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giovedì 11 aprile 2013

Fiscal Compact ”Una politica di austerity che arricchisce i ricchi ed impoverisce i poveri”

Il Fiscal Compact o Patto di bilancio europeo, detto anche Patto Fiscale o Trattato di Stabilità, attuato è voluto dall’Unione Europea, contiene una serie di regole che prevedono, per i paesi contraenti, secondo i parametri di Maastricht, l'inserimento in Costituzione dell'obbligo di perseguire il pareggio di bilancio, l'obbligo per tutti i paesi di non superare la soglia di deficit strutturale superiore allo 0,5% (e superiore all'1% per i paesi con debito pubblico inferiore al 60% del Pil), oltre a imporre una significativa riduzione del debito al ritmo di un ventesimo (5%) all'anno, fino al rapporto del 60% sul Pil nell'arco di un ventennio (definizione da Wikipedia).  

Ma nonostante la colpa della crisi europea sia dovuta all’avidità dei mercati finanziari e non hai cittadini europei, con il Fiscal Compact imposto dalla Commissione Europea in questo modo, ed in particolar modo dalla Germania di Angela Merkel, si consente appunto ai “grandi manovratori” finanziari di speculare contro i debiti pubblici, facendo imporre tassi d’interesse esorbitanti ai paesi che si dicono in difficoltà quali la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, la Spagna, l’Italia e la Francia in primis, “manovrando lo spread”, in modo tale da condizionare le politiche economiche di questi paesi, cioè dettare indirettamente provvedimenti da adottare.

Alla fine i provvedimenti adottati, seguendo il principio del Patto di bilancio, hanno ulteriormente peggiorato la già critica situazione economica, con blocco di quasi tutti i pagamenti della pubblica amministrazione verso le aziende creditrici, con conseguente difficolta per quest’ultime a poter continuare la loro attività, causa anche dalla difficoltà e dall'impossibilità a ricevere prestiti dalle banche, impegnati nei loro "affari" per l’acquisto dei titoli di stato, prodotti derivati ed in altre operazioni finanziarie poco chiare, costringendò così molte di queste aziende a chiudere. 

Inoltre sempre causa del Patto Fiscale, si è avuta una riduzione notevole del trasferimento di denaro alle regione, provincie e comuni, con conseguente decadenza di diversi servizi pubblici.
Esempio, basta vedere come sono ridotte molte strade comunali, provinciali e statali che non hanno più manutenzione, strade piene di buche, avvallamenti ed interruzioni, e gli enti che con la scusa della mancanza di soldi per effetto del patto fiscale, non provvedono alla loro sistemazione, alla faccia della “sicurezza stradale” se poi qualche macchina soprattutto di sera e con la pioggia finisce in qualche buca e va fuori strada o ancora peggio può provocare un incidente più grave che può coinvolgere altre auto o persone a piedi. Il paradosso è, che poi capita che ti fanno anche le multe se non funziona un faro o non allacci la cintura di in"sicurezza".
Ma la sicurezza stradale dipende sia dal comportamento dell’automobilista durante la guida e sia dalle condizioni delle strade,  quindi preoccupandosi solo degli automobilisti ma non del manto stradale, le multe vengono fatte per la sicurezza delle casse dello Stato e dei comuni.
E’ chi paga? Ovviamente sempre noi!
Si vede che il detto di una famosa parabola <si riesce a vedere il fuscello nell'occhio del prossimo e non ci si accorge che si ha un trave nel proprio occhio> non è servito a nulla.

Ulteriori danni del Patto di Stabilità si è avuto anche nel pubblico impiego, dove dipendenti pubblici che il più delle volte lavorano in condizioni ridicole, che oltre aver visto ridotto i loro redditi, per la mancanza di risorse, capita a volte, sempre a causa  della mancanza di denaro, che manca anche il necessario per le attività ordinarie che devono svolgere, come la carta per la stampa, i toner, cartucce, ed altre piccole cose di cancellerie che costano anche poco, ma non solo..... il colmo che spesso anche le condizioni igieniche vengono meno, infatti spesso capita che manca addirittura anche la carta igienica nei bagni, sapone e tovagliolini di carte per asciugarsi le mani, ecc….
Ma per fortuna ci sono dipendenti pubblici che pur di lavorare provvedono a comprarsi da se almeno il necessario per la propria attività.

Possiamo quindi riassumere e dare un nuovo significato al Fiscal Compact, che difatti non è altro che una politica di austerity che colpisce la spesa pubblica e le condizioni sociali di un paese, in poche parole arricchisce ulteriormente i ricchi ed impoverisce ulteriormente i poveri.

Speriamo bene almeno nell’ultimo provvedimento, finalmente, adottato dal governo attuale ed uscente di Monti nei giorni scorsi, ma che si poteva e doveva fare nei mesi precedenti, con cui si provvede allo sblocco dei primi 20 miliardi di euro quest’anno e gli altri 20 miliardi di euro nel 2014, per il pagamento dei debiti dello Stato nei confronti delle imprese, che non sia arrivato troppo tardi nel limitare i danni ormai già fatti nei mesi ed anni precedenti.

Dite la vostra!

Per Cambiare la Nostra Italia

Roberto 

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