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lunedì 8 settembre 2014

Sempre più giù il tasso della BCE al minimo storico con lo 0,05%

Siamo a settembre, l’estate è quasi finita, ma si prevede, come ogni anno dicono le varie organizzazioni sindacali e non, un autunno caldo, non sotto il profilo meteo, ormai anche quello non è più attendibile visto come è andata l’estate, ma sotto il profilo finanziario e sociale dovuto a questa “dannatissima” crisi economica che proprio non vuol saperne di andare via…… nonostante le cure adottate dal premier Matteo Renzi e dal presidente della BCE Mario Draghi!
A proposito della BCE questo mese è iniziato proprio con un colpo di scena, che ha colto molti analisti economici di sorpresa…..
Infatti la notizia del 4 settembre di soli pochi giorni fa, con cui il presidente della Banca Centrale Europea ha ulteriormente abbassato il costo del denaro portandolo al minimo storico dello 0,05%, così ha spiazzato tutti gli addetti ai lavori e non…! A pensare che sono passati solo tre mesi, era l’inizio di giugno (Pillole di giugno 2014sull'ennesimo intervento sul taglio dei tassi dove già si era toccato il minimo con il 0,15%, dopo i continui abbassamenti attuati negli anni precedenti in piena crisi (Crisi, Banche, Tassi e Mutui - La BCE abbassa i tassi al 0,25% - Pillole di giugno 2014).
Nessuno avrebbe pensato a questa mossa a sorpresa di Mario Draghi, che ha provocato subito euforia sui mercati con le Borse che hanno chiuso in rialzo Piazza Affari in primis con + 2,82%.
L’effetto di questa mossa, si spera, sarà quello di contrastare la deflazione che ormai non si può negare affligge l’Europa. Con l’abbassamento del tasso d’interesse si vorrebbe provocare un incremento dell’inflazione cioè un aumento anche se piccolo dei prezzi per far ripartire i consumi. Ma come possono ripartire i consumi se la disoccupazione in Europa è alle stelle, soprattutto dei giovani, mentre chi lavoro soprattutto i lavoratori dipendenti, hanno stipendi fermi da anni e nemmeno adeguati al costo della vita, visto che molti non riescono nemmeno ad arrivare a fine mese?
E si vuol provocare un innalzamento dei prezzi per far consumare di più con questa penuria di moneta sonante?
Si dovrebbe prima procedere all'innalzamento degli stipendi e dell’occupazione tramite un massiccio intervento di liquidità direttamente ad imprese e famiglie, e non come si vuole procedere per l’ennesima volta concedendo direttamente una gran massa di liquidità monetaria alle banche che a loro volta <dovrebbero> poi prestare (mentre "loro" prendono "gratis" gli Euri) a famiglie ed imprese!
Quando?
Con quale tasso Euribor o IRS e spread di ricavo della banca?
Sono anni che si sta procedendo in questo modo ed i risultati sono evidenti!
Ed inoltre i pochi mutui concessi hanno un tasso d'interesse che bene o male è lo stesso da quattro anni, nonostante il tasso della BCE applicato alle banche è stato in continua scesa e ad oggi si può dire che è zero. Mentre appunto il tasso per un mutuo è rimasto più o meno lo stesso dal 2010 ad oggi calando di pochissimo, perché anche se è calato l’IRS per i mutui a tasso fisso e l’Euribor per i mutui a tasso variabile, quale conseguenza dei tagli continui dei tassi della BCE, purtroppo le banche hanno aumentato il loro spread negli ultimi anni, cioè il tasso del loro ricavo che va sommato al tasso IRS o Euribor a seconda del tipo di mutuo per determinare il tasso di interesse finale (Tassi EURIBOR ed EURIRS - Crisi, Banche, Tassi e Mutui). 

Inoltre, appena dopo la notizia della riduzione del tasso d’interesse a 0,05% da parte della BCE di Mario Draghi, i media hanno anche diffuso la notizia che l’effetto di questa azione si è fatto subito notare nello scambio monetario, con un forte deprezzamento dell’Euro rispetto al Dollaro americano sceso sotto 1,30. Questo è vero fino ad un certo punto, perché l’Euro già stava scendendo in maniera evidente rispetto al cambio con il Dollaro americano dal ferragosto scorso, dove dal valore di 1,34 appunto del 15 agosto scorso, è iniziato a calare fino ad oggi senza mai più risalire al valore della metà di agosto (come si può vedere nell'immagine 1)
                   Immagine 1                  

Poi prima dell’annuncio del taglio dei tassi da parte della BCE il valore dell’Euro rispetto al Dollaro americano era già sceso ad 1,30 la mattina del giorno 4 settembre (come si può vedere nell'immagine 2)
                                                               Immagine 2

Per terminare, dopo l’annuncio dell’abbassamento del tasso a 0,05%, il cambio euro/dollaro è proseguito nella sua discesa, chiudendo la prima settimana di settembre a 1,29 (come si può vedere nell'immagine 3)
Immagine 3

Quindi secondo il mio punto di vista, la riduzione del tasso della BCE allo 0,05% non ha influenzato più di tanto lo scambio Euro/Dollaro. Speriamo, invece, che questa mossa da parte della Banca Centrale Europea non abbia l’effetto opposto nei prossimi giorni di far risalire l’Euro, visto che già era in discesa, come raccontato sopra.  

Infine, altro conseguenza derivata dalla mossa di Mario Draghi, è stato anche un calo dello Spread a 139 punti tra i BTP italiani ed i BUND tedeschi. Quest’ultimo dato economico, lo Spread tra Btp e Bund è sceso di molto negli ultimi mesi….......... ma sapremo mai se è sceso per i provvedimenti del governo italiano o per i continui tagli al costo del denaro da parte della BCE o per altro?
Misteri dell’economia e della finanza!   

La storia continua……...Storia del Tasso Principale della BCE

Alla prossima 

Dite la vostra!
  
Cambiamo la Nostra Italia (e non solo…)
                                                                      
Roberto Di Stefano



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