Come ho anticipato nel precedente post (COVID-19 “Coronavirus - Il sole e la vitamina D nostri preziosi alleati?”)
dove ho scritto dei preziosi alleati contro il covid-19, in quest'altro post
tratterò dei metodi diagnostici per il nuovo coronavirus che sono soprattutto i
tamponi, al fine di "scovare" in quale persone si trova il SarsCoV2 e fare i successivi
trattamenti.
A riguardo nel post (COVID-19 “Coronavirus - La primavera sta arrivando”) avevo scritto che forse era meglio
fare 100 milioni di tamponi, a tutta la popolazione italiana, ovviamente si può
pensare che è una cosa impossibile. Ma niente è impossibile, altamente
difficoltoso si ma non impossibile.
Vediamo di seguito come.
Sappiamo che quando ci sono elezioni
politiche in un solo giorno o meglio in meno di 24 ore si riescono a far votare
oltre 30 milioni di italiani, se tutti andassero a votare. E poi in meno di 24
ore, successive alla chiusura del voto, si hanno già tutti i risultati.
Direte voi che c'entra questo?
Passiamo ai particolari.
Se dovessimo fare i tamponi recandoci tutti in
ospedale, logico che sarebbe impossibile in questo caso oltre che difficoltoso
e rischioso per vari motivi.
Primo punto. Supponiamo invece di voler utilizzare le sezioni
elettorali in piena sicurezza come sedi per i prelievi, cioè dove fare il
tampone. Superiamo già in questo modo il difficoltoso problema dove fare
milioni di tamponi, se questi poi vengono invece suddivisi sui territori nelle
sezioni di prelievo, solo a qualche centinaia o migliaia di tamponi.
Secondo punto. Ovviamente il prelievo del tampone delle persone
nelle sezioni non potrà avvenire per tutti gli iscritti in quella sezione in
12-24 ore, perchè bisogna sempre attuare le misure di sicurezza quindi evitare
l'assembramento e far mantenere le distanze tra le persone, ma bensì spalmando
i prelievi in 14-21 giorni che spiegherò il motivo più avanti, seguendo un
ordine alfabetico ed una giusta distribuzione dei tamponi da fare in questo
lasso di tempo.
Terzo punto. Per le persone che non possono andare a fare il
tampone nella sezione di prelievo a cui sono attestati, sarà necessario allora
che il personale sanitario o della protezione civile o altro personale esperto incaricato,
ad eseguire il tampone a domicilio della persona impossibilitato a recarsi alla
sede di prelievo.
Quarto punto. Le persone da impiegare per i prelievi dei
tamponi nelle sezioni di prelievo o a domicilio, sono da individuare nel
personale sanitario non impegnato direttamente nella lotta al covid-19, nella
protezione civile, nei militari dell'esercito, e nelle forze dell'ordine e di
polizia statali e locali.
Quinto punto. Questo invece è un punto critico, perchè fino
adesso l'analisi dei tamponi viene fatto solo nelle strutture ospedaliere
opportunamente attrezzate per questi tipi di analisi, mentre i tamponi che
verrebbero prelevati dalle sezioni di prelievo dovrebbero essere analizzati nel
maggior numero possibile di ospedali e cliniche pubbliche e private, o
qualsiasi altro istituto o laboratorio che avesse i mezzi per eseguire
l'analisi o comunque dotarli della strumentazione e delle sostanze necessarie.
Sesto punto. Facendo riferimento al secondo punto, quello di
spalmare i tamponi alle persone nelle sezioni di prelievo in un lasso di tempo
di 14-21 giorni, è quello di lasciar trascorrere il tempo di incubazione del
covid-19 che a detta degli scienziati è di 14 giorni, questo perchè servirebbe
poi ad eseguire un secondo tampone per ogni persona con la stesa procedura, ma dopo
14 giorni, ma sarebbe meglio dopo 21 giorni, per un ulteriore sicurezza. In
questo modo si darebbe più tempo al personale incaricato per i prelievi e per
le analisi, tre settimane, e si avrebbe una mappatura dettagliata del contagio
del covid-19 sulla popolazione italiana. L'ideale sarebbe un ulteriore terzo
tampone di nuovo dopo 21 giorni a distanza del secondo per chiudere la
quarantena e ridurre al minimo l'eventuale rischio di un facile ritorno
pericoloso del coronavirus.
Questa procedura se fosse stata possibile iniziarla
da quando l'Italia è in quarantena, oggi saremmo già a un buon punto nello stanare
il nemico invisibile.
Il problema non sarebbe stato nell'organizzazione
di questa ipotetica procedura, se mai nel trovare un numero sufficiente di
persone da coinvolgere con questo metodo, ma soprattutto della disponibilità
dei tamponi per i prelievi e dei reagenti per le analisi. Ma con buona volontà anche per questi ultimi due problemi
si sarebbe trovata la soluzione.
Per concludere questo lungo post sulla diagnosi del
coronavirus utilizzando i tamponi, notizie delle ultime ore pare che sia stato
trovato un altro metodo per individuare se una persona è o è stata infettata
dal covid-19 tramite il test sierologico del sangue. Questo test risulta più
facile e veloce da attuare e che può essere fatto in quasi tutti gli istituti
ospedalieri. Questo metodo deve ancor essere validato, ma se questo protocollo fosse
efficace sarebbe un grande aiuto nel mappare il contagio del SarsCoV2 sulla quasi
totalità della popolazione italiana in poco tempo, e poter così frenare e
contenere con più sicurezza l'epidemia in attesa poi di un medicina per la cura
o del vaccino per debellarlo definitivamente.
Cambiamo La Nostra
Italia
Roberto Di Stefano