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sabato 13 settembre 2014

Storia del Tasso Principale applicato dalla Banca Centrale Europea (BCE)

Per continuare il discorso del post precedente Sempre più giù il tasso della BCE allo 0,05%, dopo l’ennesimo intervento sulla riduzione del tasso principale della BCE del presidente Mario Draghi, ricordo la scorsa settimana ridotto allo 0,05%, per curiosità ho voluto tracciare una piccola storia dell’andamento del tasso applicato dalla Banca Centrale Europea, dal settembre 2002 (l’Euro è entrato fisicamente in circolazione l’inizio del 2002) fino all'ultimo intervento di questo inizio di settembre 2014.

Vediamo questi ritocchi al tasso "un pò anomali" della BCE (pallino azzurro e linea azzurra del grafico) dal settembre del 2002 (figura 1) 
 (figura 1) 

al settembre del 2014 (figura 2) 
 (figura 2) 

Per informazioni, il link utilizzato per consultare l’andamento del tasso della BCE, dell'Euribor e dell'IRS è un collegamento che riporta al sito Il Sole 24 Ore "Osservatorio Tassi".

Iniziamo.
Il tasso applicato dalla Banca Centrale Europea inizia partendo dal valore di 3,25% dal settembre 2002  (figura 1 sopra), dopo di che viene più volte ridotto durante gli ultimi mesi del 2002 e nei primi mesi del 2003 fino al valore del 2%, valore che viene mantenuto per oltre due anni (figura 3)
(figura 3) 

dopo di che viene  ripetutamente alzato, a partire dalla fine del 2005 a 2,25% (figura 4)
(figura 4) 

e nei tre anni successivi fino al valore di 4,25%, massimo storico raggiunto dal tasso principale della BCE, siamo in fase di pre-crisi (figura 5) 
(figura 5) 

per poi ritornare a calare di nuovo dall’ottobre 2008 a 3,75 (figura 6)
(figura 6) 


fino al valore del 1% nel gennaio 2010 (figura 7) 
(figura 7) 

mantenendo questo valore per più di un anno. 
Ma nell'aprile 2011, nella fase della crisi vera e propria, come almeno ci veniva continuamente ricordato dai media, di nuovo il tasso applicato dalla BCE venne ritoccato al rialzo a 1,25% (figura 8)
(figura 8)  

e nel luglio dello stesso anno a 1,50% (figura 09) 
(figura 09)

Interventi fatti sul tasso, guarda caso proprio quando c’erano problemi tra il governo italiano di Silvio Berlusconi ed i governanti europei che chiedevano all'Italia misure di rigore (Politica di Austerity), che portarono ad un estate calda del 2011 o meglio ad un autunno caldissimo di fine anno, con un innalzamento dello Spred (Il Ricatto dello SPREAD) tra Btp italiani e Bund tedeschi fino a superare i 500 punti.
I problemi economici veri e propri per l’Italia iniziano forse in questa fase o meglio nell'anno 2011, con una serie di condizioni che ci vennero imposte dalla Commissione Europea e dalla male gestione della situazione da parte del governo italiano.

Ma continuando il discorso sulla storia del tasso della BCE, “stranamente” con le dimissioni di Silvio Berlusconi nel novembre 2011, nello stesso mese viene di nuovo ritoccato al ribasso a 1,25% il tasso da parte della Banca Centrale Europea (figura 10)
(figura 10)

Da lì in poi, il tasso della BCE è stato poi in continuo calo fino al taglio storico dello 0,05%  di questo inizio di settembre 2014 (figura 2 dell'inizio), con conseguenza calo anche dello Spread tra Btp italiani e Bund tedeschi “ma che strana coincidenza”! 

Fine della storia del tasso principale applicato dalla BCE. 

Infine, solo per curiosità, motivo per cui ho pubblicato questo post in ritardo di un giorno, vi riporto il valore del cambio tra l’Euro ed il Dollaro americano ad una settimana dalla riduzione allo 0,05% del tasso della Banca Centrale Europea. 
Come potete notare dall'immagine sottostante (figura 11)
 (figura 11)

il tasso di cambio tra Euro e Dollaro alla fine della giornata di ieri venerdì 12 settembre e della settimana finanziaria, è stato di 1,2965, quindi ha chiuso allo stesso valore di cambio (anzi qualche decimo in più, invertendo la tendenza) rispetto alla settimana scorsa che è stato di 1,2952 (figura 12)
 (figura 12)

quando è stato tagliato il costo del denaro dell'area euro, che invece secondo le previsioni doveva avere l'effetto opposto (Sempre più giù il tasso della BCE allo 0,05% per favorire le esportazioni europee!
E pensare che l’Euro stava calando così bene…. rispetto al Dollaro americano prima dell’intervento di Mario Draghi, ed adesso? 

