Dopo aver discusso delle situazioni, del prima e del dopo voto del 4 marzo
2018 (links alla fine di questo post), e
se si facesse un governo Lega e M5S?
Che conseguenze porterebbe?
Per quanto tempo reggerebbe?
Per fare questo la Lega di Salvini dovrebbe scrollarsi di dosso almeno
l’alleato della sua coalizione più ostile al movimento pentastellato, FI di
Silvio Belusconi, che i “grillini” ormai non riescono più a “digerire” per
l’aspra campagna elettorale che c’è stata tra queste due forze politiche!
Mentre tra la Lega e il M5S, già c’è stato un principio di “buon” accordo,
come abbiamo visto con le votazioni per eleggere i presidenti di Camera e
Senato, oltre ad avere anche qualche punto in comune, come quello di rivedere
la legge Fornero sulle pensioni, i rapporti con l’Europa, la difesa dei più
deboli. Però le differenze tra queste due forze politiche alla fine permangono.
Un primo ostacolo sarebbe la scelta del “premier”, visto che sia Salvini e
sia Di Maio rivendicano il proprio diritto ad essere a capo dell’esecutivo.
Poi, quali punti di quale programma realizzare, oltre a quelli citati prima
che sono in comune?
Da un lato la Lega di Salvini vorrebbe attuare Flat Tax (Elezioni Politiche del 4 marzo 2018 - “Le offerte del centrodestra di Berlusconi-Salvini-Meloni”), cioè una tassa con un’aliquota unica da definire intorno al 20%
(si parla anche del 15%), limitata al reddito individuale, che dovrebbe
garantire una maggiore semplicità e funzionalità del fisco, e soprattutto uno
stimolo alla crescita economica. Misura da molti definita a favore dei più
ricchi. Tutto dipenderebbe se ci sarebbero o no delle detrazioni ed in che
misura, altrimenti è ovvio che chi ha redditi alti avrebbe maggiori vantaggi,
perché pagherebbe alla fine le stesse tasse di chi ha redditi bassi.
Dall’altro lato troviamo il reddito di cittadinanza che vorrebbe realizzare
il Movimento 5 Stelle (Elezioni Politiche del 4 marzo 2018 - “Le offerte del Movimento 5 Stelle”). Che a detta di molti sarebbe
un disincentivo a non lavorare… coloro che pensano questa cosa non avrebbero
tutti i torti…. visto i troppi italiani che fanno i furbi…. <che pur di non andare in guerra farebbero
carte false>! Quindi attenti a questo reddito di cittadinanza, che se è
vero che prevedrebbe 780 euro al mese, sarebbe anche un offesa per chi ha
lavorato per 40 anni ed oggi prende meno di 700 euro al mese di pensione! E’
giusto che ci sia un sostegno economico per chi è “davvero” in difficoltà, ma
bisogna misurarne anche la portata!
Entrambe queste misure, di Lega e M5S, richiedono una copertura economica non
di poco conto. Fin quando non ci sarà una ripresa economica seria, che potrebbe
esserci chi sa… con la flat tax della Lega e che potrebbe chi sa… così
finanziare il reddito di cittadinanza del M5S!!!
Ma il problema è solo “uno” creare lavoro, ridurre le tasse in maniera
proporzionate, eliminare le tasse doppie e quelle vecchie di cent’anni, eliminare
enti e altri baracconi politici istituiti si sa il perché…. così riparte
l’economia, senza ricorrere a flat tax e reddito di cittadinanza, ma dando
dignità con il lavoro alle persone prima di tutto, che devono sentirsi fiere di
guadagnare e non parassitari nel ricevere “periodicamente” qualcosa che qualcun
altro sta pagando per loro!
Mentre un aiuto economico andrebbe dato alle persone che sono “veramente”
in difficoltà, verificandole singolarmente ogni singolo caso, perché se si
darebbe un reddito di cittadinanza “generalizzato”, una volta concesso, sarebbe
poi difficile togliere a chi gli è stato dato.
Comunque, se ci saranno o no convergenze tra Lega e M5S, ma anche con altre
forze politiche, si vedrà nei prossimi giorni di questo mese di aprile, quando
il Parlamento sarà chiamato a pronunciarsi sull’approvazione del DEF il
documento di economia e finanza.
Questo sarà davvero un banco di prova tra tutte le forze politiche.
Nel frattempo come la mettiamo con l’Europa? Soprattutto se ci fosse un
accordo per un possibile esecutivo Lega-M5S? Che erano e sono le forze
politiche italiane viste più ostile per l’Europa? Figuriamoci alleate e unite
nel governo?
Tutto
questo con il Fiscal Compact (Fiscal Compact ”Una politica di austerity che arricchisce i ricchi ed impoverisce i poveri”) e il pareggio di bilancio che incombe, previsto
dalle norme europee, non sarà facile districarsi, e che potrebbe nuocere in
maniera pesante le forze politiche che daranno e se daranno vita ad un governo!
A proposito di Europa, ecco il post conclusivo, che tratta delle notizie pervenute da fuori confine del prima e del dopo elezioni politiche italiane del 4 marzo 2018:
Notizie dall’estero <su economia e pensioni dell’Italia> del dopo voto delle politiche italiane del 4 marzo 2018
Notizie dall’estero <su economia e pensioni dell’Italia> del dopo voto delle politiche italiane del 4 marzo 2018
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Roberto
Di Stefano