmiatore. Questo è un atteggiamento fatto forse "volontariamente" da parte di questi istituti di credito, per scoraggiare i mutui ed i prestiti. Infatti come tutti noi sappiamo le banche negli ultimi anni non elargiscono più facilmente, come invece dovrebbero fare, il denaro sia ai privati che alle piccole e medie imprese, ma lo preferiscono "dirottarlo" su altre vie quali Titoli di Stato, acquisto di prodotti derivati ad alto rischio, ecc..... (Vedi anche La BCE abbassa i tassi al 0,25%,   Crisi, Banche, Tassi e Mutui,   Mutui Casa – Tassi EURIBOR ed EURIRS). 
  5. Le grandi imprese che dopo ave sfruttato i contributi economici del nostro Stato, il lavoro dei lavoratori italiani, l’inventiva degli italiani, ecc… hanno dislocato e stanno dislocando le loro attività via via in altri stati europei e non, con la scusa della troppa oppressione fiscale, che è pur vera, ma che è utilizzata come giustificazione per chiudere in Italia ed aprire altrove per altri interessi [Lavoro (seconda parte)].
  6. La troppa diseguaglianza tra gli stipendi, tra semplici dipendenti, dipendenti manager, direttori, amministratori delegati, i politici stessi, ecc… [Stipendi (prima parte) - Stipendi (seconda parte)], che è aumentata di parecchio con l’Euro. Chi ha consentito chi si creasse questa situazione di forte disparità nei salari, ovviamente apparteneva, appartiene o è legato alla casta di queste categorie privilegiate.
  7. Ed infine, ma non per ultimo (l’ultima colpa nel prossimo post a seguire), l’Europa che con le sue direttive (Fiscal Compact) non ci ha dato e non ci da fiato, perché da un lato ci dice che dobbiamo riprenderci “teoricamente”mettendo mani alle riforme strutturali, dall'altro lato poi effettivamente ci “affossa” con il “programma di austerity” che ci impone.
Non finisce qui........Le Nostre Colpe

Alla prossima 

Dite la vostra!

Per Cambiare la Nostra Italia
Roberto Di Stefano  

lunedì 7 aprile 2014

EURO: perché i conti non tornano?

Allora perché è successo tutto questo?
Perché con l’EURO i conti non tornano?

Alcuni dei motivi perché i conti non tornano più con l’Euro, gli abbiamo elencati nei post precedenti EURO - Prezzi ed EURO – Costi di utenza e tariffe varie, dove abbiamo visto come la situazione economica passando dalla Lira all'Euro sia cambiata a nostro svantaggio. Infatti molti di noi hanno potuto constatare di persona come appena gli euri vengono percepiti, subito finiscono e non si riesce ad arrivare a fine mese con uno stipendio intorno ai 1000 Euro. Non oso pensare per quelli che hanno una pensione intorno ai 500 Euro o poco più, che sono gli anziani i più colpiti da questo cambiamento, come sia diventato per loro impossibile avere una vita dignitosa, con la costrizione di fare a volte delle scelte e rinunce assurde quali medicine, riscaldamento e via dicendo.

Ma sono solo questi i motivi per cui i conti non tornano con l’EURO?
Di sicuro questi sono i motivi più importanti, ma c’è ne sono altri.

L’EURO è stato ed è ancora una doppia forbice. Da un lato ha provocato il notevole rincaro dei prezzi come abbiamo visto, dall'altro invece ha determinato in un certo senso una svalutazione degli stipendi.

Infatti mentre con gli stipendi il valore reale dell’Euro è stato applicato, quindi facendo rispettare il cambio 1 Euro = 1936,27 Lire, quindi chi percepiva in Lire uno stipendio di 2 milioni di lire, ha poi con l’entrata dell’Euro percepito uno stipendio intorno ai 1000 euro circa. Invece con i prezzi, costi e tariffe varie come abbiamo potuto appurare nei post precedenti e linkati sopra, il cambio effettivo applicato tra Lira ed Euro è stato di 1 euro = 1000 lire, in questo modo siamo rimasti "fregati", perché abbiamo fatto l’errore di spendere prendendo riferimento 1 euro invece di 50 centesimi di euro (1000 lire).
Un esempio di questo errore è quando andiamo a fare carburante alla nostra auto. Quando c’era la Lira al benzinaio si chiedeva 10, 20, ecc…. mila lire di carburante. Adesso invece minimo si chiede 10 euro di carburante, 5 euro di carburante ormai è una cosa superata. Facendo quindi i conti, se prima mettevamo 10 mila lire di benzina al giorno per 30 giorni spendevamo 300 mila lire al mese cioè il 15% di uno stipendio di 2 milioni di lire. Invece con l’Euro facendo 10 euro di carburante al giorno per 30 giorni si spendono 300 euro al mese cioè il 30% di uno stipendio di 1000 euro (corrispondente ai circa 2 milioni di lire dello stesso stipendio percepito quando c’era la Lira).

Piccola parentesi: è ovvio che questo problema non c’è l’hanno i politici, i manager o direttori di aziende pubbliche e private che guadagnano 30, 50 ed oltre in più rispetto al dipendente del profilo più basso, come abbiamo potuto constatare nei post Stipendi (prima parte) e Stipendi (seconda parte),  quindi si spera che almeno “loro” dovrebbero riuscire ad arrivare a fine mese!!!

Ma ritornando sul valore che avrebbe effettivamente assunto l’Euro una volta in circolazione, è stato un errore che si poteva evitare a monte da parte dell’Unione Europea, se avrebbe subito adottato dall'inizio la banconota da 1 Euro invece che la moneta da 1 Euro, e la banconota da 2 Euro invece anche la moneta da 2 Euro, che ha “fregati” appunto molti di tutti noi.  
L’errore però non è stato solo dell’Unione Europea, ma anche dello stesso Stato italiano, perché è stato latitante, ha lasciato correre tutto senza controlli,  perché tralasciando così la situazione lo Stato ha avuto un maggior gettito nelle entrate che sono aumentate di molto con l'Euro. 
Quindi non c’è da meravigliarsi se la pressione fiscale è arrivata al 44%, visto gli incrementi negli ultimi 10 anni del carburante, acqua, luce, gas e costi vari come riportati da delle indagini di Federconsumatori (Rincaro bollette e Rincaro RC auto), oltre ad altri balzelli  ed imposte nuove. Poi considerando l’Euro e non la Lira, tutto poi si è duplicato e/o comunque notevolmente incrementato.

Chiudiamo qui questo post che ha riguardato il perché con l'Euro i conti non tornano. Nel prossimo post, invece, vedremo di chi sono le colpe, alcune delle quali già menzionate in questo post.

Al prossimo allora!


Dite la vostra!

Per Cambiare la Nostra Italia
Roberto Di Stefano