Alla prossima 

Dite la vostra

Cambiamo la Nostra Italia (e non solo…)

Roberto Di Stefano  

  


lunedì 8 settembre 2014

Sempre più giù il tasso della BCE al minimo storico con lo 0,05%

Siamo a settembre, l’estate è quasi finita, ma si prevede, come ogni anno dicono le varie organizzazioni sindacali e non, un autunno caldo, non sotto il profilo meteo, ormai anche quello non è più attendibile visto come è andata l’estate, ma sotto il profilo finanziario e sociale dovuto a questa “dannatissima” crisi economica che proprio non vuol saperne di andare via…… nonostante le cure adottate dal premier Matteo Renzi e dal presidente della BCE Mario Draghi!
A proposito della BCE questo mese è iniziato proprio con un colpo di scena, che ha colto molti analisti economici di sorpresa…..
Infatti la notizia del 4 settembre di soli pochi giorni fa, con cui il presidente della Banca Centrale Europea ha ulteriormente abbassato il costo del denaro portandolo al minimo storico dello 0,05%, così ha spiazzato tutti gli addetti ai lavori e non…! A pensare che sono passati solo tre mesi, era l’inizio di giugno (Pillole di giugno 2014sull'ennesimo intervento sul taglio dei tassi dove già si era toccato il minimo con il 0,15%, dopo i continui abbassamenti attuati negli anni precedenti in piena crisi (Crisi, Banche, Tassi e Mutui - La BCE abbassa i tassi al 0,25% - Pillole di giugno 2014).
Nessuno avrebbe pensato a questa mossa a sorpresa di Mario Draghi, che ha provocato subito euforia sui mercati con le Borse che hanno chiuso in rialzo Piazza Affari in primis con + 2,82%.
L’effetto di questa mossa, si spera, sarà quello di contrastare la deflazione che ormai non si può negare affligge l’Europa. Con l’abbassamento del tasso d’interesse si vorrebbe provocare un incremento dell’inflazione cioè un aumento anche se piccolo dei prezzi per far ripartire i consumi. Ma come possono ripartire i consumi se la disoccupazione in Europa è alle stelle, soprattutto dei giovani, mentre chi lavoro soprattutto i lavoratori dipendenti, hanno stipendi fermi da anni e nemmeno adeguati al costo della vita, visto che molti non riescono nemmeno ad arrivare a fine mese?
E si vuol provocare un innalzamento dei prezzi per far consumare di più con questa penuria di moneta sonante?
Si dovrebbe prima procedere all'innalzamento degli stipendi e dell’occupazione tramite un massiccio intervento di liquidità direttamente ad imprese e famiglie, e non come si vuole procedere per l’ennesima volta concedendo direttamente una gran massa di liquidità monetaria alle banche che a loro volta <dovrebbero> poi prestare (mentre "loro" prendono "gratis" gli Euri) a famiglie ed imprese!
Quando?
Con quale tasso Euribor o IRS e spread di ricavo della banca?
Sono anni che si sta procedendo in questo modo ed i risultati sono evidenti!
Ed inoltre i pochi mutui concessi hanno un tasso d'interesse che bene o male è lo stesso da quattro anni, nonostante il tasso della BCE applicato alle banche è stato in continua scesa e ad oggi si può dire che è zero. Mentre appunto il tasso per un mutuo è rimasto più o meno lo stesso dal 2010 ad oggi calando di pochissimo, perché anche se è calato l’IRS per i mutui a tasso fisso e l’Euribor per i mutui a tasso variabile, quale conseguenza dei tagli continui dei tassi della BCE, purtroppo le banche hanno aumentato il loro spread negli ultimi anni, cioè il tasso del loro ricavo che va sommato al tasso IRS o Euribor a seconda del tipo di mutuo per determinare il tasso di interesse finale (Tassi EURIBOR ed EURIRS - Crisi, Banche, Tassi e Mutui). 

Inoltre, appena dopo la notizia della riduzione del tasso d’interesse a 0,05% da parte della BCE di Mario Draghi, i media hanno anche diffuso la notizia che l’effetto di questa azione si è fatto subito notare nello scambio monetario, con un forte deprezzamento dell’Euro rispetto al Dollaro americano sceso sotto 1,30. Questo è vero fino ad un certo punto, perché l’Euro già stava scendendo in maniera evidente rispetto al cambio con il Dollaro americano dal ferragosto scorso, dove dal valore di 1,34 appunto del 15 agosto scorso, è iniziato a calare fino ad oggi senza mai più risalire al valore della metà di agosto (come si può vedere nell'immagine 1)
                   Immagine 1                  

Poi prima dell’annuncio del taglio dei tassi da parte della BCE il valore dell’Euro rispetto al Dollaro americano era già sceso ad 1,30 la mattina del giorno 4 settembre (come si può vedere nell'immagine 2)
                                                               Immagine 2

Per terminare, dopo l’annuncio dell’abbassamento del tasso a 0,05%, il cambio euro/dollaro è proseguito nella sua discesa, chiudendo la prima settimana di settembre a 1,29 (come si può vedere nell'immagine 3)
Immagine 3

Quindi secondo il mio punto di vista, la riduzione del tasso della BCE allo 0,05% non ha influenzato più di tanto lo scambio Euro/Dollaro. Speriamo, invece, che questa mossa da parte della Banca Centrale Europea non abbia l’effetto opposto nei prossimi giorni di far risalire l’Euro, visto che già era in discesa, come raccontato sopra.  

Infine, altro conseguenza derivata dalla mossa di Mario Draghi, è stato anche un calo dello Spread a 139 punti tra i BTP italiani ed i BUND tedeschi. Quest’ultimo dato economico, lo Spread tra Btp e Bund è sceso di molto negli ultimi mesi….......... ma sapremo mai se è sceso per i provvedimenti del governo italiano o per i continui tagli al costo del denaro da parte della BCE o per altro?
Misteri dell’economia e della finanza!   

La storia continua……...Storia del Tasso Principale della BCE

Alla prossima 

Dite la vostra!
  
Cambiamo la Nostra Italia (e non solo…)
                                                                      
Roberto Di Stefano