Come avevo preannunciato al post
precedente (Nuovo coronavirus – L’estate non è bastata ma la colpa è nostra) in quest’altro post scriverò dell’App Immuni utilizzata dal
governo italiano che doveva aiutare a tenere traccia dei contagi ma che alla
fine è servita poco o niente, e di altre forme di tracciabilità del Covid-19.
L'App Immuni non ha funzionato o non
funziona per il semplice motivo che è su base volontaria. Quindi quando una
persona dal tampone risulta positiva al nuovo coronavirus, viene inserito in elenchi
regionali dei positivi al Covid-19 con i quali archivi si interfaccia l’App
Immuni. Chiunque viene in contatto con questa persona contagiata, l’App Immuni
segnale tale contatto ad altre persone in vicinanza.
Ma per fare questo sono necessari dei
punti fermi che devono necessariamente essere osservati ed applicati.
Per prima cosa la persona che è stata
registrata come positiva al Covid-19, deve avere con se uno smartphone connesso
ad internet, con installata l’App Immuni in esecuzione e con attivo il Bluetooth.
Dall’altra parte le altre persone
devono fare lo stesso, utilizzare smartphone, l’App Immuni ed il Bluetooth.
Però i primi dubbi nascono dal fatto
che, come si può pensare che chi risulta contagiato al Covid-19, gira con
attivo il Bluetooth dello smartphone e con l’App Immuni in esecuzione? Per dire
agli altri, state lontani che io sono contagioso? Non mi sembra molto credibile
visto che siamo italiani, il più delle volte menefreghisti ed egoisti?
Se poi ricordate durante la prima
ondata del Covid-19 tra marzo ed aprile c’è stata gente che addirittura ha
violato la quarantena mettendo a rischio la salute di altri. Quindi come si può
pensare nella correttezza e nella buona fede degli italiani e nel corretto
utilizzo dell’App Immuni?
Allora per ovviare ai deficit di Immuni,
questa App doveva essere disinstallabile e non disattivabile, con accensione
automatica del Bluetooth e magari anche del GPS dello smartphone della persona
positiva al nuovo coronavirus. Ma di sicuro le persone positive al Covid-19
sarebbero ricorso all'utilizzo di normali cellulare gsm o a smartphone di
riserva, o uscire rinunciando del tutto al cellulare.
Ma se si pensa, in fin dei conti, la domanda
nasce spontanea…!
A cosa serve l’App Immuni? Cosa deve
segnalare? L'essere stato a contatto con un contagiato?
Ma scusate, chi risulta positivo al
Covid-19 non dovrebbe trovarsi in quarantena ed in isolamento presso il proprio
domicilio o residenza? Oppure può girare liberamente?
Allora la migliore cosa che si
sarebbe potuto fare, al diavolo la privacy, era mettere a chi risultava
positivo al nuovo coronavirus dei braccialetti Bluetooth con batteria di durata
almeno di 14 giorni e con funzionalità simile a l’App Immuni e rilevabili dalla
stessa App installabile sugli smartphone, per tenere traccia dei contagiati nel
caso si sarebbero allontanati dal loro domicilio o residenza. Lo so, cosa di impossibile
realizzazione che avrebbe scatenato il putiferio, perché sarebbe stato
considerato un atto dittatoriale e di restrizione della libertà personale,
mentre può andare al diavolo la libertà e la salute collettiva!
In conclusione di questo post, per
quanto riguarda sempre la tracciabilità di possibili focolai di Covid-19 in
luoghi pubblici, come bar, ristoranti e simili, invece di aver fatto utilizzare
dei fogli di carta dove ognuno doveva, per chi l’ha fatto, scrivere proprio
nome e cognome e cellulare, metodo troppo elusivo e poco efficace ed in
contrasto con la privacy, io avrei utilizzato un metodo elettronico.
Cioè ogni ristorante, bar, ecc….,
doveva registrare in maniera automatica le persone che entravano ed uscivano
dal locale, tramite le carte d‘identità e patenti elettroniche, oppure le
tessere sanitarie.
In questo modo anche la privacy
veniva salvaguardata, si creava così un archivio digitale conservabile più a
lungo e consultabile più facilmente e velocemente, con cui risalire in caso di
contagi se sarebbe stato necessario, per rintracciare le persone e spegnere
subito il focolaio.
Unico inconveniente sarebbe stato
dotare i locali di lettori e software adatti, problema non insormontabile,
visto che ormai tutti i locali hanno l’obbligo di avere il registratore di
cassa collegato online con l’agenzia delle entrate.
Post conclusivo di fine anno sempre sul nuovo coronavirus: Nuovo coronavirus – Asintomatici e Sintomatici ed ultime analisi sul Covid-19
Cambiamo La Nostra Italia
Roberto
Di Stefano