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lunedì 15 febbraio 2016

Canone Rai 2016 in Bolletta della luce – Dubbi e perplessità

Ormai da inizio anno continuamente, tramite radio, TV, web e giornali, veniamo avvisati che il canone annuale dell’abbonamento alla radiotelevisione italiana a partire da quest’anno, non si paga più tramite bollettino precompilato, ma sarà addebitato direttamente nella bolletta della luce o meglio nella bolletta elettrica a partire dal mese di luglio 2016, e che il costo è stato ridotto di poco più di 10 euro alla cifra tonda di 100 euro.


Le perplessità sono tante……., per chi deve pagare il canone RAI avendo più contratti luce registrati di varie abitazioni, o chi detiene un vecchio televisore CRT al solo scopo di conservarlo come ricordo, ed altri casi dubbi che di sicuro spunteranno fuori nelle settimane a venire.  

Ma è giusto pagare ancora il canone RAI?
  
Sulla base di quello che prevede una vecchia norma che ha introdotto questa tassa, secondo il mio parere, contraddittoria per i nostri tempi, tale imposta oggi risulta NON più giusta. 
Vediamo il perché. 
  
Se si va sulla pagina delle FAQ sia sul sito Abbonamento RAI sia sul sito Canone RAI 
alla domanda
Chi deve pagare il canone tv?
la risposta è
Secondo quanto dispone l'Art. 1 del R.D.L. del 21/02/1938 n. 246, il canone tv dev'essere corrisposto da chiunque detenga uno o piu' apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualita' o dalla quantita' del relativo utilizzo (Sentenza costituzionale 12/5/1988 n. 535 - Sentenza Corte di Cassazione 3/8/1993 n.8549). 
  
Si deduce dalla risposta sopra, che è troppo generico parlare di apparecchio atto o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive, infatti un cittadino può avere una vecchio televisore analogico con monitor CRT senza possedere un decoder digitale terrestre e/o satellitare, ma detenere questo televisore solo come monitor per la visione delle vecchie videocassette analogiche tramite collegamento di un videoregistratore oppure al solo scopo di conservarlo come cimelio o oggetto antico di esposizione o soprammobile di ornamento.
O ancora ci sono casi dove sia con la tv analogica prima e la tv digitale di adesso, il segnale in molte zone d’Italia non è MAI arrivato o risulta di “cattivissima” ricezione, perché quei cittadini italiani colpiti da tale inconveniente, devono pagare un servizio “obbligatorio” imposto senza poterne usufruirne?   
Ed allora, secondo come prevede la norma, la domanda nasce spontanea…..,
Si dovrebbe pagare un canone, sulla base di cosa? Di una presunzione di utilizzo o adattabilità? Ed io aggiungo di presunto segnale di ricezione?
  
Forse la norma necessità di essere cambiata per adattarla ai nostri tempi, affinché questo servizio venga distribuito a tutti alla migliori condizioni economiche e di ricezione!
  
Ma non sarebbe meglio abolirlo? Petizione online raccolta firme Abolizione Canone RAI
Come si è fatto per la TASI sulla prima casa si dovrebbe farlo per il canone della TV Pubblica.
Trasmettendo magari gratuitamente senza canone i canali principali di pubblica utilità, ed eventualmente richiedere un canone giusto per la visione di tutti gli altri canali RAI, per chi è interessato, visto che anche i canali del palinsesto RAI ormai trasmettono la pubblicità in continuazione, più o menò agli stessi intervalli delle TV private, quindi hanno già un ritorno economico.
  
Vabbè, alla fine speriamo che davvero, con questo metodo, che sia giusto o non giusto…. si riuscirà a far pagare il canone a tutti quelli che detengono un televisore “idoneo”, cioè un televisore digitale o apparecchiatura digitale per la ricezione dei canali TV, e non come succede spesso in Italia……. Che paga sempre il povero buono.... per i peccatori furbi.....!

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Roberto Di Stefano