Ultimo post di fine
anno, che non poteva non riguardare la manovra economica, la finanziaria per il
2019 del governo M5S-Lega, voluta a tutti i costi e difesa a denti stretti, nonostante
l’ambiguità e l’ipocrisia gli oppositori dentro e fuori ai confini Italiani.
Perché, stranamente,
fino a qualche anno fa si criticavano quei governi in “bilico” per la loro incertezza
politica perché avevano una maggioranza “molto risica”, ma adesso che c’è un
governo forte e stabile con una forte maggioranza che ha tutti i numeri per portare
a termine l’intera legislatura e con un consenso intorno al 60%, si può <in un certo senso> capire
l’atteggiamento “invidioso” degli oppositori italiani ma non si capisce perché
anche lo Spread arrivato oltre 300 punti “agisca pregiudizialmente”!
Di cosa ci sarebbe
stato dentro in questa finanziaria lo abbiamo già visto nel post (Governo M5S-Lega e Def 2018 “riforma delle pensioni, flat tax e reddito di cittadinanza”), e
nemmeno io mi trovo molto d’accordo, non proprio sulle misure ma sui modi e tempi di attuazione.
Ed indipendentemente
se si è d’accordi o non, bisogna ammettere la coerenza che il governo
gialloverde sta mettendo in campo per realizzare quanto promesso agli elettori
italiani.
Questa manovra
economica è stata in un certo senso la resa dei conti tra il governo M5S-Lega e
la Commissione Europea, che si era subito espressa negativamente già dal
principio, e che dopo un lungo ping-pong con il governo italiano, solo la
scorsa settimana fa, Junker & Co. hanno dato il via libera “con riserva” alla
manovra, dopo che il governo italiano ha ridotto la previsione sul rapporto
deficit/pil di questa finanziaria dallo 2,4 al 2,04%, senza però scardinare i
punti salienti, cioè il reddito di cittadinanza e la riforma della legge
Fornero sulle pensioni con l’introduzione della quota 100 che da la possibilità
di andare in pensione 5 anni prima rispetto alla riforma avuta con il governo
Monti, anche se probabilmente con penalità economica, ma almeno con la libertà
di scelta e non di costrizione che prevede ancora la legge Fornero!
La Commissione Europea
si è guardata bene… nel non criticare più di tanto il reddito di cittadinanza
voluto dal Movimento 5 Stelle, anche in seguito agli ultimi sviluppi di quanto
è successo in Francia con la protesta dei “gilet gialli”!
Se Junker ed i suo
entourage avessero mostrato una continua ostilità contro questa misura,
sarebbero apparsi ancora più negativamente di quanto ormai da tempo già lo
sono, non solo agli occhi del popolo italiano ma anche nei confronti di altri
popoli europei, dove ci sono cittadini in enorme difficoltà economica, e poi con
le elezione europee del 2019 ormai alle porte……!
Ma chi è stato più
ambiguo tra UE ed oppositori italiani nei confronti del governo gialloverde?
Se da un lato la
Commissione Europea “furbamente” da l’impressione di essersi “ravveduta”,
dall’altro lato invece, gli oppositori politici italiani al governo M5S-Lega
sembrano più agguerriti che mai…. Parlando di disastro e rovina… con i risparmi
degli italiani a rischio!
Risparmio degli
italiani ormai già martoriati negli anni passati per sopperire alla lunga crisi
economica, e dal passaggio degli interessi “positivi” che c’erano prima
dell’avvento dell’euro (ormai è solo uno svanito ricordo degli ottimi interessi
che c’erano prima degli anni 2000 sui Buono Postali) al passaggio obbligatorio
del conto corrente che ha interessi negativi dove oggi si prende meno di quanto
si depositi!
Dall’opposizione
italiana una pioggia di critiche…… da qui si vede ipocrisia ed ambiguità….
Quando i partiti di opposizione hanno visto che c’era un dialogo tra governo
italiano e la UE, perché sembrava che il nostro governo cedesse alla
commissione europea, hanno gridato al tradimento nei confronti degli elettori
italiani, invece adesso che la manovra è passata in “toto” al vaglio della
commissione europea, gli stessi oppositori italiani gridano al disastro ed alla
rovina!
Per chiudere
quest’ultimo post del 2018, sono rimasto deluso anche di un componente di spicco
di Forza Italia Antonio Tajani nonché presidente del Parlamento Europeo alla
trasmissione porta a porta di Bruno Vespa di alcuni giorni fa, dove ha detto
che il governo italiano si è “abbassato le braghe” per aver ceduto e fatto
scrivere la manovra a Bruxelles invece che a Roma!
A me sembra, e credo
non solo a me, che è successo il contrario… ma a detta di uno che è presidente
di una istituzione europea e che punzecchia un’altra istituzione europea è
alquanto “strano”, perché sperava in una procedura di infrazione contro
l’Italia?
Come sempre ci sono
italiani che tifano contro l’Italia... ed è questo il peggior male italiano!
Non si può essere più
ipocriti di così!
BUON NATALE e FELICE
2019
Roberto Di Stefano