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lunedì 24 luglio 2023

Restauro Vitalizi - Govern Hood “Togliere ai poveri per dare ai ricchi”

Notizie di alcuni giorni fa, data da pochi giornali indipendenti e non dai “soliti” giornalai che ormai stanno sempre in TV a parlare di “chicchessia”, sembra che sia quasi fatta l’operazione “restauro dei vitalizi”!

Infatti, un paio di settimane fa il Consiglio di Garanzia del Senato formato da un componente di Forza Italia che è il presidente (il suo voto vale doppio), e poi da un componente ciascuno di PD, FdI, Lega e di Idea Cambiamo, hanno abolito, grazie non solo ai componenti del centrodestra ma anche alla complicità del componente del PD che si è astenuto, la Delibera 6 del 2018 voluta dal Movimento 5s del taglio dei vitalizi dei parlamentari (Vitalizi, la restaurazione della casta....)

Si è anche vero che Fratelli d’Italia e Lega hanno votato contro, ma a chi vogliono darla a bere? Perché l’altra metà e più di voti a favore del ripristino dei vitalizi sono venuti comunque dal centrodestra più esattamente dal presidente del Consiglio di Garanzia componente di Forza Italia il cui voto vale doppio essendo il presidente, e dal componente di Idea Cambiamo un ex M5s ex Lega ex Misto ex ex ex (cioè un camaleonte della politica cambia casacca) che pensa solo alla poltrona. Quindi FdI e Lega sapevano comunque come sarebbe andata a finire, non erano necessari i loro voti, quindi ipocritamente hanno votato contro, perché l’approvazione del provvedimento di abolizione del taglio dei vitalizi ed il loro ripristino era stato già tutto deciso “dietro le quinte” in barba e alla faccia degli italiani!

Ormai non esiste più di questi tempi il Sandro Pertini (Presidente e Politico con la P Grande) di 40-50 anni fa ricordato per le molte cose buone fatte, e tra le tante da ricordare anche quella quando si rifiutò di firmare nel 1974 come Presidente della Camera l’aumento di indennità dei deputati con la famosa affermazione “Io con queste mani non firmo

Quindi oggi, da un lato questo governo moderno taglia i soldi per i poveri e dall’altro aumenta i soldi per i ricchi, un Robin Hood all’incontrario cioè un vero Govern Hood all’italiana!

Meditate cittadini meditate!

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

sabato 24 giugno 2023

Riparare una buca o fare volontariato in Italia è un reato. Quando in Italia fare il bene è come fare del male

Ricordate la notizia dello scorso mese di maggio dove un pensionato ha avuto una multa dall’amministrazione del suo Comune per aver riparato una buca (Monza, pensionato ripara una buca in strada: multa da 882 euro)

  
(foto dalla news Il Messaggero)

Cioè questo pensionato ha speso dei soldi, ed ha personalmente riparato una buca sulla striscia pedonale, quindi pericolosa sia per i pedoni ma anche per le auto, si sa poi che quando c’è la pioggia le buche non si vedono, invece del grazie ha ricevuto una multa di oltre 800 euro e l’obbligo a… “udite udite” a ripristinare la buca! Cioè quel lavoro doveva essere fatto da quell’amministrazione comunale perché il pensionato ha più volte segnalato la pericolosità di quella buca ma le sue richiesta sono rimaste lettere al vento!

Quanto sono efficienti queste amministrazioni comunali che si preoccupano della sicurezza dei cittadini, mettendo gli autovelox (per fare cassa ma non per la sicurezza), non riparando le tantissime buche nelle strade presenti nei centri urbani grandi, piccoli e piccolissimi, con la scusa che non ci sono soldi o con la pretesa di qualche amministrazione che se succede qualcosa a causa di una buca è colpa non di chi non ha riparato la buca ma del cittadino che ci è finito dentro con il veicolo o a piedi perché deve conoscere (mappare) le buche vicino alla casa in cui risiede! O come è successo al sottoscritto con cui ho dato inizio al mio blog, di aver ricevuto una multa perché non indossavo la cintura di sicurezza (FALSO perché la indossavo, ma non avevo testimoni) mentre il motivo era tutt’altro che andavo intorno ai 30 km orari in una zona dove ci sono una serie di accessi sia a piedi che con auto altamente popolata e vicino ad una scuola con i vigili comunali che da dietro sembravano irritati ed hanno voluto punirmi (Multa Ingiusta).

