Continuando quanto iniziato nel
post precedente (Clima, ambiente, inquinamento e virus), sulla strada da seguire per la difesa dell’ambiente e
della salute delle persone, se è quella vecchia ed attuale, oppure una nuova
più ecologica che richiede più sacrifici e guarda meno agli interessi, la
scelta sembra già segnata e non sembra ancora una volta quella giusta, perché
si sta ritornando sull'avarizia del “profitto”!
Infatti si pensa solo come
recuperare “economicamente” tutto ciò che si perso e che si sta ancora perdendo
a causa del nuovo il coronavirus. Tutti vogliono soldi e nessuno è mai sazio! Già
si fanno i calcoli dei danni, e non passa giorno in tv e sui giornali sentire o
leggere le stesse notizie, del calo della produzione industriale, delle
vendite, aziende in rosso, nei mesi di marzo, aprile ed adesso maggio! I media
hanno fatto la scoperta <dell’acqua calda>, purtroppo sono le conseguenze
nel momento in cui tutto si ferma ad iniziare dalle persone che restano ferme a
casa, come dire che fuori tutto si sta bagnando quando piove, credo che sia
ovvio o no?
Ma il bello che adesso si fanno
già le previsioni dei prossimi mesi e del prossimo anno, senza sapere cosa ci
riserva il futuro! Infatti a causa del covid-19 per il 2020 si prevede un calo
del PIL europeo di oltre il -7% e per
l’Italia ancora più buio di oltre il -9%! Ma poi dal buio totale si passa
all'illuminazione più accecante che prevede per l’Italia un salto del PIL nel
2021 di oltre +4,8%! Ah poi dipende chi fa previsioni, perché secondo il FMI per l'Italia è prevista una caduta del PIL del 12,8% nel 2020 ed una crescita del PIL del +6,3% nel 2021, numeri totalmente diversi, che nell'era pre-covid le previsioni tra le varie istituzioni non variavano di molto al massimo dallo 0,1% al o,5%. Non so se sono dei maghi o cialtroni questi “indovini” ma
come si fa? Già si conosce il futuro, ma se non sappiamo nemmeno prevedere e gestire
il presente?
L'errore più grande è pensare solo
al presente per determinate cose (quando si mira solo al profitto) e non
pensare al futuro (non interessano i danni che si causano alla terra, all'aria,
alle acque, alla flora e fauna), che poi inevitabilmente si riflettano
negativamente sull'uomo stesso, costringendo quest’ultimo a spendere il doppio
se non il triplo, quadruplo, ecc… per ricostruire e ripristinare quanto
distrutto da un evento o eventi catastrofici ambientali e climatici dirette
conseguenze dell’attività umana, o altri eventi imprevedibili e non facilmente
gestibile come una pandemia.
Mentre ci si preoccupa del
futuro (se continua così chi sà fino a quando ci sarà un futuro e come sarà il
futuro) solo della paura di come ridurre il debito pubblico, se aumentare le
tasse, o aumentare l’età pensionistica, o ridurre i servizi essenziali quali
quelli sanitari ed assistenziali, quindi se fare tagli sulla salute delle
persone, tutte queste azioni per fare cassa altrimenti lo spred sale!!!
Ma se la “beata” nostra terra
la si fa cadere malata, come possiamo pensare o sperare di curare o salvare chi
la abita? Se lo scopo è ancora una volta quello sbagliato?
Ed è un grosso errore…… perché
come ho già scritto nel post <COVID-19 “Coronavirus il nemico invisibile spuntato all'improvviso”> non bisogna mai pensare di avere il mondo in
pugno... perché è il mondo che ha in pugno tutti noi!
Roberto Di Stefano