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mercoledì 1 maggio 2013

Ecco le cose che non funzionano in Italia e non solo – Lavoro (prima parte)

Oggi è il 1 maggio 2013 Festa del Lavoro che dovrebbe essere garantito a tutti come recita l'articolo 1 della Costituzione Italiana: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. Perché è il lavoro che nobilita una persona, è il lavoro che rende efficiente un Stato, è il lavoro che mantiene la pace sociale. Ancora è il lavoro che permette di far circolare il denaro, se una persona guadagna spende, ma se viene meno il lavoro, viene meno tutto il resto e non ci guadagna nessuno.
In questa crisi attuale, la perdita e la mancanza di lavoro è diventato il problema numero 1 contro appunto l’articolo 1 della nostra Costituzione che lo garantisce. Purtroppo la mancanza di lavoro non è solo un problema italiano, ma anche di altri paesi europei che stanno anche in condizioni peggiori di noi, come Grecia, Spagna, Portogallo, e non se la passa nemmeno tanto bene la Francia. Ma facciamo il punto.
Purtroppo non tutti possono avere un lavoro dipendente nel settore pubblico. Purtroppo non tutti possono avere un lavoro dipendente nel settore privato, perché con la globalizzazione e la concorrenza non è facile stare sul mercato da parte delle aziende. Purtroppo sono pochi coloro chi si lanciano in un lavoro autonomo, perché per tutti è più facile fare la propria giornata lavorativa e prendere lo stipendio a fine mese, che cimentarsi in un impegno continuo e profuso sia a livello di mercato che di gestione tecnica ed amministrativa che richiede appunto una propria attività, che però se fatto bene porta maggiori guadagni rispetto al lavoro dipendente.
Fino a qualche anno fa, meglio qualche decennio fa, trovare lavoro in una impresa, grande o piccola, non era tanto difficile come adesso, per lo meno nel centro e nord Italia, mentre al sud la difficoltà di trovare lavoro in una ditta c’è sempre stata da decenni, anche se adesso è ancora più accentuata, vista la poca vocazione industriale del sud a causa della mancanza di idee imprenditoriali e di infrastrutture. Bisognerebbe parlare della “Questione Meridionale” è dirne tutta la verità, ma lasciamola alla storia, non rientra nell’argomento di questo post.
Dicevo che trovare un posto da lavoro dipendente nel privato sta diventando un’utopia come è diventato già da anni un utopia nel settore pubblico. Perché tutto questo? La colpa la diamo ai politici ed ai governi che non fanno nulla, si questo è in parte vero, ma non solo loro hanno la colpa, la colpa è anche di tutti quanti noi e dell’egoismo delle imprese e delle banche.
Iniziamo a parlare proprio dell’egoismo di quest’ultime. Dell’egoismo delle banche ormai tutti sappiamo, qual è davvero la loro funzione finanziaria, ed è inutile soffermarci  visto che ne ho già parlato in questo post Crisi, Banche, Tassi e Mutui, perciò in quest’altro meglio parlare dell’egoismo delle grandi imprese che pensano solo ai loro profitti.
Il mondo è cambiato, il modo di fare mercato è cambiato, con la globalizzazione la concorrenza è spietata. Ormai tutti elogiano la crescita cinese, ma anche altri pesi che un tempo erano considerati poveri stanno crescendo, quali Russia, India, Indonesia ed i paesi sudamericani. Mentre dove fino a qualche tempo fa si stava bene ed ora si incomincia a stare male, sono l’Europa Occidentale e gli USA, quest’ultimi però sembrano già uscirne fuori visto che sono stati così furbi di spostare e scaricare la crisi economica e finanziaria in Europa. Tutto questo causa la mancanza di lavoro in Europa, perché le grandi aziende multinazionali, automobilistiche, dell’elettronica, ecc…, preferiscono spostare ed insediare i loro stabilimenti in questi paesi in via di sviluppo, per produrre i loro prodotti al minor costo possibile, considerando il basso costo del lavoro in questi luoghi, inteso sia come tasse governative da pagare sia come stipendio per i lavoratori. Sempre queste multinazionali, mantengono in Europa solo invece ed esclusivamente le sedi per le loro attività amministrative, pubblicitarie e di vendita. In poche parole producono prodotti nelle nazioni un tempo povere, e vengono a venderli in Europa, guadagnando su ogni prodotto anche il 500% rispetto al costo di produzione. Basta vedere quanti e quali prodotti sono in Made in Cina, come tutti voi avete avuto modo di notare, anche di note aziende importanti. L’esempio degli esempi è l’Iphone, l’Ipad ed altri prodotti tutti di qualità su questo non ci piove, dell’Apple Incorporation notissima società statunitense, però prodotti come sapete nella Repubblica Popolare Cinese, e poi venduti in USA, Europa e nelle altri parti del mondo. Sappiamo il loro notevole costo,  c’è gente, anche chi non guadagna molto, che spende davvero quelle cifre per averlo, ma chi sa effettivamente quant’è il costo di produzione considerando dove viene prodotto? E’ solo un esempio ma c’è ne sono molti altri.
Ovvio che così, sia noi che compriamo a caro prezzo questi prodotti, sia le persone che in questi paesi lavorano molte ore al giorno con paghe ridicole per produrli, a volte anche in condizione lavorative davvero assurde, come più volte sentiamo in TV o in radio, o leggiamo su giornali o su internet, facciamo il gioco di queste multinazionali.
Tutto questo provoca da noi un aumento della disoccupazione mentre “lì” in quei paesi un aumento dell’occupazione, o meglio un aumento dello ”sfruttamento” del lavoro inteso come schiavitù <e non come onore o orgoglio>! Così per “questi” è troppo facile arricchirsi facendo lavorare le persone come schiavi a basso costo per poi venderci i loro prodotti a noi ad alto costo. Se poi anche aziende medie seguono l’esempio di queste multinazionali e vanno via, allora la frittata è fatta ed il problema del lavoro non si risolve più!


Dite la vostra!
Per Cambiare la Nostra Italia e non solo......
Roberto 

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