Follia pura!

Allora è vero che in Italia fare del bene è come fare del maleo comportarsi bene non serve a niente!

A quanto ho appena scritto collego anche le polemiche che si sono alzate quando una settimana fa dopo la manifestazione dei movimento 5S a Roma Beppe Grillo sul palco aveva sarcasticamente detto (proprio per l’episodio della multa del pensionato appena sinteticamente descritta sopra) di mettersi il passamontagna ed andare a riparare le buche, sistemare le aiuole e fare altre azioni di pubblica utilità, ma subito dopo andare via e non farsi beccare! Invece la storia dei giornalai e tv è stato che Beppe Grillo con il suo discorso izza i cittadini a fare cosa…???

Fare il bene in Italia è un reato, invece facendo del male in Italia si vieni premiati ed anche santificati!

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

martedì 30 maggio 2023

Banche e costi bancari, c’è chi li aumenta e c’è chi li riduce

Anche in questo post parlerò di banche o meglio delle variazione dei costi bancari, come ho già fatto in passato altre volte i cui link sono in coda a questo post.

Come altre volte, anche in questo caso parlerò di esperienza personale. Ma iniziamo.

La fine del 2022 i due istituti bancari presso i cui ho un conto corrente la BNL e Poste italiane, mi hanno comunicato che dal 1 aprile del 2023, quindi dal mese scorso, le solite comunicazioni di proposta (che poi non è una proposta ma un imposizione) di modifica unilaterale del contratto, legando questa variazioni alle “solite” condizioni di mercato ed un “aumento” dei costi sostenuti dalle banche. Però non facciamo tutto un erba un fascio, per fortuna questi istituti bancari non sono tutti uguali, perché per quanto riguarda i costi bancari c’è chi li aumenta e c’è chi li riduce, proprio come è capitato al sottoscritto. Ma andiamo per ordine.

Come ho scritto in precedenza, le variazioni dei costi della BNL e delle Poste italiane sono entrate in vigore dal 1 aprile 2023, però il bello che mentre la BNL ha aumentato i costi anche se di poco in proporzione al costo annuale del canone annuale ma pagato mensilmente, le Poste italiane invece paradossalmente, probabilmente perché più corrette ed oneste, hanno diminuito i costi del canone annuale ma anch’esso pagato mensilmente in maniera più marcata ed evidente in proporzione al costo precedente.

Mentre la BNL ha motivato questo aumento dei costi bancari a causa delle condizioni di mercato, le Poste italiane invece hanno motivato la riduzione dei costi grazie alle sopraggiunte migliori condizioni di mercato (trovate la differenza di motivazione!!!).

Di seguito vi allego le immagini che da solo parlano chiaro, ma tengo anche a precisare che il costo mensile del canone BNL è poco meno di 10 euro al mese, ma nell’immagine che riguarda il costo mensile è meno di 5 euro per il solo motivo che mi viene scontato perché ho addebitato le utenze di luce, gas ed internet.

Comunicazione aumento dei costi bancari da parte della BNL

Confermo aumento del canone mensile da parte della BNL

Comunicazione diminuzione dei costi bancari da parte di Poste italiane

Confermo diminuzione del canone mensile da parte di Poste italiane

La domanda nasce spontanea…. Anche voi avete avuto queste modifiche delle condizioni contrattuali dei vostri istituti bancari? I costi bancari sono aumentate o diminuiti? Gli istituti bancari sono stati onesti o disonesti?

