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sabato 20 febbraio 2021

Il declino del Movimento 5 S in un governo “impari”?

Alla fine anche il Movimento è entrato a far parte del calderone del governo Draghi, dove sono tutti dentro tranne FdI della Meloni che è l’unica opposizione all’opposizione dei suoi stessi alleati di destra Lega e FI!

Ormai il Movimento è diviso, si sta per consumare quanto perpetrato dai “suoi” detrattori, che da mesi, anzi da qualche anno, dall’ascesa dei pentastellati al governo, hanno fatto di tutto, per attaccare, screditare ed infangare il M5S (Perché il Movimento 5 Stelle è un odiato nemico antipolitico che deve essere eliminato?). Solo il tempo dimostrerà come andrà a finire… Ma dipenderà sia dalla sopravvivenza del Movimento stesso fino alle prossime elezioni, sia dalle scelte e decisioni degli elettori italiani!

La scelta giusta sarebbe stata che i grillini avrebbero dovuto restare fuori dal governo Draghi, però gli iscritti del Movimento ha detto si al governo Draghi, ed è questo il bello della VERA democrazia diretta adottata dal Movimento, quella che manca agli altri partiti politici. Democrazia diretta dove ci sono cittadini veri che decidono sulle decisioni che devono prendere i politici del M5s che loro hanno votato, quando sono chiamati ad esprimersi sulla piattaforma web del Movimento. Come ho scritto cittadini veri, a differenza della tanta importanza che si dà ai ridicoli sondaggi fuorvianti di indubbie persone che condizionano le scelte dei cittadini (Sondaggi “falsi e ingannevoli”? )!

Che la scelta dei militanti dei 5 Stelle, sta per causare o causerà una scissione del Movimento lo si vedrà in futuro, su come si comporteranno i pentastellati nel nuovo esecutivo, se saranno accondiscendenti oppure no, se da movimento diventerà partito!

Perché guardando il governo Draghi che è composto da 23 ministri di cui 8 tecnici e 15 politici, risulta un governo impari che non rispecchia le elezioni politiche del 2018 (Il tsunami M5S si è abbattuto sulle Elezioni Politiche italiane del 4 marzo 2018 – Quando i numeri non dicono tutto), perché al Movimento che ricordo ha preso quasi il 33% alle lezioni del 2018 (Perchè M5S è l’UNICO VINCITORE delle Elezioni Politiche italiane del 4 marzo 2018) sono andati solo 4 ministeri, e gli è stato tolto anche il ministero della giustizia che aveva Alfonso Bonafede da tutti avversato soprattutto per il suo provvedimento che doveva porre la fine della prescrizione, che è stata la vera motivazione che ha portato Matteo Renzi a far cadere il governo Conte (Matteo “2” – Renzi abbatte il Conte “2” per spingere ad un governo ammucchiata). Alla Lega ed al PD sono stati dati 3 ministeri ciascuno, ma ricordiamo che i due partiti politici alle elezioni del 2018 avevano preso rispettivamente il 17% ed il 19%, poi stesso  numero di ministeri 3 dati anche a Forza Italia che alle elezioni del 2018 era scesa fino al 14% delle preferenze degli italiani. Gli altri due ministeri politici rimasti sono andati uno a Italia Viva ed uno a LeU.  

Traendo le conclusioni all’ex centrosinistra sono andati ben 5 ministeri, al centrodestra rappresentato da Lega e FI ben 6 ministeri con il 31% dei voti (sommando il 17% della Lega ed il 14% di FI) che hanno preso alle elezioni del 2018, mentre al M5S solo 4 ministeri con quasi il 33% dei voti presi alle politiche del 2018? Se non è un governo impari questo allora cos’è?

Ma ora sta al Movimento, per quello che è rimasto, farsi rispettare e non piegarsi quando arriverà il momento di decidere cosa fare sui diversi provvedimenti, inclusi reddito di cittadinanza, prescrizione, salario minimo, sostenibilità, ma anche MES, flat tax, pensioni, privatizzazioni, ecc…! Dipenderà come si muoverà, se da movimento o da partito, potrebbe essere una rinascita ma anche la sua fine! Poi cosa farà per Roma? Ricandiderà a sindaco Virginia Raggi come è giusto che sia, o la metterà da parte? Allora si che sarebbe la fine!

Alla prossima

Cambiamo La Nostra Italia
Roberto Di Stefano


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