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lunedì 28 dicembre 2020

Nuovo coronavirus – L’App Immuni e tracciabilità del Covid-19

Come avevo preannunciato al post precedente (Nuovo coronavirus – L’estate non è bastata ma la colpa è nostra) in quest’altro post scriverò dell’App Immuni utilizzata dal governo italiano che doveva aiutare a tenere traccia dei contagi ma che alla fine è servita poco o niente, e di altre forme di tracciabilità del Covid-19.

 L'App Immuni non ha funzionato o non funziona per il semplice motivo che è su base volontaria. Quindi quando una persona dal tampone risulta positiva al nuovo coronavirus, viene inserito in elenchi regionali dei positivi al Covid-19 con i quali archivi si interfaccia l’App Immuni. Chiunque viene in contatto con questa persona contagiata, l’App Immuni segnale tale contatto ad altre persone in vicinanza.

Ma per fare questo sono necessari dei punti fermi che devono necessariamente essere osservati ed applicati.

Per prima cosa la persona che è stata registrata come positiva al Covid-19, deve avere con se uno smartphone connesso ad internet, con installata l’App Immuni in esecuzione e con attivo il Bluetooth.

Dall’altra parte le altre persone devono fare lo stesso, utilizzare smartphone, l’App Immuni ed il Bluetooth.

Però i primi dubbi nascono dal fatto che, come si può pensare che chi risulta contagiato al Covid-19, gira con attivo il Bluetooth dello smartphone e con l’App Immuni in esecuzione? Per dire agli altri, state lontani che io sono contagioso? Non mi sembra molto credibile visto che siamo italiani, il più delle volte menefreghisti ed egoisti?

Se poi ricordate durante la prima ondata del Covid-19 tra marzo ed aprile c’è stata gente che addirittura ha violato la quarantena mettendo a rischio la salute di altri. Quindi come si può pensare nella correttezza e nella buona fede degli italiani e nel corretto utilizzo dell’App Immuni?

Allora per ovviare ai deficit di Immuni, questa App doveva essere disinstallabile e non disattivabile, con accensione automatica del Bluetooth e magari anche del GPS dello smartphone della persona positiva al nuovo coronavirus. Ma di sicuro le persone positive al Covid-19 sarebbero ricorso all'utilizzo di normali cellulare gsm o a smartphone di riserva, o uscire rinunciando del tutto al cellulare.

Ma se si pensa, in fin dei conti, la domanda nasce spontanea…!

A cosa serve l’App Immuni? Cosa deve segnalare? L'essere stato a contatto con un contagiato?

Ma scusate, chi risulta positivo al Covid-19 non dovrebbe trovarsi in quarantena ed in isolamento presso il proprio domicilio o residenza? Oppure può girare liberamente?

Allora la migliore cosa che si sarebbe potuto fare, al diavolo la privacy, era mettere a chi risultava positivo al nuovo coronavirus dei braccialetti Bluetooth con batteria di durata almeno di 14 giorni e con funzionalità simile a l’App Immuni e rilevabili dalla stessa App installabile sugli smartphone, per tenere traccia dei contagiati nel caso si sarebbero allontanati dal loro domicilio o residenza. Lo so, cosa di impossibile realizzazione che avrebbe scatenato il putiferio, perché sarebbe stato considerato un atto dittatoriale e di restrizione della libertà personale, mentre può andare al diavolo la libertà e la salute collettiva!

In conclusione di questo post, per quanto riguarda sempre la tracciabilità di possibili focolai di Covid-19 in luoghi pubblici, come bar, ristoranti e simili, invece di aver fatto utilizzare dei fogli di carta dove ognuno doveva, per chi l’ha fatto, scrivere proprio nome e cognome e cellulare, metodo troppo elusivo e poco efficace ed in contrasto con la privacy, io avrei utilizzato un metodo elettronico.

Cioè ogni ristorante, bar, ecc…., doveva registrare in maniera automatica le persone che entravano ed uscivano dal locale, tramite le carte d‘identità e patenti elettroniche, oppure le tessere sanitarie.

In questo modo anche la privacy veniva salvaguardata, si creava così un archivio digitale conservabile più a lungo e consultabile più facilmente e velocemente, con cui risalire in caso di contagi se sarebbe stato necessario, per rintracciare le persone e spegnere subito il focolaio.

Unico inconveniente sarebbe stato dotare i locali di lettori e software adatti, problema non insormontabile, visto che ormai tutti i locali hanno l’obbligo di avere il registratore di cassa collegato online con l’agenzia delle entrate.

Post conclusivo di fine anno sempre sul nuovo coronavirus: Nuovo coronavirus – Asintomatici e Sintomatici ed ultime analisi sul Covid-19

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

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