Link correlati:

Aumenti Costi Bancari 2016 “per salvare le 4 banche fallite” – Nuovi costi BNL Revolution

Conferma Aumenti Costi Bancari dal 2016

Aumento continuo dei costi bancari ancora una volta della BNL

Continuo rincaro dei conti correnti bancari – Ulteriore batosta dalla BNL dal 1 ottobre 2018

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

lunedì 24 aprile 2023

Banche e crisi! Ma come fanno a fallire?

Di post sulle banche ho già scritto nel passato, ma sono di nuovo qui a parlare di banche o meglio del tonfo di alcune banche che ci è stato in questi ultimi 2-3 mesi e che potrebbe <contagiare > in un futuro prossimo altre banche.

Come ormai tutti sappiamo, dalle news da prendere con le dovute cautele, tra la fine di febbraio e la fine di marzo sono fallite in successione banche mondiali di rilievo, ad iniziare dall’americana Silicon Valley Bank (SVB ) a seguire la Credit Suisse salvata però dal governo svizzero, e a finire con la banca tedesca Deutsche Bank che naviga in cattive acque e rischia la bancarotta!

Ma la domanda nasce spontanea…. Ma come fanno queste banche a fallire?

Oggi le banche gestiscono milioni di trilioni di miliardi di dollari o di euro, di milioni e milioni di conti di utenti, che volontariamente o <obbligatoriamente> sono tenuti ad avere un conto corrente bancario o cose similari quale accredito dei propri guadagni o deposito dei propri risparmi e pensioni, senza ormai avere nessun interesse in accredito ma solo spese ed interessi in uscita e di tenuta del conto. Eppure le banche denunciano perdite o costi elevati!

Ma come? Se ormai gli sportelli bancari fisici sono notevolmente diminuiti di numero conseguenti all’avvento della tecnologia e della connessione globale? Oggi i costi del personale, delle strutture, delle utenze, delle pulizie, e tutti gli altri costi collegati alla presenza di uno sportello fisico bancario, sono oggi ridotti considerevolmente rispetto a qualche decennio fa quando erano presenti ovunque anche in piccoli paesi sperduti con meno depositi di cittadini. Oggi si può dire che l’unico costo che sostengono le banche è il solo costo dello “sportello virtuale” cioè il costo e la gestione della sola piattaforma web bancaria e basta!

Eppure? Eppure falliscono…! Perché?  

Semplice…. Come ho scritto in precedenza, oggi le banche hanno nelle loro casse una mole enorme di liquidità <reale e virtuale>, ormai non c’è più distinzione tra cosa è reale e cosa è virtuale, rispetto al passato dove la liquidità di allora molto meno rispetto ad oggi, era gestita ed amministrata da più persone che percepivano i giusti compensi e non le cifre da capogiro di adesso dove questa enorme liquidità monetaria è gestita da poche persone incapaci e avare che guadagnano cifre astronomiche a cui non importa se poi fallisce una banca o la banca da loro amministrata poiché “loro” hanno comunque un futuro benessere già garantito… alla faccia del risparmio degli altri!  

Quindi più che fallire… io direi è il rubare soldi <virtuali e non>, direttamente o indirettamente tramite “finti” investimenti sbagliati, che nascondono solo trasferimenti criminali di ingenti somme di capitali in paradisi fiscali, per poi scappare e nascondersi altrove…. a godersi il <lauto guadagno>!

Mentre i “poveri cristi” se vengono beccati anche “solo” per una caramella rubata vengono condannati per direttissima….

Questi soggetti appartenenti all’élite dei “potenti”, non mai pagano e mai restituiscono il malloppo estorto, e mai vengono sottoposti a processi, giudicati e condannati, ma come si dice in gergo…. la fanno sempre franca!

Se questa è imparzialità e giustizia, allora c’è qualcosa che non va…. O meglio… forse è proprio quello che vogliono chi ha potere di decidere e comandare!

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano


lunedì 27 marzo 2023

La fortuna sarà cieca ma il Superenalotto no!

