Siamo a settembre, l’estate è quasi finita, ma si prevede,
come ogni anno dicono le varie organizzazioni sindacali e non, un autunno
caldo, non sotto il profilo meteo, ormai anche quello non è più attendibile
visto come è andata l’estate, ma sotto il profilo finanziario e sociale dovuto
a questa “dannatissima” crisi economica che proprio non vuol saperne di andare
via…… nonostante le cure adottate dal premier Matteo Renzi e dal presidente
della BCE Mario Draghi!
A proposito della BCE questo mese è iniziato proprio con un
colpo di scena, che ha colto molti analisti economici di sorpresa…..
Infatti la notizia del 4
settembre di soli pochi giorni fa, con cui il presidente della Banca Centrale
Europea ha ulteriormente abbassato il costo del denaro portandolo al minimo
storico dello 0,05%, così ha spiazzato tutti gli addetti ai lavori e non…! A pensare
che sono passati solo tre mesi, era l’inizio di giugno (Pillole di giugno 2014) sull'ennesimo intervento sul taglio dei tassi dove già si era toccato il
minimo con il 0,15%, dopo i continui abbassamenti attuati negli anni precedenti
in piena crisi (Crisi, Banche, Tassi e Mutui - La BCE abbassa i tassi al 0,25% - Pillole di giugno 2014).
Nessuno avrebbe pensato a questa mossa a sorpresa di Mario
Draghi, che ha provocato subito euforia sui mercati con le Borse che hanno
chiuso in rialzo Piazza Affari in primis con + 2,82%.
L’effetto di questa mossa, si spera, sarà quello di
contrastare la deflazione che ormai non si può negare affligge l’Europa. Con l’abbassamento
del tasso d’interesse si vorrebbe provocare un incremento dell’inflazione cioè
un aumento anche se piccolo dei prezzi per far ripartire i consumi. Ma come possono
ripartire i consumi se la disoccupazione in Europa è alle stelle, soprattutto
dei giovani, mentre chi lavoro soprattutto i lavoratori dipendenti, hanno
stipendi fermi da anni e nemmeno adeguati al costo della vita, visto che molti
non riescono nemmeno ad arrivare a fine mese?
E si vuol provocare un innalzamento dei prezzi per far
consumare di più con questa penuria di moneta sonante?
Si dovrebbe prima procedere all'innalzamento degli
stipendi e dell’occupazione tramite un massiccio intervento di liquidità
direttamente ad imprese e famiglie, e non come si vuole procedere per
l’ennesima volta concedendo direttamente una gran massa di liquidità monetaria
alle banche che a loro volta <dovrebbero> poi prestare (mentre "loro" prendono "gratis" gli Euri) a famiglie ed
imprese!
Quando?
Con quale tasso Euribor o IRS e spread di ricavo della
banca?
Sono anni che si sta procedendo in questo modo ed i
risultati sono evidenti!
Ed inoltre i pochi mutui
concessi hanno un tasso d'interesse che bene o male è lo stesso da quattro anni, nonostante
il tasso della BCE applicato alle banche è stato in continua scesa e ad oggi si
può dire che è zero. Mentre appunto il tasso per un mutuo è rimasto più o meno
lo stesso dal 2010 ad oggi calando di pochissimo, perché anche se è calato l’IRS
per i mutui a tasso fisso e l’Euribor per i mutui a tasso variabile, quale
conseguenza dei tagli continui dei tassi della BCE, purtroppo le banche hanno aumentato
il loro spread negli ultimi anni, cioè il tasso del loro ricavo che va sommato
al tasso IRS o Euribor a seconda del tipo di mutuo per determinare il tasso di interesse finale (Tassi EURIBOR ed EURIRS - Crisi, Banche, Tassi e Mutui). Inoltre, appena dopo la notizia della riduzione del tasso d’interesse a 0,05% da parte della BCE di Mario Draghi, i media hanno anche diffuso la notizia che l’effetto di questa azione si è fatto subito notare nello scambio monetario, con un forte deprezzamento dell’Euro rispetto al Dollaro americano sceso sotto 1,30. Questo è vero fino ad un certo punto, perché l’Euro già stava scendendo in maniera evidente rispetto al cambio con il Dollaro americano dal ferragosto scorso, dove dal valore di 1,34 appunto del 15 agosto scorso, è iniziato a calare fino ad oggi senza mai più risalire al valore della metà di agosto (come si può vedere nell'immagine 1)
Immagine 1
Poi prima dell’annuncio del taglio dei tassi da parte
della BCE il valore dell’Euro rispetto al Dollaro americano era già sceso ad 1,30 la mattina del giorno 4 settembre (come si può vedere nell'immagine 2)
Immagine 2
Per terminare, dopo l’annuncio dell’abbassamento del tasso a 0,05%, il
cambio euro/dollaro è proseguito nella sua discesa, chiudendo la prima
settimana di settembre a 1,29 (come
si può vedere nell'immagine 3)
Immagine 3
Quindi secondo il mio punto di vista, la riduzione del tasso della BCE allo 0,05% non ha influenzato più di tanto lo scambio Euro/Dollaro. Speriamo, invece, che questa mossa da parte della Banca
Centrale Europea non abbia l’effetto opposto nei prossimi giorni di far
risalire l’Euro, visto che già era in discesa, come raccontato sopra.
Infine, altro conseguenza derivata dalla mossa di Mario Draghi, è
stato anche un calo dello Spread a 139 punti tra i BTP italiani ed
i BUND tedeschi. Quest’ultimo dato economico, lo Spread tra Btp e Bund è sceso
di molto negli ultimi mesi….......... ma sapremo mai se è sceso per i provvedimenti del
governo italiano o per i continui tagli al costo del denaro da parte della BCE
o per altro?
Misteri dell’economia e della finanza!
La storia continua……...Storia del Tasso Principale della BCE
Alla prossima
Dite la vostra!
Cambiamo
la Nostra Italia (e non solo…)
Roberto
Di Stefano
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