Rieccoci qua di nuovo a trattare le cose
che non vanno e non funzionano in Italia, o meglio che non si vogliono
affrontare e risolvere da parte del “solito” governo italiano “indirettamente
complice” delle “furbate altrui” perché anch’esso trae vantaggi.
Di cosa si tratta?
Dell’ennesima “furbizia”…!
Infatti, a partire da questo mese di
aprile, tutti gli operatori più blasonati di telefonia e dei servizi internet
ADSL, Fibra, ecc… hanno applicato anche alla tariffa fissa, come già avvenuto
con la tariffa mobile nell’estate 2015 (Introduzione della tredicesima
mensilità tariffa mobile!) a cui il governo ha fatto
“volontariamente” orecchie da mercante, nonostante petizioni e raccolta di
firme, il canone non più mensile ma ogni 4 settimane cioè a 28 giorni,
introducendo di fatto anche la 13° mensilità di abbonamento, cioè un ulteriore
mensilità che milioni di italiani si troveranno a pagare di più ogni anno, che
per un solo mese costituiranno invece introiti di milioni e milioni di euro in
più all’anno per queste compagnie che offrono telefonia fissa e servizi dati
ADSL, Fibra, ecc…!
Tutto questo viene giustificato da parte di queste compagnie come causa per
far fronte all’evoluzione delle condizioni di mercato e per continuare a
garantire un servizio competitivo e completo!
Screenshot TIM
Screenshot
FASTWEB
Screenshot
VODAFONE
Screenshot WIND INFOSTRADA
Se il servizio fosse davvero al top o molto vicino a quello promesso e da
contratto, ben venga pagare un mese in più all’anno!
Invece?
L’Italia è uno dei paesi europei dove la velocità di connessione internet,
attualmente, è tra le più basse, siamo davanti solo a Grecia e Cipro, e poi
dietro tutti gli altri paesi europei da est a ovest e da nord a sud (Classifica Velocità Internet in Europa
2016).
Alla luce di ciò, dov’è il costo in più sostenuto dagli operatori italiani di
telefonia fissa e servizio internet per dare un servizio competitivo?
Bene o male tutti abbiamo un contratto di telefono fisso e servizio
internet. Come tutti sappiamo se il nostro contratto è ad esempio un ADSL 7
Mega, la velocità di connessione dovrebbe essere 7 Mega, invece non è nemmeno
vagamente vicina a questa velocità nominale!
Vero, che ci viene garantita la velocità di connessione minima prevista per
legge, che su 7 Mega deve essere non inferiore a 2 Mega, cioè?
Una velocità intorno al 30% a quella “promessa” prevista da contratto?
Ed è questo il servizio competitivo che si vuole offrire?
Il più delle volte costa di più l’ADSL che supera di poco una connessione
di 2 Mega che quella che arriva a 10-20 mega per la Super ADSL o 30 Mega e più
per la Fibra!
Non si dovrebbe pagare la stessa tariffa di 29 o 39 euro per un ADSL
(esempio quella 7 Mega) quando la velocità di connessione effettiva che riceve
il cliente, bene che vada arriva al massimo intorno al 50% rispetto a quella
prevista dall’offerta, è una vera ingiustizia ed iniquità.
Soprattutto nei piccoli centri italiani non raggiunti da una connessione
veloce degna di questo nome, dove i cittadini sono costretti comunque a pagare
la stessa tariffa rispetto a chi si trova nei grandi centri e città italiane
dove bene o male la connessione è migliore, anche se comunque lontana da quella
promessa salvo casi davvero rari!
E’ qui lo Stato potrebbe fare qualcosa, imponendo un minimo garantito di
velocità di connessione non inferiore al 70% di quella nominale offerta
riportata nel contratto, o contrariamente, nel caso tale velocità di
connessione non può essere garantita, e gli operatori di questi servizi lo
sanno, far pagare al cliente una tariffa in proporzione al servizio
concesso!
Ma come al solito, il Governo italiano sorvola su queste “cose”, <sono
sciocchezzuole> che però incidano sia sui costi che sui servizi dei
cittadini!
Poi ci lamentiamo che siamo gli ultimi!!!
PS: Come mai però il lavoro si considera mensile e non a 28 giorni?
Per
correttezza questi operatori sia di telefonia fissa che mobile dovrebbero
pagare d’ora in poi “almeno” i loro dipendenti ogni 28 giorni e non ogni
mese!!!
A presto
Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano
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