Da oggi ed ogni volta che si presenterà l’occasione i post sul mio blog cambiamolanostraitalia.it ritorneranno a trattare le anomalie e le stranezze italiane, per lo più volontarie che involontarie di raggiri, fregature, disonestà, ecc… oltre alla politica ed altri temi sociali, mentre i post sul clima e l’ambiente verranno solo menzionati e linkati ad un nuovo blog che sto pensando di realizzare esclusivamente su questa delicata materia che coinvolge globalmente il nostro pianeta Terra.

Oggi scriverò del famosissimo “imprevedibile” gioco scommesse del Superenalotto.

Stranamente sabato 25 marzo 2023 (due giorni fa) è uscita la sestina vincente del Superenalotto con una giocata “online” di soli 2 euro che ha permesso al fortunato giocatore che l’ha effettuata, di vincere ben 73 milioni di euro. Fin qui nulla di eclatante… diciamo che ci può stare!       

Ma la domanda nasce spontanea…… Com'è possibile che a meno di 40 giorni della vincita finora più alta avvenuta in Italia per il Superenalotto il 16 febbraio scorso quando furono vinti 371 milioni di euro ed ancora una volta guarda caso… da un sistema venduto sulla bacheca dei sistemi della SISAL, c’è subito una nuova vincita al Superenalotto???

Fino allo scorso 16 febbraio il 6 al Superenalotto “latitava” da quasi due anni (l’ultima volta che è uscito il 6 prima di questa vincita record fu il 21 maggio 2021), nonostante milioni di combinazioni giocate ad ogni estrazione (tre estrazioni ogni settimana) per quasi 20 mesi e non si riusciva a beccare il 6 al Superenalotto? Perciò com’è possibile che il 6 al Superenalotto esce di nuovo il mese successivo dopo “solo” cinque settimane dalla vincita record del 16 febbraio scorso con una schedina di soli 2 euro giocata online? Forse per non dare nell'occhio?

Mahh…. La fortuna sarà cieca ma il Superenalotto no! Secondo me, infatti, il Superenalotto ci vede benissimo e la dea bendata non c’entra un bel nulla… ma è la manina “tecnologica” del metodo di estrazione del Superenalotto alquanto discutibile, come già scrissi diversi anni fa in uno dei vari post sui giochi di scommesse in Italia, in cui discussi anche “dell’anomalia” che secondo me presentava e presenta tuttora il gioco del Superenalotto L'Italia che Gioca - Superenalotto.

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

lunedì 27 febbraio 2023

Ambiente e Clima - "Forse" qualcosa si muove....

Come da titolo, sembra che forse qualcosa si muove…. per l’ambiente e il clima!

Diciamo, sembra, perché sono i soliti provvedimenti “presi alla lunga” che poi nel prosieguo subiscono deroghe e proroghe o  ancora peggio risultano i soliti bla bla bla (Parole solo parole dei bla bla bla sull’ambiente e sul clima).

Di cosa sto parlando? Del via libera allo stop delle auto e furgoni a benzine e diesel dal 2035 (cioè tra 12 anni….) approvato in maniera “definitiva” dal Parlamento Europeo (Stop alle auto a benzina e diesel dal 2035).  

In poche parole dal 2035 non potranno più essere costruite e vendute e immatricolate auto con motori a combustione benzina o diesel (stranamente il gas non è stato citato) nell'Unione Europea, anche se questi tipi carburanti inquinanti continueranno ad esserci ancora per diversi anni per le auto prodotte e vendute prima del 2035!

Tutto questo però tra più di dieci anni… Forse quando sarà troppo tardi….! Perché gli eventi climatici estremi potrebbero aver raggiunto una tale intensità e gravità, visto che anno dopo anno vengono battuti ogni record per ondate forti di calore, anomalie estive fuori stagione, scarichi di pioggia e grandine violenti in poche ore se non in pochi minuti che arrivano dopo lunghi periodi di siccità, trombe d'aria, cicloni e tornado che ormai coinvolgono tutto il globo, tutte queste cose che provocano danni economici incalcolabili ma ancor peggio che causano vittime e distruzione. Quindi figuriamo nel prossimo decennio cosa accadrà se continuiamo così come nulla fosse e facendo solo promesse!

