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mercoledì 8 aprile 2020

COVID-19 “Coronavirus - Il tampone a tutti è davvero impossibile?”

Come ho anticipato nel precedente post (COVID-19 “Coronavirus - Il sole e la vitamina D nostri preziosi alleati?”) dove ho scritto dei preziosi alleati contro il covid-19, in quest'altro post tratterò dei metodi diagnostici per il nuovo coronavirus che sono soprattutto i tamponi, al fine di "scovare" in quale  persone si trova il SarsCoV2 e fare i successivi trattamenti.

A riguardo nel post (COVID-19 “Coronavirus - La primavera sta arrivando”) avevo scritto che forse era meglio fare 100 milioni di tamponi, a tutta la popolazione italiana, ovviamente si può pensare che è una cosa impossibile. Ma niente è impossibile, altamente difficoltoso si ma non impossibile.
Vediamo di seguito come.
Sappiamo che quando ci sono elezioni politiche in un solo giorno o meglio in meno di 24 ore si riescono a far votare oltre 30 milioni di italiani, se tutti andassero a votare. E poi in meno di 24 ore, successive alla chiusura del voto, si hanno già tutti i risultati.
Direte voi che c'entra questo?
       
Passiamo ai particolari.
Se dovessimo fare i tamponi recandoci tutti in ospedale, logico che sarebbe impossibile in questo caso oltre che difficoltoso e rischioso per vari motivi.
Primo punto. Supponiamo invece di voler utilizzare le sezioni elettorali in piena sicurezza come sedi per i prelievi, cioè dove fare il tampone. Superiamo già in questo modo il difficoltoso problema dove fare milioni di tamponi, se questi poi vengono invece suddivisi sui territori nelle sezioni di prelievo, solo a qualche centinaia o migliaia di tamponi.
Secondo punto. Ovviamente il prelievo del tampone delle persone nelle sezioni non potrà avvenire per tutti gli iscritti in quella sezione in 12-24 ore, perchè bisogna sempre attuare le misure di sicurezza quindi evitare l'assembramento e far mantenere le distanze tra le persone, ma bensì spalmando i prelievi in 14-21 giorni che spiegherò il motivo più avanti, seguendo un ordine alfabetico ed una giusta distribuzione dei tamponi da fare in questo lasso di tempo.
Terzo punto. Per le persone che non possono andare a fare il tampone nella sezione di prelievo a cui sono attestati, sarà necessario allora che il personale sanitario o della protezione civile o altro personale esperto incaricato, ad eseguire il tampone a domicilio della persona impossibilitato a recarsi alla sede di prelievo.
Quarto punto. Le persone da impiegare per i prelievi dei tamponi nelle sezioni di prelievo o a domicilio, sono da individuare nel personale sanitario non impegnato direttamente nella lotta al covid-19, nella protezione civile, nei militari dell'esercito, e nelle forze dell'ordine e di polizia statali e locali.
Quinto punto. Questo invece è un punto critico, perchè fino adesso l'analisi dei tamponi viene fatto solo nelle strutture ospedaliere opportunamente attrezzate per questi tipi di analisi, mentre i tamponi che verrebbero prelevati dalle sezioni di prelievo dovrebbero essere analizzati nel maggior numero possibile di ospedali e cliniche pubbliche e private, o qualsiasi altro istituto o laboratorio che avesse i mezzi per eseguire l'analisi o comunque dotarli della strumentazione e delle sostanze necessarie. 
Sesto punto. Facendo riferimento al secondo punto, quello di spalmare i tamponi alle persone nelle sezioni di prelievo in un lasso di tempo di 14-21 giorni, è quello di lasciar trascorrere il tempo di incubazione del covid-19 che a detta degli scienziati è di 14 giorni, questo perchè servirebbe poi ad eseguire un secondo tampone per ogni persona con la stesa procedura, ma dopo 14 giorni, ma sarebbe meglio dopo 21 giorni, per un ulteriore sicurezza. In questo modo si darebbe più tempo al personale incaricato per i prelievi e per le analisi, tre settimane, e si avrebbe una mappatura dettagliata del contagio del covid-19 sulla popolazione italiana. L'ideale sarebbe un ulteriore terzo tampone di nuovo dopo 21 giorni a distanza del secondo per chiudere la quarantena e ridurre al minimo l'eventuale rischio di un facile ritorno pericoloso del coronavirus. 
Questa procedura se fosse stata possibile iniziarla da quando l'Italia è in quarantena, oggi saremmo già a un buon punto nello stanare il nemico invisibile.
Il problema non sarebbe stato nell'organizzazione di questa ipotetica procedura, se mai nel trovare un numero sufficiente di persone da coinvolgere con questo metodo, ma soprattutto della disponibilità dei tamponi per i prelievi e dei reagenti per le analisi. Ma con buona volontà anche per questi ultimi due problemi si sarebbe trovata  la soluzione. 
Per concludere questo lungo post sulla diagnosi del coronavirus utilizzando i tamponi, notizie delle ultime ore pare che sia stato trovato un altro metodo per individuare se una persona è o è stata infettata dal covid-19 tramite il test sierologico del sangue. Questo test risulta più facile e veloce da attuare e che può essere fatto in quasi tutti gli istituti ospedalieri. Questo metodo deve ancor essere validato, ma se questo protocollo fosse efficace sarebbe un grande aiuto nel mappare il contagio del SarsCoV2 sulla quasi totalità della popolazione italiana in poco tempo, e poter così frenare e contenere con più sicurezza l'epidemia in attesa poi di un medicina per la cura o del vaccino per debellarlo definitivamente.


Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

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