Chiudiamo quest’anno politico con una serie di sorprese
che hanno sovvertito anche i pronostici delle maggiori società di sondaggi, sia
per quanto riguarda la vittoria del 23 giugno 2016 della Brexit dei cittadini
del Regno Unito favorevoli a lasciare l’Unione Europea (BREXIT – Il Vento del cambiamento……) che è stato il
primo duro colpo proprio all’Unione, poi la vittoria alle presidenziali
americane del 8 novembre 2016 di Donald Trump sulla rivale Hilary Clinton data
per favorita a succedere ad Barack Obama, secondo duro colpo all’Europa, e per
finire la vittoria del NO al referendum sulla riforma costituzionale italiana
del 4 dicembre scorso che ha bocciato in un certo senso la politica del governo
Renzi (Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 – “Analisi di un voto”) attestando il terzo duro colpo alla politica dell’Unione
Europea!
Sarà voto di protesta, populismo, o qualsivoglia scelta del “libero” cittadino, ma di fatto ormai la gente occidentale si ritrova sempre più povera, ceti medi che scompaiono, la forbice tra i ricchi e i poveri che si allarga, lavoratori con sempre meno garanzie e sottopagati, il denaro che si va “travasando” sempre di più sul braccio “ricco” della bilancia mentre sul braccio “povero” scarseggia sempre di più…. ha portato a questo inizio di rivolta pacifica tramite il “voto” dei cittadini occidentali dall’Europa agli U.S.A.!
Sarà voto di protesta, populismo, o qualsivoglia scelta del “libero” cittadino, ma di fatto ormai la gente occidentale si ritrova sempre più povera, ceti medi che scompaiono, la forbice tra i ricchi e i poveri che si allarga, lavoratori con sempre meno garanzie e sottopagati, il denaro che si va “travasando” sempre di più sul braccio “ricco” della bilancia mentre sul braccio “povero” scarseggia sempre di più…. ha portato a questo inizio di rivolta pacifica tramite il “voto” dei cittadini occidentali dall’Europa agli U.S.A.!
Ma analizziamo quello che ci riguarda da vicino, l’Italia
nel contesto europeo!
Probabilmente molto degli italiani che hanno votato NO al
referendum costituzionale, hanno mandato anche in segnale all’Europa, più
esattamente contro la politica liberista dell’Unione, che poi è la linea
liberista della Germania, prevista anche della Costituzione europea,
costituzione mai adottata per la bocciatura dei NO ai referendum di Francia e
Paesi Bassi e sostituita dal Trattato di Lisbona (Costituzione europea link wikipedia).
Il liberismo, cha ha scalzato il socialismo e che doveva
portare ricchezza invece ha portato più povertà, meno diritti e grande
diseguaglianza!
Così ché il “liberismo” dello Stato è diventato il peggior
male per la società perché è un liberismo imposto!
Un liberismo a conduzione tedesca ed europea che vieta
l’indebitamento dello Stato, ed addirittura con il Fiscal Compact (Fiscal Compact ”Una politica di austerity...") è
stato imposto il pareggio di bilancio in Costituzione, non tramite una norma
costituzionale ma bensì tramite un regolamento, come se lo Stato fosse una
impresa o società per azioni che deve “sottostare” a delle regole esterne e
deve perseguire un profitto!
Liberismo che non ha fatto bene nemmeno in altri campi,
basta vedere il liberismo sulla concorrenza per le utenze domestiche (EURO – Costi di utenza e tariffe varie)
che ci costano di più adesso che ci sono tanti operatori rispetto a prima degli
anni 2000 quando era di monopolio dello Stato o di poche società parastatali!
Purtroppo in questo modo seguendo questa linea europea e
con l’introduzione dell’euro e della politica di Austerity dell’Unione (Fiscal Compact ”Una politica di austerity..."),
in Italia si è distrutto il “welfare” e non solo…., ma anche la tutela del
lavoro prevista dall’art. 35 della Costituzione, ed ancora il “risparmio” tutelato
dall’art. 47 della Costituzione. Proprio quest’ultima voce “il risparmio” molto
invidiata da molti paesi europei della bravura degli italiani all’avvedutezza e
nel contempo della poca propensione all’indebitamento privato, ma ormai
devastato dalle regole del liberismo e di una politica che non salvaguarda più
gli interessi e i diritti della collettività!
Articoli costituzionali ormai direttamente ed
indirettamente “by-passati” con l’applicazione delle norme europee, che hanno
fatto si che l’indebitamento dello Stato si addossasse a divenire un
indebitamento privato del cittadino, facendo ricadere su quest’ultimo i
“debiti” di una politica socialista che ha cercato di garantire “una certa
uguaglianza” ed una giusta coesione sociale!
Ma dopo le “primavere arabe……” degli anni addietro
avvenute con le armi, in quest’anno sono iniziate le “stagioni europee ed
occidentali” che continueranno con nuove sorprese il prossimo 2017, con l’arma
più potente “il VOTO” del popolo sovrano, per le imminenti votazioni che si
terranno in Francia, in Germania ed Olanda, e probabilmente e giustamente come logica
dovrebbero esserci anche in Italia, con nuovi possibili “scombussolamenti”
politici.
Concludo riportando la frase del post
conclusivo prima del voto del 4
dicembre 2016 “ - votare SI o votare NO? (Conclusioni) di un grande scrittore, filosofo e saggista, Albert
Camus, rivolto a <tutti per il bene di tutti>:
"Perché un
pensiero cambi il mondo, bisogna prima che cambi la vita di colui che
l'esprime. Che cambi in esempio".
BUON 2017
Cambiamo
La Nostra Italia
Roberto Di Stefano