Nonostante la gravità della situazione climatica-ambientale, ci sono stati anche molti parlamentari europei che addirittura si sono opposti contro questo provvedimento europeo, che dà comunque molto tempo agli Stati europei e alle case automobilistiche per adeguarsi, ed hanno votato contro tale provvedimento, è come sempre “i soliti noti” gli eurodeputati di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega per l’Italia. Posso capirli… è la loro politica di sviluppo basata su ponti, super ponti, tunnel e buchi nelle montagne e nel mare, ecc… ecc… più volte scritto in altri post ed anche recentemente (Elezioni Politiche 2022 “Il programma del centrodestra") visto che la loro politica è basata sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse della Terra pensando solo all'oggi e mai al domani!

Per finire si può riassumere che in poche parole si potrà inquinare ancora per qualche decennio…., sperando nella clemenza della nostra madre Terra a supportare “i nostri interessi”, supplicando il clima a non continuare a scatenare eventi atmosferici estremi, perché ci stiamo davvero impegnando con tutte le nostre forze nell’adottare provvedimenti “su carta e nemmeno riciclata” a difesa dell’ambiente anche se in pratica alla fine si fa poco o niente…. Perché come sempre viene prima il profitto da tutto il resto!

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano

domenica 29 gennaio 2023

Emergenza climatica e case green

Ed eccoci a riprendere a discutere sui cambiamenti climatici ed i passi che si stanno o non si stanno facendo per affrontare questa enorme sfida.

Come ambiamo visto al post precedente l’ultimo del 2022 che ha evidenziato il fallimento della COP27 di novembre in Egitto (COP27 – L’ambiente ed il clima continua ad essere bistrattato), invece di cercare soluzioni migliori e maggiori investimenti nella ricerca ed utilizzo di energie pulite e rinnovabili, si è tornato ad aumentare ed a consumare ancora di più i combustibili fossili incluso il “vecchio” carbone per soddisfare le richieste energetiche degli Stati.

Guerre e non guerre, pandemia e non pandemia, i grandi governanti mondiali riescono sempre a trovare scusanti per “non” affrontare il problema serio del cambiamento climatico, perché in gioco ci sono troppi trilioni di miliardi di dollari e/o euri di grandi gruppi energetici di energie fossili che dettano “loro” le regole e le leggi. Allora i nostri governati per non colpire i “pochi” ricchi, decidono di colpire i “tanti” non ricchi o poveri. Come?

Notizie di questo inizio anno, sembra che l’Unione Europea starebbe adottando una norma per imporre agli stati membri le cosiddette case green, cioè case a risparmio energetico per ridurre l’inquinamento. Questo in Italia vorrebbe dire la riqualificazione energetica di tutto il patrimonio edilizio italiano pena l’esclusione dal mercato e quindi la conseguente svalutazione degli immobili. In Italia sarebbe la catastrofe, poiché ci sono immobili decennali e storici. Ci vorrebbero miliardi e miliardi di euro a carico dei cittadini, forse è un modo indiretto per colpire il risparmio degli italiani almeno quello che ne rimane, ma sarebbe comunque tecnicamente e strutturalmente impossibile attuare tale norma in pochi anni, perché se continua così non abbiamo ancora molto tempo per affrontare e risolvere seriamente i danni arrecati al nostro pianeta.

Davvero è in questo modo che l’Europa pensa di affrontare il cambiamento climatico? Imponendo il bollino verde alle case dei cittadini? E nel frattempo autorizzare e consentire “tranquillamente” trivellazioni non solo sulla terra ferma ma anche nei mari e nei ghiacci al polo sud ed al polo nord? Vedendo la pagliuzza piccola nell’occhio dell’altro e non vedendo la trave nel proprio occhio?

Siamo davvero messi male…. Ma proprio male!

Ed è solo l’inizio….

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano