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sabato 10 dicembre 2016

Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 – “Analisi di un voto”

E’ successo ciò che si temeva, dopo la Brexit, poi la vittoria di Trump in U.S.A., adesso alla conclusione di questo 2016 la bocciatura di Renzi e del suo governo sulla riforma costituzionale.
Purtroppo chi troppo vuole nulla stringe…. così si potrebbe dire di Matteo Renzi dopo la sonante sconfitta al Referendum di appena una settimana fa, che ha portato al voto oltre il 65% del corpo elettorale, ma che ha visto alla fine dello spoglio dei voti una schiacciante vittoria del <NO> con oltre il 59% dei voti a favore contro i voti del <Si> poco meno del 41%.
Un merito però può essere riconosciuto a Renzi, che è riuscito con questo referendum a riportare così tanta gente al voto, se si considera l’affluenza dell'ultimo referendum dell’aprile scorso e delle elezioni degli anni precedenti.
Però la domanda nasce spontanea….
Chi sa quanti elettori che si sono recati alle urne, realmente si sono informati o hanno letto di persona tutte le modifiche che erano previste dal DDL Boschi sulla riforma costituzionale?
Visto che il quesito referendario di certo non era esaustivo e al quanto fuorviante, esempio parlava di riduzione dei parlamentari mentre prevedeva solo la riduzione dei senatori invece il numero deputati non venivano toccati.
Poiché penso che la maggioranza delle persone che è andata a votare, non si è informata o letto le modifiche che effettivamente erano previste da questa riforma costituzionale, la conclusione è, che se ha vinto il <NO> vuol dire che sono stati più persuasivi i partiti ed i sostenitori appunto del <NO>!

Renzi & Co. se davvero avessero fatto una riforma come si deve…., esempio una riduzione del 50% dei parlamentari (quindi sia dei senatori ma anche dei deputati che sono il doppio dei senatori), questo si che avrebbe portato alla vittoria il <SI>, nonostante in questa riforma erano previste la modifica anche di altri articoli al quanto discutibili quali quelli che prevedevano le nuove competenze tra Stato e Regioni.

E’ come vedere il lato di un bicchiere se è mezzo pieno oppure mezzo vuoto……
Le “cose” o le si cambia come si deve…. o non le si cambia affatto…!

Ora però bisogna ripartire…. dopo la decisione del Presidente del Consiglio di dare le dimissioni cedendo alle voci dei vittoriosi del <NO> del referendum del 4 dicembre scorso!
Forse Renzi, poteva chiedere un ultima volta la fiducia alle Camere, per trovare un punto di accordo comune, quale la riforma della legge elettorale, per poi andare il prossimo anno alle elezioni politiche!

Invece NO, inoltre bisognerà attendere anche i “tempi lunghi....” della Consulta che si pronuncerà sulla legittimità della legge elettorale dell’Italicum, che avverrà il 24 gennaio prossimo!

Questo denota, che la riforma della Costituzione non doveva e non dovrebbe in futuro riguardare solo il Senato o il CNEL, ma anche altri organi, come appunto la Corte Costituzionale, che doveva già mesi fa pronunciarsi sulla legittimità dell’Italicum cioè sulla nuova riforma elettorale di Matteo Renzi, invece bisogna ancora attendere…!

Ecco perché la riforma costituzionale deve essere solo rinviata, così anche la riduzione del 50% dei deputati e senatori, l’organizzazione degli altri organi dello Stato, quali Corte Costituzionale, Magistratura, CNEL, ed altri Enti, le competenze dello Stato e delle Regioni, ecc…

Ma adesso non  si deve perdere tempo….
Risolvere subito la crisi di governo aperta, con la formazione di un nuovo governo per fare le “cose” correnti dello Stato e per portare gli italiani quanto prima al voto (Consulta permettendo...)!
Tutto questo, affinché un governo legittimato dal popolo sovrano, “metta mano prima” ai problemi “veri e reali” del paese Italia, per combattere davvero la disoccupazione come si deve incentivando un lavoro stabile ed economicamente dignitoso, rafforzare i salari per un  <SI> davvero che porti ad un aumento dei consumi ed una lotta contro la deflazione, la riduzione delle tasse dirette ed indirette, per salvaguardare davvero il potere di acquisto degli italiani. Ed ancora non preoccuparsi di controllare “solo” economicamente e finanziariamente i cittadini, ma rivolgere questi controlli altrove….. quali agli operatori scorretti di fornitura di utenze e servizi al cittadino, che forniscono un bene o un servizio come elettricità, gas, telefonia fissa e mobile, connessione internet, ecc… che a volte fanno pagare più del dovuto e del consumato, tramite voci di costo non sempre chiare e trasparenti, che anche se di pochi euro alla volta (per milioni di persone sono milioni di euro….) è una cosa davvero ingiusta legalmente e moralmente!
Stesso discorso da fare nei confronti degli istituti bancari, tutelare i risparmiatori e non come si fa “sempre” i banchisti…! Se si pensa che ormai è stato “distrutto” il risparmio, basti pensare che gli interessi sono diventati negativi….. cioè  ai giorni di oggi si prende meno di quanto si è depositato…!

Affrontati i veri problemi del paese, dopo si può pensare alla riforma dello Stato italiano.

Quindi il mio auspicio, è che i politici italiani spero non fanno come hanno fatto sempre, di perdere tempo su riforme che anche se necessarie in questo momento non sono la priorità ma la priorità è la crisi economica e sociale che sembra non finire mai….!
Il lumicino alla fine del tunnel che si intravede da anni…. sembra mai portarci fuori da questo tunnel….
Usciamo prima dal tunnel…. e poi pensiamo alla riforma dello Stato! 

Concludo questo post riportando la frase del post precedente 4 dicembre 2016 “ - votare SI o votare NO? (Conclusioni) del regista italiano Ermanno Olmi:   
C'è un articolo che non è stato scritto alle origini della nostra Costituzione: non per dimenticanza, ma perché era già radicato in ciascuno dei padri costituenti. Costoro avevano l'onestà come primo comandamento. E con quel puntiglio hanno scritto tutti gli altri articoli.
Oggi è sceso il buio della indifferenza e della rinuncia alla propria dignità. Solo pochi sentono il dovere di tenere acceso il lumicino di una coscienza civile. 

Alla prossima
                                                                                                                                                                                 
Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano  

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